Siamo in un mondo in cui le nuove tecnologie la fanno da padrona, ogni anno escono novità incredibili che sembrano spostare sempre più in là i confini di quello che possiamo immaginare.
Molti dei lavori e delle abitudini che abbiamo presto saranno sconvolte dall’arrivo di robot intelligenti, che sostituiranno l’uomo in alcuni dei compiti attuali.
Ma a volte viene da chiedersi come faranno i robot a fare quello che noi facciamo? E’ facile se pensiamo ad un lavoro da ufficio, ma come faranno a pitturare le pareti di una casa?
Insomma viene da chiedersi come faranno i robot a sperimentare, a toccare il nostro mondo.
Probabilmente non hanno bisogno di occhi e orecchie, o cose simili. Avranno una rete di sensori distribuiti in tutto l’ambiente interessato. Non c’è ragione per cui i vari mezzi e sensori siano solo sulla nostra auto, per esempio. É molto più conveniente che ci siano una serie di sensori e camere dislocate un po’ ovunque.
Immaginiamo un imbianchino robotico, avrà più la forma, per esempio, di uno squadrone di droni volanti che spruzzano vernice. I droni mantengono una distanza precisa sia tra di loro sia dal legno della tua casa, ricollocandosi istantaneamente in base al vento e ad altri fattori. Se il singolo termina le proprie scorte, vola su un barile di vernice per ricaricarsi automaticamente e fare rifornimento, dopodiché torna alla posizione libera più utile.
Chi dirige tutto questo? Un software in cloud situato chissà dove. E cosi un’intera casa può essere dipinta in un pomeriggio invece che in una settimana, ad una frazione del costo attuale. Inizialmente, lavoratori umani potrebbero ancora servire per preparare le superfici e stendere i teli, ma presto non sarà più necessario, quando gli ingegneri avranno aggiornato il sistema e aggiunto componenti.
Questo può sembrare fantascienza, ma non lo è. Tutte le tecnologie richieste per fare tutto ciò sono disponibili adesso. È semplicemente questione di trovare un imprenditore che abbia le risorse necessarie a renderlo possibile.
Guardando ancora al futuro ma restando ben fermi alle tecnologie già a disposizione, immaginiamo estintori ridotti alle dimensioni di un insetto. Quando convocati, potranno assemblarsi per formare una cupola protettiva o una copertura attorno a case, infrastrutture e anche persone. La ricerca in ambiti come questo è così attiva da essersi guadagnata il nome di “robotica degli sciami” ed in sviluppo da anni.
Anche le self-driving car non saranno più auto indipendenti o autonome come appaiono ora.
Le norme per la condivisione wireless di informazioni tra i veicoli e i sensori stradali sono in fase di completamento: sarà un sistema interconnesso di occhi e orecchie.
Il Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti, con altre istituzioni, sta sviluppando il cosiddetto protocollo di comunicazione V2V (veicolo a veicolo), agganciandosi alle frequenze radio per le comunicazioni a corto raggio, predisposte dalla Commissione Federale per le comunicazioni appositamente per le applicazioni in campo automobilistico.
Integrate con un sistema di controllo del traffico, le nostre macchine del futuro saranno la manifestazione visibile di un sistema di trasporti pubblici integrato e flessibile, monitorato e gestito centralmente; così come i nostri telefoni oggi non sono altro che un elemento in un enorme sistema comunicativo.
La magia non si trova dentro l’automobile o dentro il cellulare più di quanto un programma televisivo si trovi dentro il televisore.
Più i sensori, i dispositivi, le comunicazioni senza fili continuano a migliorare, più spariranno dalla vista. Un giorno potresti passeggiare in quella che sembra natura incontaminata, senza sapere che è un’estesa rete di dispositivi autorganizzati e collaborativi si sta occupando della manutenzione dell’ambiente e ti tiene d’occhio come se stessi visitando Disneyland.