“Se ci ripenso, nel corso degli anni ho sperimentato molta impotenza. E lo so: quando si tratta di impotenza è sempre importante riuscire a superarla rapidamente, in modo da poter passare dall’impotenza al potere. E per me il potere significa che puoi agire. Anche se le circostanze, la politica o chiunque altro dicono che non è possibile, il modo lo trovi comunque. Come medico, so anche che senza una prospettiva su come superarlo, l’impotenza porta inevitabilmente a malattie somatiche o psicosomatiche. Ecco perché devi trovare rapidamente le risposte. Per noi, dopo Chernobyl, tutto è iniziato in modo tale che non solo abbiamo avuto tutti un senso di impotenza, ma abbiamo anche avuto immediatamente un’immagine nemica. Per noi era chiaro contro chi doveva essere diretta la nostra protesta: contro la politica e, soprattutto, contro le multinazionali proprietarie delle centrali nucleari e del monopolio sull’approvvigionamento energetico. Ma come posso abbreviare il percorso dal mio cervello, che contiene le informazioni, al mio cuore, che prende le decisioni sul mio comportamento? La mia immagine era: mi sento impotente come un deficiente nello spazio – oppure dico: dipende da me, voglio agire? Questa è la mia scelta. Quindi inizialmente è una questione di desiderio. E lo sperimento spesso: se voglio qualcosa, di solito posso farcela. Bisogna guardare avanti e dire: sì, può essere un percorso difficile, rischioso. E forse non ne verrà fuori nulla. Ma non fare nulla e lamentarsi del Muro Occidentale è inutile.”
E’ questa una delle ultime riflessioni del Dottor Michael Sladek (apparsa sulla rivista Energiewende del giugno 2024), scomparso il 24 settembre dopo una grave malattia.
Michael Sladek fu un pioniere della transizione energetica, un uomo ribelle, che a Schönau diede inizio, dopo il disastro di Cernobyl nel 1986, a una lotta contro l’energia nucleare. A suo tempo il gestore locale ostacolava tutte le iniziative promosse dai cittadini, sia quelle volte al risparmio energetico, sia quelle per gli incentivi alla costruzione d’impianti eco-compatibili, nacque l’idea così di acquistare la rete elettrica di Schönau per consentire alla cittadinanza di decidere autonomamente. Né due referendum né tanto meno la richiesta esagerata di milioni di marchi riuscirono a fermare il movimento anti-nucleare, che fu nel 1997 il primo gruppo d’azione a prendere possesso della rete elettrica, diventando fornitore dell’intero comune. I giornali definirono affettuosamente gli azionisti “i ribelli dell’energia di Schönau”, che come Davide erano riusciti “a sconfiggere Golia” e il trionfo di Schönau contro la lobby del nucleare fu celebrato in tutta la Germania.
Michael Sladek è stato un eloquente oppositore dell’energia nucleare, un appassionato ambientalista, una delle figure più influenti nel movimento comunitario per l’energia, a livello internazionale. Il suo impegno ha incoraggiato e sostenuto molte persone e iniziative in tutta Europa a lavorare attivamente per un approvvigionamento energetico di proprietà dei cittadini e rispettoso dell’ambiente.
Fino a poco tempo fa, Michael Sladek era attivo in vari modi per la protezione del clima e il successo della transizione energetica guidata dai cittadini. È stato cofondatore e membro di lunga data del consiglio di sorveglianza della “Bündnis Bürgerenergie eV” e amministratore delegato della Rheinhessen Energie GmbH. Presso Stadtwerke Stuttgart Vertriebsgesellschaft mbH è stato amministratore delegato per nove anni fino al 2021. A Berlino, in qualità di membro del consiglio di sorveglianza della cooperativa BürgerEnergie Berlin, fondata nel 2011, si è battuto per molti anni affinché i cittadini berlinesi partecipassero alla rete elettrica berlinese. Nel 2017 ha contribuito alla fondazione dell’associazione per la tassa sulla CO2 a Friburgo, che si è impegnata con successo per l’introduzione di un prezzo della CO2 e oggi opera sotto il nome di “Protezione del clima nel Bundestag eV”. Di casa a Schönau, Michael Sladek è stato per molti anni membro del consiglio comunale a favore dei Liberi Elettori e fino a poco tempo fa è stato il promotore dell’“Associazione Foster per la produzione e la distribuzione ecologica di elettricità a Schönau im Schwarzwald eV”. Tuttavia non abbandonò mai la sua attività di medico di famiglia. Per lui le persone erano al centro di tutto ciò che facesse.
Di seguito la storia di Schönau tratto da FUTURO SOSTENIBILE di Beppe Grillo