Il Corriere della Sera ha pubblicato una mezza bufala su un’orda di centinaia di “giovani” che hanno osato rifiutare un lavoro da 1.300 euro al mese offerti dall’EXPO. Come si permettono questi choosy? Sono balle, le testimonianze dei giovani contattati raccontano di offerte di lavoro da 500 euro al mese per 6 mesi senza vitto e senza alloggio. Questi ragazzi che non vogliono farsi sfruttare stanno sulle palle ad Aldo Grasso che, riprendendo la bufala del suo stesso giornale, sbotta: “I giovani rinunciano all’Expo. Son rimasto un po’ sconcertato. E’ una generazione non abituata al lavoro.“. Sì, ma nel senso che la disoccupazione giovanile è quasi al 50% per colpa di politiche economiche che i giornalisti impavidi come Grasso non hanno mai denunciato per non scontentare il governante di turno. Grasso e il Corriere difendono l’EXPO e i suoi contratti da fame e attaccano i giovani che non vogliono lavori sottopagati. Giornalismo d’assalto! La Fondazione Corriere della Sera ha ricevuto un “contributo per massima visibilità EXPO” di 160.000 euro, RCS Sport (gruppo Rizzoli Corriere della Sera) per la partecipazione come main sponsor alla “Milano City marathon” ha ricevuto 154.000 euro. Capito ragazzi? Loro soldi pubblici a go-go per raccontare balle, voi stipendio da fame e statevi zitti. Non vi sta bene? Grasso vi fa pure la morale. Grasso forse non sa cosa è Twitter e non ha un suo account, dedicategli un pensiero e un augurio con #GrassoPrecario. I giornali senza fondi pubblici chiuderanno e lui rimarrà senza lavoro. E’ questione di tempo: #GrassoPrecario.
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