di Serge Tisseron – Le tecnologie basate sugli schermi digitali (televisione, videogiochi, computer, tablet) hanno interrotto i nostri rapporti con la conoscenza, l’organizzazione dell’apprendimento, la costruzione dell’identità, le connessioni e la socialità. Ma hanno anche creato, soprattutto tra i bambini, comportamenti di utilizzo eccessivo che sono dannosi per il loro sviluppo. E molti genitori sono sopraffatti e non sanno come limitare il tempo davanti ad uno schermo, non riuscendo ad accompagnare i propri figli in questa nuova scoperta.
Per aiutarli, ho creato nel 2008 una serie di consigli pratici che ho definito con la formula 3-6-9-12. Si basano su quattro età chiave: 3 anni, 6 anni, 9 anni e 12 anni e invitano a sviluppare buone pratiche, tanto quanto a ridurre le pratiche problematiche. A tal fine, vertono sulla scelta di programmi di qualità, sull’importanza degli scambi familiari e sull’incoraggiamento di pratiche creative.
Il metodo 3-6-9-12 è stato premiato nel 2013, a Washington, dal Family Online Safety Institute (FOSI) che ogni anno premia un importante contributo sulle buone pratiche all’utilizzo di dispositivi digitali. Tre anni dopo, questo riconoscimento è stato confermato dall’American Academy of Pediatrics (AAP).
Il progetto 3-6-9-12 fa parte della Fédération Petits Laboratoires d’Empathie (PLEM). Con una prevenzione ragionata e un’educazione saggia, è possibile costruire per i nostri figli e per noi stessi una società connessa, responsabile e creativa, basata sul riconoscimento reciproco e sui valori indispensabili dell’empatia in un mondo iper-connesso.
Le nostre conferenze sono sempre combinate con altre tre forme di intervento: questionari da somministrare alle classi e alle famiglie sulle pratiche dello schermo al fine di favorire gli scambi tra genitori, insegnanti e bambini sui risultati; assistenza nella creazione di un festival di creazione digitale per gli adolescenti, per promuovere le relazioni intergenerazionali e la creazione di una settimana “per imparare a vedere diversamente”, durante la quale ognuno cerca di ridurre il proprio “consumo di schermo” a ciò che gli interessa veramente, mentre vengono organizzate attività sociali alternative agli schermi.
La formula 3-6-9-12 è stato progettata per aiutarci in questo.
Nel libro “3-6-9-12, diventare grandi all’epoca degli schermi digitali”, tradotto in italiano (Editrice La Scuola), ho spiegato i vari aspetti pedagogici.
È insieme che trasformeremo il nostro rapporto con gli schermi digitali.
L’AUTORE
Serge Tisseron – Psichiatra, dottore in psicologia, membro dell’Académie des Technologies, ricercatore associato presso l’Università di Parigi VII Denis Diderot.