
In Giappone esiste un villaggio dove, al posto delle persone, vivono spaventapasseri. Si chiama Nagoro, nell’isola di Shikoku, e oggi è conosciuto come Kakashi no Sato, il “Villaggio degli Spaventapasseri”.
Negli anni, la popolazione è crollata. Scuole chiuse, case vuote, negozi abbandonati. Come risposta, una residente, Ayano Tsukimi, ha cominciato a costruire figure a grandezza umana per rappresentare gli abitanti che non c’erano più: il contadino, l’alunno, la pensionata seduta alla fermata. Oggi ce ne sono oltre 350, disseminati per il paese. Quello che può sembrare un gesto bizzarro è, in realtà, una fotografia lucida del Giappone contemporaneo, un paese che invecchia, dove le zone rurali si svuotano e il futuro si concentra nelle metropoli.
Lo stesso fenomeno, anche in Italia
La storia di Nagoro non è così distante da quella italiana. Secondo l’ISTAT, più di 2 comuni su 3 in Italia sono a rischio spopolamento. Le aree più colpite sono quelle interne: l’Appennino, le zone montane del Nord, parte del Sud e delle isole.
I numeri parlano chiaro:
- Tra il 2001 e il 2021, oltre 2.000 piccoli comuni italiani hanno perso il 20% o più dei residenti.
- In molti borghi, l’età media supera i 50 anni.
- Oltre 1.000 scuole sono state chiuse in 10 anni, per mancanza di alunni.
Dove non ci sono servizi, i giovani se ne vanno; dove non c’è lavoro, non si costruisce nulla; le imprese chiudono, le famiglie non tornano, il ciclo si autoalimenta. E la distanza non è solo fisica, ma anche economica e digitale. Lo spopolamento non è inevitabile, è il risultato di decenni di politiche sbilanciate, che hanno favorito la concentrazione urbana e penalizzato i territori marginali. Recuperare queste aree significa investire nella rete digitale, trasporti pubblici, sanità territoriale, scuole, incentivi per chi torna, sostegno alle imprese locali. Significa anche ripensare il modello di sviluppo, puntando su economie a misura d’uomo: agricoltura di qualità, artigianato, turismo sostenibile, innovazione diffusa.
In Italia non servono pupazzi di pezza per ricordarci che intere aree stanno svanendo, così come migliaia di aziende, ( ne abbiamo parlato qualche settimana fa. ) Serve una strategia chiara, fatta di scelte concrete, per evitare che centinaia di comuni diventino scenografie.