Una start-up statunitense promette ai genitori la possibilità di scegliere il “miglior” embrione tramite un’app. Si chiama Nucleus Genomics e offre un servizio di fecondazione in vitro dove l’utente seleziona caratteristiche come rischio di malattie, colore degli occhi, altezza e persino indici genetici legati all’intelligenza. Il prezzo dichiarato è di 9.999 dollari al mese.
Il settore della fivet conosce da anni i test genetici preimpianto che permettono di confrontare gli embrioni e scegliere quello con minori rischi di malattie. La novità introdotta da Nucleus Genomics è aver trasformato questa pratica in un vero e proprio catalogo digitale, accessibile da un’app, (www.pickyourbaby.com) dove ogni embrione viene presentato con un profilo dettagliato che va oltre la salute e si estende a tratti estetici e cognitivi. Una modalità percepita da molti come una forma di marketing aggressivo piuttosto che un supporto clinico.
La start-up è finita al centro di una controversia dopo che sui social sono circolati video di un maxi-cartellone pubblicitario a New York. La frase stampata recita: “Il QI è al 50% genetico. L’altezza è all’80% genetica. Crea il tuo miglior bambino”.
Secondo la società, le sue tecnologie permettono di identificare l’embrione che presenta il profilo genetico più desiderabile. Fondata nel 2021 dall’imprenditore Kian Sadeghi, Nucleus Genomics dice di poter analizzare sei miliardi di lettere del DNA, prevedendo rischi di cancro, disturbi metabolici e centinaia di altri fattori. La lista dichiarata comprende colore degli occhi e dei capelli, predisposizione alla schizofrenia, intolleranze, rischio Alzheimer, diabete, artrite, alopecia, altezza e perfino punteggi genetici legati al QI. In totale, afferma di poter valutare 2185 parametri in ogni embrione. Gli utenti, attraverso l’app, visualizzano profili comparati come se stessero consultando una vetrina, e selezionano l’embrione preferito.
L’azienda presenta questo sistema come uno strumento per rendere “più consapevoli” le decisioni riproduttive e sul proprio sito riporta la testimonianza di una famiglia che afferma di aver ricevuto indicazioni sull’embrione più predisposto a sviluppare capacità cognitive superiori alla media.
Il costo, quasi diecimila dollari al mese, è il primo motivo di critica. Il rischio indicato dagli esperti è che la possibilità di ottimizzare salute, bellezza e performance cognitive diventi un privilegio riservato solo alle famiglie più ricche. La pubblicità ha alimentato un forte dibattito etico e Kath Korevec, Director of Product di Google Labs, ha scritto su X: “L’eugenetica è diventata un business?”.
La proposta di Nucleus Genomics riporta al centro un tema in cui scienza, mercato e morale si intrecciano. La possibilità di scegliere un futuro figlio sulla base di caratteristiche genetiche, anche non mediche, apre a una frontiera in cui la distinzione tra prevenzione, consumo e selezione diventa più fragile. L’azienda continua la propria comunicazione dichiarando di voler democratizzare l’accesso alla genomica, mentre bioeticisti e critici vedono il rischio che la riproduzione umana venga trasformata in un prodotto premium, un catalogo di tratti desiderabili acquistabili in abbonamento.






