Le banche europee sono come una moderna Torre di Pisa che pende, che pende e può venir giù da un momento all’altro. Chi sta sotto siamo noi. La Torre è tenuta in piedi dagli enormi finanziamenti della BCE a lungo termine (il cui acronimo è LTRO, a pronunciarlo ti si strozza in gola). Solo nel 2012 sono stati stato accordati più di 900 miliardi di euro per tre anni al tasso dell’un per cento, che si sommano ai prestiti precedenti. Una torre di debiti pari oggi a 1.200 miliardi di euro. Le banche dipendono dalla BCE che eroga fondi accordati dagli Stati. Quindi le banche sono nostre debitrici, ma di questo si dimenticano quando gli chiediamo un prestito.
Quali banche nazionali sono più indebitate con la BCE? L’Italia è prima con 260 miliardi di euro, seconda la Spagna con 250 miliardi, poi Francia 150, Irlanda 135, Germania 100 miliardi Grecia 80, Portogallo 50 seguita dalle banche degli altri Paesi (*). E cosa ci fanno le banche con questi prestiti? Fanno ripartire l’economia? Finanziano le imprese? Manco per le palle: comprano titoli di Stato, oltre a ristrutturare i loro debiti. Il valore dei titoli pubblici spagnoli nelle banche spagnole è di 230 miliardi di euro. L’Italia è però imbattibile con i suoi 280 miliardi di titoli di Stato nelle banche del Bel Paese. In sostanza, tramite la BCE compriamo, attraverso le banche finanziate da noi, i nostri titoli pubblici in scadenza e di nuova emissione. Le banche guadagnano sull’interesse dai 3 ai 5 punti per la commissione.
E’ stato coniato un neologismo “zombie banks” per definire le banche europee tenute in vita artificialmente dai prestiti della BCE che a sua volta dipende dagli Stati. Nel caso uno Stato fallisse, andasse quindi in default, i suoi titoli pubblici diventerebbero carta straccia e le banche che li possiedono fallirebbero all’istante. E’ una partita a poker sotto la Torre in cui nessuno vuol fare il morto. Una gara contro il tempo. Se salta uno Stato, salta anche il banco.
(*) Fonti: BCE, UBS, FT