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L’economia sociale è ancora solo una parola che va riempita di contenuti. La produzione di beni che distrugge l’ambiente non è economia. Non lo è una distribuzione diseguale dei beni. Un amministratore delegato non può guadagnare cento, duecento volte più di un dipendente della stessa società. Se nulla si crea e nulla si distrugge in natura, così dovrebbe essere anche per la ricchezza. Non si può inventare come è successo per i derivati e i future. La crisi attuale non è stata creata dagli operai, dai lavoratori, ma dalle multinazionali fuori controllo, dalle banche, dalle finanziarie, dai pescecani delle Borse. Vanno messi sotto tutela dalla politica che non può essere la cameriera delle banche e di un libero mercato incontrollato. Oggi bancarottieri e politici sfilano a Cernobbio a braccetto ogni anno a pasteggiare a gamberoni. Bisogna introdurre i concetti di utilità sociale e danno sociale associati alla produzione. Incentivi per chi è utile, disincentivi per chi danneggia. La produzione locale e le cooperative vanno incentivate. Le società no profit, senza fini di lucro, che solo in Italia sono decine di migliaia, devono essere sostenute.
Il 4 ottobre 2009 nascerà un Movimento di persone, in cui ogni persona avrà un peso, senza capibastone, mandamenti, sezioni, strutture provinciali, regionali, tessere, correnti. Sarà presentato il programma del Movimento in 7 punti: Energia, Salute,Trasporti, Economia, Informazione, Istruzione e Stato e cittadini. Oggi pubblico la proposta per l’Economia per ricevere i vostri contributi.
ECONOMIA
– introduzione della class action
– abolizione delle scatole cinesi in Borsa
– abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di società quotate
– introduzione di strutture di reale rappresentanza dei piccoli azionisti nelle società quotate
– abolizione della legge Biagi
– impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno
– vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale
– introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una compartecipazione alle eventuali perdite
– impedire ai consiglieri di amministrazione di ricoprire alcuna altra carica nella stessa società se questa si è resa responsabile di gravi reati
– impedire lacquisto prevalente a debito di una società (es. Telecom Italia)
– introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato
– abolizione delle stock option
– abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato
– allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei
– riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e con lintroduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino laccesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari
– vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni allEni) come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa
– favorire le produzioni locali
– sostenere le società no profit
– sussidio di disoccupazione garantito
– disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es.distributori di acqua in bottiglia).