Quasi la metà della popolazione mondiale ha una cattiva alimentazione, con conseguenze dannose per la salute ma anche per il pianeta. E’ quello che emerge da un recente rapporto intitolato “Global Nutrition Report” (GNR).
Secondo il rapporto, i cui dati provengono da organizzazioni come l’ONU, la FAO, l’OMS o l’Unicef, il 48% degli esseri umani attualmente mangia troppo o troppo poco.
Quasi 150 milioni di bambini sotto i cinque anni sono rachitici, oltre 45 milioni sono deperiti e quasi 40 milioni sono in sovrappeso. Più del 40% di uomini e donne (2,2 miliardi di persone) sono in sovrappeso o obesi.
“I decessi prevenibili, dovuti a un’alimentazione scorretta, sono aumentati del 15% dal 2010” fino a rappresentare “un quarto di tutti i decessi degli adulti” , ha dichiarato Renata Micha, a capo del team degli esperti GNR. “I nostri risultati globali mostrano che le nostre diete non sono migliorate negli ultimi dieci anni e ora rappresentano una grave minaccia per la salute delle persone e del pianeta”.
Secondo il rapporto, le persone non consumano le quantità raccomandate di alimenti salutari come frutta e verdura. Non sorprende che i paesi a basso reddito abbiano il consumo più basso di questi alimenti. I paesi a reddito più elevato consumano la maggior parte degli alimenti con effetti dannosi sulla salute come carne rossa, latticini e bevande zuccherate e hanno i tassi più alti di persone in sovrappeso.
Se si continuerà su questa linea, nel 2030 il numero di persone in sovrappeso e obese sarà aumentato da 1,33 miliardi nel 2005 a 3,28 miliardi, quasi un terzo della popolazione globale prevista, mentre oltre 650 milioni di persone soffriranno la fame cronica.
Inoltre, la nostra dipendenza dall’agricoltura industriale ha generato deforestazione, carenza idrica, esaurimento del suolo e alti livelli di emissioni di gas serra.
I risultati del rapporto mettono a nudo l’insostenibilità dello status quo e il modo in cui continuiamo ad affrontare una crisi nutrizionale globale. Le diete povere e la conseguente malnutrizione in tutte le sue forme sono inaccettabilmente elevate in tutto il mondo, creando una delle più grandi sfide sociali attuali.
C’è necessità di un’azione più audace, sostenuta e meglio coordinata sulla nutrizione. Quando si tiene conto dei vasti e interconnessi oneri sanitari, economici e ambientali, questa crisi nutrizionale globale è una realtà che non possiamo più permetterci di ignorare.
A questo link è possibile scaricare il rapporto completo, in inglese.