In Francia non piove. E’ la peggiore siccità degli ultimi trent’anni. I mesi di marzo e di maggio sono stati i più caldi dell’ultimo secolo. L’acqua è razionata in 60 dipartimenti francesi. Il fenomeno non riguarda solo la Francia, ma la maggior parte dell’Europa del centro nord. Il livello del Danubio è il più basso registrato a memoria d’uomo e il fiume in alcuni tratti non è navigabile. In Francia, che ha circa mezzo milione di fattorie sul suo territorio, comincia a scarseggiare il fieno per il bestiame e sono a rischio le coltivazioni di grano, il cui prezzo è aumentato di colpo nelle borse mondiali.
L’energia va a acqua e i fiumi sono in secca. I 58 reattori nucleari francesi sono raffreddati dall’acqua, 44 sono costruiti per questo nelle vicinanze dei fiumi, gli altri 14 di fronte al mare. Il ministro dell’industria francese, Besson, ha rassicurato la popolazione “Per il momento non ci sono rischi“. Quindi, se non piove nei prossimi mesi, il rischio c’è! Quali sono le conseguenze di una centrale in ebollizione? E’ paradossale che Fukushima sia stata causata da uno tsunami, da un eccesso di acqua, e un disastro in Francia possa derivare dalla mancanza d’acqua. Sempre l’acqua. Per la carenza di piogge l’energia generata dalle centrali idroelettriche francesi è diminuita del 30%. Quest’estate i nostri cugini d’oltralpe potrebbero trovarsi di fronte a un black out nucleare e alla necessità di importare energia dagli altri Paesi europei. La Francia importa dal 2004 energia dalla Germania che ha deciso di chiudere i suoi reattori dopo la catastrofe giapponese e nel prossimo futuro non potrà esportare energia. Come riportato dal sito “Observatoire du nucléaire“, il parco nucleare francese è un colosso dai piedi di argilla. In Italia la potenza installata è di “circa 105 GW, contro un picco massimo di richiesta ad oggi di 56 GW. I 15-20 GW di potenza installata di fonti rinnovabili vengono usati di rado, e diverse centrali a gas operano a metà regime“. Esportare energia italiana in Francia non ha prezzo. Per tutto il resto c’è Sarkozy.
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