
In Italia, l’uso degli smartphone è diventato una parte integrante della vita quotidiana per persone di tutte le età. Secondo dati recenti, gli italiani trascorrono in media 176 minuti al giorno sul proprio smartphone, posizionandosi tra i paesi europei con il più alto tasso di utilizzo.
Anche tra gli anziani, l’adozione degli smartphone è in crescita. Uno studio ha rilevato che gli over 65 italiani passano in media 35 ore al mese utilizzando lo smartphone, accedendo al dispositivo circa 127 volte al giorno. Questi numeri evidenziano una crescente dipendenza dai dispositivi digitali, che può avere impatti significativi sulla salute mentale e sul benessere generale.
Nel suo libro Smartphone Nation, Kaitlyn Regehr, propone due strategie efficaci per aiutare le persone a gestire e migliorare il rapporto con il cellulare, il greyscaling e la resistenza algoritmica. Vediamo di seguito di cosa si tratta:
Il greyscaling
E’ una pratica che consiste nell’ impostare lo schermo del telefono in scala di grigi, cioè eliminando tutti i colori dalle immagini e dalle interfacce visive. In pratica, tutto ciò che vedi sullo smartphone (app, notifiche, video, social) appare in bianco, nero e varie sfumature di grigio.
A cosa serve?
Lo scopo principale è ridurre l’attrattiva visiva e il potere seduttivo dello smartphone, rendendolo meno coinvolgente e meno stimolante. I colori vivaci, infatti, sono progettati per attirare la nostra attenzione e mantenerla agganciata (notifiche rosse, video colorati, icone accese); il greyscaling interrompe questo meccanismo.
Perché è utile?
- Aiuta a limitare l’uso compulsivo del telefono
- Rende meno interessante l’apertura ripetuta di app come Instagram, TikTok, YouTube o giochi
- Fa riflettere su quanto il design visivo influenzi il nostro comportamento digitale
- Può essere il primo passo verso un detox più consapevole
Come si attiva?
Su iPhone: vai su Impostazioni – Accessibilità – Schermo e dimensioni testo – Filtri colore – attiva e scegli Scala di grigi
Su Android (varia a seconda del modello): vai su Impostazioni – Benessere digitale – Modalità Riposo oppure Accessibilità – Visione – Scala di grigi
La resistenza algoritmica
E’ la pratica consapevole di contrastare l’influenza automatica degli algoritmi digitali, come quelli che regolano il feed di social media, i suggerimenti su YouTube o le pubblicità personalizzate, per riprendere il controllo sui contenuti che vediamo online.
In parole semplici:
Gli algoritmi decidono cosa mostrarci in base a ciò che clicchiamo, guardiamo e commentiamo. Spesso però finiscono per rinchiuderci in bolle di contenuto, amplificare messaggi estremi o tenerci agganciati a contenuti “facili” (divertenti, scioccanti, irritanti) che ci spingono a restare connessi. La resistenza algoritmica consiste nel non lasciarsi trascinare passivamente ma scegliere attivamente cosa seguire e cosa evitare.
Come si pratica?
- Pulisci il tuo feed: smetti di seguire o nascondi contenuti inutili, tossici o che ti fanno perdere tempo.
- Cerca contenuti di qualità: dedica almeno 30 minuti alla settimana a cercare attivamente buone fonti, voci diverse, contenuti costruttivi.
- Interagisci con ciò che vuoi vedere di più: l’algoritmo si “nutre” delle tue azioni. Metti like, commenta o salva solo ciò che vuoi che torni nel tuo feed.
- Evita il doomscrolling: lo scorrere passivo tra contenuti negativi o ansiogeni alimenta l’algoritmo in quella direzione.
- Sfrutta le impostazioni: alcune piattaforme permettono di gestire le preferenze (es. disattivare riproduzioni automatiche, personalizzare le categorie di interesse).
Greyscaling e resistenza algoritmica sono solo due piccoli spunti, semplici ma potenti, per iniziare a prendere le distanze da un rapporto automatico e passivo con la tecnologia. Non si tratta di demonizzare gli smartphone ma di riconquistare un po’ di libertà. A volte basta poco, spegnere il telefono per un’ora, prendere in mano un libro, uscire a fare una passeggiata. Sono gesti minuscoli, quasi banali, ma contengono in sé una rivoluzione silenziosa, quella di tornare padroni del nostro tempo, della nostra attenzione e, in fondo, della nostra vita.
Ed è emblematico quello che è avvenuto durante il blackout digitale che ha colpito la Spagna, milioni di persone si sono riversate per le strade, improvvisamente scollegate dai loro cellulari e dalla rete. Scene inaspettate hanno preso vita, gente che cantava, ballava, si abbracciava o semplicemente si guardava negli occhi. “Va via la luce e le persone tornano a fare ciò che conta davvero”, ha scritto successivamente un utente, condividendo un video che mostrava una Madrid viva come non si vedeva da anni. Solo persone che si incontrano non più attraverso uno schermo e, contro ogni logica, sembrano tutti più felici.
@shotsbydyl They brought light to Guindalera during the #elapagon #fyp #madrid #spain @Somos un periódico @El País #blackoutspain #explore ♬ original sound – Dylan | Fútbol ⚽️ | Madrid