Fonte: http://utenti.lycos.it/gisus/
La Ferrania S.p.A.,grande società storica italiana situata in Valle Bormida, che produce materiale fotografico, nel 2003 è stata messa in amministrazione straordinaria con i suoi 700 dipendenti e 70 milioni di debiti.
Il 14 febbraio 2004, con l’applicazione della “Prodi-bis”, che consente alle aziende di non disperdere tutto con un fallimento, sono state aperte le buste delle offerte vincolanti per l’acquisto della società.
Su quattro offerte:
– due sono state scartate subito per inadeguatezza.
– una, fatta da una “squadra” di alcune decine di imprenditori italiani operanti in diversi settori (dai trasporti a ex manager, da magnati delle autostrade alla finanza pubblica, a incubatori di impresa), richiede sovvenzioni pubbliche, la necessità di costruire una centrale termoelettrica e un centro intermodale e prevede la riduzione da 700 a 450 posti di lavoro.
Valore dell’offerta: 10 milioni di euro.
– una, fatta da un uomo solo, un asiatico smilzo che rappresenta una famiglia asiatica benestante.
Offre 650 posti di lavoro complessivi, promette investimenti immediati di 37 milioni di euro, afferma di voler creare sinergie tra Asia e Italia, sostiene di voler mantenere la produzione in Italia e di non avere tra i suoi programmi la costruzione di una centrale o di un centro intermodale… e non vuole assolutamente finanziamenti pubblici.
Valore dell’offerta: 1 euro (successivamente aumentata a 5 milioni).
Questo è il modello della nuova imprenditoria Italiana.
Imprenditori senza capitali che non rischiano nulla e che si muovono solo con i contributi dello Stato.
Questi sono i veri COMUNISTI in Italia.