di Gianluca Riccio – L’architetto Henry Glogau pensa alla futura scarsità di risorse con questo progetto di illuminazione e desalinizzazione dell’acqua. Il Solar Desalination Skylight è un lampadario solare “circolare” ed autonomo: produce luce, acqua potabile ed elettricità. Prodotto di scarto? Una salamoia utile a creare altra acqua potabile.
Glogau, che lavora per l’unità di innovazione di 3XN a Copenaghen, ha creato il prodotto in collaborazione con l’ONG cilena TECHO per una comunità costiera a Mejillones, in Cile, chiamata ‘Nueva Esperanza’.
“Il Solar Desalination Skylight è una risposta giocosa ma urgente alla crisi idrica ed energetica delle nostre comunità costiere”, ha detto Glogau in una dichiarazione. “Era fondamentale che il lampadario avesse un aspetto familiare e non un aggeggio high-tech: e poi il principio di base del design, doveva essere un dispositivo circolare”.
Goglau ha adottato una visione olistica, lavorando con la natura piuttosto che contro di essa. E ad occhio sembra riuscito nell’impresa, se contate che il lampadario ha anche vinto il primo posto nella categoria “Design reattivo” dei Design Educate Awards.
La lampada da soffitto si basa su batterie al sale e sull’energia solare. Durante il giorno, un piccolo pannello solare carica la striscia luminosa a LED. Inoltre, trae energia dagli scarti della salamoia durante l’evaporazione per costruire una catena di batterie di sale. Messe in tubi con rame e zinco, queste 12 batterie di acqua salata forniscono elettricità al lucernario di notte attraverso una reazione chimica quando poste in tubi contenenti rame e zinco.
La forma a cupola è unita a un modello di canali d’acqua sulla superficie da una forma curvilinea. Il progettista ha creato uno stampo in fresatura CNC e lo ha formato sotto vuoto per ottenere la forma finale. L’acqua potabile pulita viene portata su dal fondo usando un minuscolo tubo e l’acqua di mare pompata manualmente al suo interno.
L’iniziativa ha anche avviato una discussione all’interno della comunità di Nueva Esperanza sulla scarsità di risorse, secondo Glogau. I residenti locali sono stati consultati durante il processo di sviluppo per creare versioni low-tech del dispositivo utilizzando oggetti di uso quotidiano come bottiglie di plastica, lattine, coltelli e nastro adesivo.
Lo trovo un bellissimo progetto. Dobbiamo iniziare a pensare all’economia circolare: un’economia nella quale usiamo e riusiamo i prodotti: non nella quale veniamo usati. Un lampadario così accende la luce su un futuro migliore.
L’AUTORE
Gianluca Riccio, classe 1975, è direttore creativo di un’agenzia pubblicitaria, copywriter, giornalista e divulgatore. Fa parte della World Future Society, associazione internazionale di futurologia e di H+, Network dei Transumanisti Italiani. Dal 2006 dirige Futuroprossimo.it, una risorsa italiana sul futuro.