Se la Grecia va in default le conseguenze saranno comunque limitate. I greci diventeranno più poveri, la UE più instabile, l’euro perderà valore e chi ha comprato titoli di Stato ellenici, come Formigoni (115 milioni di euro) per la Regione Lombardia, si attaccherà al tram (in questo caso più i lombardi del loro governatore abusivo). Se gli Stati Uniti vanno in default la questione è completamente diversa e gli effetti imprevedibili. Di fronte al debito pubblico americano di 14.260 miliardi di dollari la mente vacilla. E’ un numero incomprensibile per un essere umano. Sta per essere raggiunto il tetto massimo di 14.294 miliardi oltre il quale per legge è previsto il default. Il segretario del Tesoro americano Geithner per evitare il crollo economico ha proposto di alzare il livello di indebitamento. Geniale, quasi meglio di Tremorti. La soluzione più ovvia, quella di diminuire drasticamente le spese militari in cui gli Stati Uniti sono primi al mondo con investimenti pari a circa 10 volte quelli di qualunque altro Paese, non è stata presa in considerazione. Forse perché gli armamenti, oltre a produrre il debito, lo garantiscono.
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