di Paolo Ermani – Una petizione online per chiedere a una delle maggiori catene di supermercati americana, la Kroger Co., di aprire ampie “isole” plastic-free in tutti i punti vendita: è l’iniziativa partita negli Stati Uniti e che veleggia ormai ben oltre le centomila firme. L’idea è nata dopo il grande risalto dato dalla stampa di tutto il mondo all’iniziativa della catena di supermercati olandese Ekoplaza, già partita ad Amsterdam con questa esperienza.
La raccolta di firme è stata avviata sulla piattaforma Care2 e sta riscuotendo una forte attenzione da parte dei consumatori. Perché dunque non procedere anche in Italia con una iniziativa simile? Nel nostro paese ci sono diverse grosse catene della grande distribuzione che potrebbero fare un primo passo in questa direzione, basti pensare a Coop, Esselunga, Conad, Despar, Carrefour e tanti altri.
Ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica vengono gettate e finiscono in mare, con conseguenza disastrose per la fauna e la flora marina e per l’ecosistema. I governi di molte nazioni stanno pensando a misure drastiche per diminuire la produzione e il consumo di plastica; anche l’Unione Europea ha pianificato una strategia per ridurne l’impatto, benché gli obiettivi siano al 2030 . Ambientalisti e cittadini sono ormai pienamente consapevoli che questo stato di cose non può durare. Basti pensare che, secondo stime, i supermercati sono responsabili del 40% degli imballaggi di plastica che vengono immessi sul mercato ed è quanto meno doveroso che si assumano la responsabilità di agire su questo fronte.
Laddove, in Olanda, è stata lanciata l’isola plastic-free sono disponibili circa 700 prodotti, tra cui carne, riso, salse, latticini, cioccolato, cereali, yogurt, snack, frutta e verdure fresche. Insomma, è possibile!
Ora, se anche i consumatori americani stanno chiedendo alla loro maggiore catena di supermercati di procedere su questa strada, è quanto meno plausibile e auspicabile che ci si muova anche in Italia.
«Immaginate quanto potrà fare la differenza – spiegano i promotori della petizione su Care2 – Non si ridurranno solo i rifiuti, ma si incoraggeranno le multinazionali e le aziende a pensare in un modo nuovo, più sostenibile».
Già Iceland Foods, una delle maggiori catene britanniche specializzata in cibi surgelati, ha annunciato che eliminerà gli imballaggi di plastica su tutti i prodotti a marchio entro la fine del 2023.
L’AUTORE
Paolo Ermani – Scrittore, formatore, consulente energetico, ideatore di progetti innovativi in ambito lavorativo e ambientale. Da metà degli anni ottanta si occupa di ambiente, energie rinnovabili, risparmio energetico e idrico, uso razionale dell’energia, tecnologie appropriate a cui poi ha aggiunto tematiche relative agli stili di vita, all’economia, il lavoro, l’alimentazione, l’agricoltura, la facilitazione. Ha lavorato e si è formato nei più importanti centri europei per le tecnologie alternative. Fra le centinaia di iniziative che ha realizzato è tra i fondatori dell’associazione Paea, del giornale web Il Cambiamento e del progetto sul lavoro Ufficio di Scollocamento. E’ autore dei libri: Pensare come le montagne (scritto con Valerio Pignatta), Ufficio di Scollocamento (scritto con Simone Perotti), Solo la crisi ci può salvare (scritto con Andrea Strozzi).