Felice Carlo Besostri, avvocato costituzionalista, fra i maggiori studiosi della nostra Carta Costituzionale, ha rilasciato questa intervista al blog circa gli effetti della riforma del Senato.
“Un altro passo verso la demolizione della Costituzione è stato fatto al Senato. Una riforma dannosa e pericolosa per gli equilibri istituzionali portata avanti in un clima di divisioni e lacerazioni politiche evidenti e da un Presidente del Consiglio salito al potere senza alcun mandato dal Popolo.
l futuro non sarà più come prima. Avremo un Parlamento (tra Camera e Senato e per effetto della legge elettorale – Italicum) che per l’80% sarà costituito da gente nominata direttamente dai partiti. Una sproporzione del numero dei deputati rispetto a quello dei senatori con conseguente concentrazione di poteri in favore della Camera dei deputati, senza adeguati contrappesi politici e controlli. La funzione legislativa sarà concentrata nelle mani di un’unica persona, il Presidente del consiglio. La sovranità popolare verrà fortemente ridotta e limitata, posto che i cittadini non potranno più scegliere direttamente (attraverso il mandato diretto) i propri rappresentanti politici. Ciò nonostante il nuovo Senato avrà, comunque, una rilevante funzione legislativa ordinaria, in materia di revisione costituzionale, per esempio, o di legislazione elettorale. Funzione svilita dal rapporto di forza tra il futuro Senato (100) e la Camera (630) e dalla dipendenza dei nuovi senatori al partito politico che siederà in Parlamento. Una funzione, dunque, solo formale e non sostanziale e, soprattutto, una funzione che non verrà più esercitata dal Popolo, attraverso la scelta diretta dei propri rappresentanti politici.
Ci ritroveremo un Senato costituito da consiglieri regionali e sindaci che andranno a Roma, a spese dello Stato naturalmente, solo per fare presenza e per allontanarsi sempre più dai problemi locali, dai problemi dei cittadini. Godranno, addirittura, delle immunità parlamentari i nuovi senatori. Non potranno più, dunque, essere penalmente perseguibili senza autorizzazione della Camera di appartenenza. E sappiamo perfettamente quanto sia semplice per i politici locali (sindaci e consiglieri regionali) cadere in tentazioni illecite e in fenomeni corruttivi. Questo significa che i partiti politici potranno nominare senatori tutti coloro (tra consiglieri regionali, sindaci, ecc) che risultano indagati o collusi con mafie locali (solo per salvargli dai processi). Un vero e proprio condono costituzionale.
Il nuovo Senato, inoltre, non potrà più votare la fiducia al Governo e, dunque, sarà solo la Camera ad eserciterà in esclusiva, il rapporto fiduciario col l’esecutivo, dai piedi del quale dipenderà. Sarà la stessa Camera poi, zeppa di politici nominati, ad eleggere praticamente da sola il presidente della Repubblica e ad incidere fortemente anche sulla nomina dei componenti degli organi costituzionali, come la nomina dei Giudici della Corte Costituzionale o del Consiglio Superiore della Magistratura. Organi, dunque, fortemente a rischio di contaminazione politica, a discapito dei principi di autonomia ed indipendenza.
Una riforma inutile, dannosa che sottrae potere al Popolo e modifica i principi stessi ai quali è ispirata la Costituzione, gravemente deformata”.
M5s Senato