di Beppe Grillo e il suo Neurologo – Riconosco che la parte del leone, nel togliere di mezzo il PD dai comuni di quasi tutto il paese, non è stata nostra, non è una vittoria del MoVimento. Questa constatazione paradossalmente solleva un pò; perché la rabbia disperata dei sodali dell’intellighenzia piddina è davvero impressionante.
Il livor furioso che si è scatenato nei cervelli che fiancheggiano la sinistra sta tracimando oltre ogni ragionevolezza. Sono talmente arrabbiati che pregano per le disgrazie, le invocano, tifano per le buche a Roma e guardano al mondo con la stessa fregola degli appassionati di B Movie Horror, roba che indurrebbe alla scaramanzia persino l’aspirapolvere per il popcorn.
Quale cortocircuito cerebrale li ha trascinati dalla fantasia di “stare a guardare con il popcorn” alla rabbia cieca, così, all’unisono?
Fosse possibile restituirgli Imola, quasi quasi…
Sarà forse per via della decidofobia, la fobia per le decisioni; quella stessa paura che ha tenuto il paese nel limbo di una rovinosa adolescenza geriatrica agli ordini dei banchieri riducendoci ad una enorme bisca che la loro rabbia esplode così furiosa?
Gli intellettuali della sinistra mostrano i canini e ringhiano che siamo fascisti, hanno perso qualunque forma di contegno e questo non è bello.
Macron ci insulta pure lui e tutti quanti confidano nelle differenze fra noi e la Lega, perché sono come fantasmi che non riescono a toccare palla nel mondo reale: non gli resta che sfogarsi e invocare disgrazie, come quel premio strega che si augurava morisse un bambino sull’Aquarius, credevo fosse soltanto un brutto scherzo del web.
Ma dopo neppure 10 giorni si stanno albinatizzando tutti quanti, una trasformazione che fa pensare più al finale di mezzogiorno e mezzo di fuoco che ad un paese ed un partito democratico. Gente che campa pubblicizzando il gioco d’azzardo augura a noi ogni male possibile, non vogliono vivere in un paese con i porti chiusi (forse temono qualche bisca di stato in meno).
Uomini della sinistra frou frou ricomponetevi, e rilasciate l’Italia senza condizioni, mi appello a quel briciolo di “essere nel mondo” che dovrebbe riuscire a muovervi a più miti contegni.
In alcuni paesi si sta pensando a sostituire il voto con il sorteggio, come per le giurie popolari nei tribunali anglosassoni.
A vedervi in questo stato, oltre a ricordarvi nelle mie preghiere, sento di dover fare qualcosa per la vostra terrenità. Iniziate dunque a sorteggiarvi fra di voi e costruite un’assemblea rinnovata perché possiate trovarvi consiglio e rifugio.
Vedervi vagare senza meta attraverso i problemi del paese senza più comuni disposti ad accogliervi non è bene e non può finire bene.
In alto i cuori!