di Paolo Ermani – Circa 2 Kg al giorno: è la quantità di rifiuti prodotta da un americano medio. In Italia nel 2017 eravamo a 1,3 Kg a testa. I dati statunitensi più aggiornati risalgono al 2014, come spiega Melissa Denchak per il Natural Resources Defense Council (NRDC), un’organizzazione nata nel 1970 su idea di un gruppo di studenti di legge e di attivisti ambientali e che oggi conta 3 milioni di membri e la consulenza di 600 esperti.
Fortunatamente, non tutto finisce nelle discariche o negli inceneritori. In America si ricicla o si trasforma in compost poco più di un terzo dei rifiuti (ben poco, comunque); in Italia (dati 2016), la raccolta differenziata interesserebbe il 52% del pattume prodotto. Ma è sufficiente per contenere l’impatto ambientale di quantità di rifiuti che non accennano a diminuire? No. Occorre non solo riciclare e riutilizzare, ma soprattutto: RIDURRE! E a monte.
Nel 2014 gli Usa, per esempio, hanno riciclato solo il 14% di tutti gli imballaggi in plastica e hanno gettato qualcosa come 38 milioni di tonnellate di cibo, recuperandone dolo il 5% per destinarlo al compostaggio. Come spiega chiaramente Darby Hoover del NRDC, «riciclare è senz’altro vincente, ma prevenire la produzione di rifiuti è senza dubbio molto meglio. Quindi ridurre i rifiuti deve essere la priorità».
Da dove cominciare? Ecco qualche piccolo suggerimento fornito direttamente da Melissa Denchak.
Comprate prodotti di qualità e prendete a prestito ciò che usate raramente
- Acquistando abiti, utensili per la casa, strumentazioni elettroniche, ecc. di qualità, si arriva a gettarne di meno e più di rado. Ci sono poi le cose che si possono acquistare di seconda mano ancora in buono stato e quelle che si possono prendere a prestito se si utilizzano poco. E, a vostra volta, prestate e proponete per il riutilizzo. Prima di comprare qualsiasi cosa chiedetevi: mi serve davvero? O posseggo già qualcosa che posso usare in alternativa?
- Eliminate gli oggetti usa e getta dalla vostra quotidianità
- Scegliete uno spazzolino da denti con la testina sostituibile per evitare di gettarlo per intero
- Meglio un rasoio riutilizzabile con le testine riciclabili
- In bagno e in cucina usate salviette di tessuto, non carta usa e getta
- Acquistate prodotti per la pulizia personale in formati economici, poi travasateli in contenitori più piccoli e riutilizzabili
- Eliminate gli involucri di plastica, le sportine e la carta stagnola; optate per contenitori alimentari riciclabili e salviette in tessuto
- Bevete l’acqua del rubinetto anziché acquistare le bottiglie di plastica; magari apponete un filtro. Potete usare bottiglie riciclabili, caraffe di vetro o borracce; eliminate i contenitori con bisfenolo. E se bevete una bibita, evitate la cannuccia di plastica
- Conservate gli eventuali imballaggi di plastica o le sporte per altri utilizzi, come per esempio rivestire il bidone dell’immondizia o raccogliere gli escrementi del cane
- Evitate di utilizzate stoviglie e posate usa e getta
- Acquistate solo porta-abiti riutilizzabili e invitate la lavanderia dalla quale vi servite a eliminare la plastica per proteggere gli abiti puliti
- Portate sempre con voi una sporta riutilizzabile che possa servire per ogni evenienza; eviterete di doverne acquistare una usa e getta
Riducete al minimo gli scarti di cibo
- Acquistate solo ciò che avete programmato di consumare, non comprate in eccesso se non siete certi che il cibo verrà effettivamente mangiato
- Se acquistate confezioni famiglia per risparmiare, abbiate cura di suddividerle poi in contenitori più piccoli che consentano una migliore e più lunga conservazione, evitando così di doverle buttare
- Gli scarti dei cibi freschi dovrebbero sempre essere usati per ricavare compost; oppure gettati negli appositi contenitori per scarti alimentari, in modo che vadano correttamente trasformati e riutilizzati
Proseguite su questa strada e ogni giorno scoprirete che potete fare un passo più avanti e qualcosa di più.
L’AUTORE
Paolo Ermani – Scrittore, formatore, consulente energetico, ideatore di progetti innovativi in ambito lavorativo e ambientale. Da metà degli anni ottanta si occupa di ambiente, energie rinnovabili, risparmio energetico e idrico, uso razionale dell’energia, tecnologie appropriate a cui poi ha aggiunto tematiche relative agli stili di vita, all’economia, il lavoro, l’alimentazione, l’agricoltura, la facilitazione. Ha lavorato e si è formato nei più importanti centri europei per le tecnologie alternative. Fra le centinaia di iniziative che ha realizzato è tra i fondatori dell’associazione Paea, del giornale web Il Cambiamento e del progetto sul lavoro Ufficio di Scollocamento. E’ autore dei libri: Pensare come le montagne (scritto con Valerio Pignatta), Ufficio di Scollocamento (scritto con Simone Perotti), Solo la crisi ci può salvare (scritto con Andrea Strozzi).