Tragedie come quella del Ponte Morandi, il ponte autostradale crollato il 14 agosto 2018 a Genova, e che ha provocato 43 morti, fanno ragionare sull’importanza della manutenzione e sulla necessità di un costante monitoraggio delle infrastrutture e del territorio.
Oggi la tecnologia viene utilizzata nei sistemi di telemedicina, per la videosorveglianza e per molto altro. Spesso, in occasioni di situazioni tragiche, ci si interroga su come sarebbe stata la storia se si fosse intervenuti prima con soluzioni, anche semplici, finalizzate a monitorare e a prevenire.
Anche nel caso degli incendi boschivi, un attento monitoraggio del territorio può aiutare ad evitare gravi conseguenze per la comunità. Infatti spesso gli incendi non solo sono estesi, ma anche difficili da raggiungere e da limitare.
Ad esempio l’azienda Aerones ha sviluppato dei droni in grado di volare fino a circa 300 metri e di spegnere un incendio. Il velivolo, a pilotaggio remoto, è stato presentato come prototipo. É in grado di sollevare fino a 200 kg e può quindi essere impiegato anche per soccorrere le persone. Funziona con 28 motori, è dotato di un tubo dell’acqua collegato alla cisterna di un camion dei pompieri.
Il drone può rimanere in volo per 30 minuti dopo una carica completa della batteria di 90 minuti; per i voli più lunghi è necessario collegarlo a una fonte di alimentazione.
Anche altre aziende stanno sviluppando dei droni per il monitoraggio delle infrastrutture. L’azienda Ennova di Torino, sta utilizzando dei droni professionali e connessi sulla rete dati mobile per effettuare sopralluoghi e manutenzione delle infrastrutture di telecomunicazione.
I droni in questi casi permettono, con le loro telecamere, di essere gli occhi di tecnici ed esperti. Il tutto senza dover spostare interi team di tecnici sul posto, ma affidandosi semplicemente agli occhi digitali di droni, in grado ormai di inviare in streaming immagini in 4K ad altissima risoluzione.
Le informazioni raccolte dai droni vengono trasferite a una piattaforma tecnologica che permette di compilare una scheda d’intervento, completa di fotogrammetria in 2D e video, con tutti i punti di interesse in modo da programmare l’intervento.
I droni sono strumenti nuovi, ma che possono eseguire davvero una moltitudine di attività, dalla tele assistenza alla tele medicina alla sicurezza. L’utilizzo di questa tecnologia può aiutarci a meglio monitorare le nostre città e le infrastrutture ogni giorno utilizzate da milioni di persone.
Un solo drone in Messico, nella città di Ensenada, dopo soli 4 mesi, ha permesso di diminuire il tasso dei crimini del 10%, i furti nelle abitazioni sono diminuiti addirittura del 30% e le operazioni hanno portato a 500 arresti, tutti dovuti al drone. Il drone effettuava una media di 25 missioni al giorno, per un totale di 1600 missioni, nei 4 mesi in cui è stato operativo. Si decideva dove dirigerlo in base alla quantità di chiamate per le emergenze. Nessun pilota era addetto al drone, bensì veniva utilizzato un software che automatizza la maggior parte delle operazioni di volo, inclusi il decollo e l’atterraggio.
Alcuni droni stanno aiutando pompieri, archeologi e biologi marini, stanno monitorando le frontiere e salvando tanti animali dal bracconaggio. Sono progetti nuovi e ambiziosi, ma i nuovi strumenti che stanno nascendo in tutto il mondo sono già in grado di supportare le nuove tecnologie come le connessione 5G e gli algoritmi di machine learning. É innegabile che i droni, nati forse un po’ più per gioco, sono diventati una cosa molto seria. Se usati bene possono agevolare il lavoro dell’uomo.