Ragle, il protagonista del romanzo di Philip K. Dick: “Tempo fuori di sesto” si sente estraneo alla realtà che lo circonda. Separato dalle persone che vivono tranquillamente la loro vita senza porsi domande. Gli oggetti che lo circondano, di tanto in tanto spariscono e al loro posto rimane un biglietto. Ragle inizia a domandarsi se è diventato pazzo o se vive in un mondo rovesciato.
Un Paese di sessanta milioni di abitanti, ricco di ogni tesoro naturale e culturale, con una storia unica, impressionante, che ha posto le fondamenta della civiltà, che ha avuto intelligenze strepitose, da Leonardo Da Vinci a Marconi e Fermi e artisti sublimi come Michelangelo e Raffaello è oggi impazzito e i suoi abitanti, almeno gran parte, non ne hanno più coscienza, si sentono apolidi, italiani per caso e pensano di essere loro inadeguati, incapaci, falliti. Molti emigrano, alcuni si impiccano, altri gettano la spugna e tirano a campare.
La pazzia si è impossessata dell’Italia che si muove come un giocattolo rotto, a scatti, senza una direzione. Sono saltati tutti i meccanismi. Il presidente della Repubblica è diventato un monarca medioevale che nomina chi pare a lui. Il Parlamento non ha più significato, le leggi sono fatte con i decreti del Governo o da Berlusconi e Renzi in una stanza e la sfiducia al presidente del Consiglio è una fatwa dei segretari di partito, i parlamentari non hanno neppure diritto di parola. La Costituzione è una parola vuota, un pezzo di carta letto e mai applicato e quando lo è è sempre troppo tardi, gli effetti velenosi della legge, che sia la Fini-Giovanardi o il Porcellum si sono già manifestati, hanno impregnato il Paese con i loro miasmi. Sembra una fiaba gotica, con gli abitanti di una remota contea preda di un incantesimo che fa scomparire la democrazia sotto i loro occhi senza che se ne accorgano. La democrazia sostituita dai pizzini dei telegiornali. Chi protesta è messo alla berlina, alla gogna in piazza. E’ un sovversivo, uno che si vede troppo film, che soffre di allucinazioni. La democrazia esiste ed è in buona salute, chi dice il contrario è un malato di mente. Da curare. Oggi, un condannato in via definitiva per frode fiscale sale dal presidente della Repubblica per discutere il nuovo governo, lo chiamano Cavaliere, come nei tempi antichi. Incontrerà un signore novantenne e insieme, tra un caffè e un biscotto, parleranno del futuro. Il TUO futuro.
Il tempo è fuori di sesto. Oh quale dannata sorte essere nato per riconnetterlo!… Amleto.
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