Il documentario “Unaccompanied: Alone in America” di Linda Freedman ha portato alla luce una delle più drammatiche contraddizioni del sistema americano: bambini di appena 5-6 anni costretti a difendersi da soli nei tribunali dell’immigrazione, senza un avvocato.
Negli Stati Uniti, mentre il diritto penale garantisce un avvocato d’ufficio gratuito a chiunque, nei procedimenti di immigrazione, considerati “civili”, non esiste il diritto alla rappresentanza legale gratuita. I bambini possono avere un avvocato solo se le loro famiglie possono permetterselo o se organizzazioni no-profit riescono a fornire assistenza attraverso donazioni private. Il risultato è che bambini piccoli devono rappresentarsi da soli in udienze che possono determinare il loro futuro.
“Unaccompanied”, realizzato nel 2018 ha raggiunto milioni di visualizzazioni, toccando una corda sensibile nell’opinione pubblica. La regista Freedman non si è fermata solo alla denuncia, il documentario è stato concepito come strumento di raccolta fondi per sostenere organizzazioni no-profit che forniscono assistenza legale gratuita a questi minori, e ha generato un movimento di avvocati volontari.
Nel febbraio 2025 però, quello che sembrava un problema da risolvere, si è trasformato in politica deliberata. L’amministrazione Trump ha interrotto bruscamente l’assistenza legale per circa 26.000 minori immigrati non accompagnati, intimando agli avvocati di “sospendere ogni attività” immediatamente (9 bambini su 10 saranno così deportati perchè senza un avvocato).
Sul sito del progetto “Unaccompanied” si legge: “I bambini cercano rifugio negli Stati Uniti per molte ragioni: per sfuggire a guerre, bande o violenze, per sfuggire ad abusi o per ricongiungersi con le famiglie. Altri entrano involontariamente, vittime di tratta di esseri umani o di sfruttamento sessuale, una questione che Trump e i membri della sua amministrazione hanno evidenziato come una preoccupazione durante le elezioni del 2024″.
Il documentario “Unaccompanied” che sembrava una denuncia, è diventato così una testimonianza profetica di cosa accade quando una società decide di abbandonare i suoi membri più indifesi. Quello che nel 2018 sembrava il ritratto di un’ingiustizia da correggere, oggi appare come l’ultima documentazione di una protezione deliberatamente distrutta.
Di seguito il sito ufficiale del progetto: