“A ottobre del 2014 si si sono svolte le ultime prove dei concorsi per gli specializzandi in medicina, che si sono rivelate un incredibile mix di pressapochismo, incompetenza e dilettantismo di cui è stata protagonista assoluta (in negativo) il ministro dellIstruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini. Queste le tappe:
1. Incredibilmente, i quiz erano invertiti: ai candidati nellArea Medica erano stati dati quelli destinati ai candidati nell Area dei Servizi clinici. E viceversa. La responsabilità di questo scambio è stata del Cineca, lEnte al quale il Miur assegna, senza bando di gara, la gestione dei concorsi.
2. Una volta scoperto lerrore il ministro Giannini, dichiara che le prove dovevano essere ripetute
3. Passano poche ore e il Ministro ci ripensa: no a nuovi test.
4. La via duscita che trova il Miur è un capolavoro di cialtroneria: viene deciso il ricalcolo dei punteggi, eliminando dal risultato le domande sbagliate.
Zero Trasparenza
Una soluzione peggiore dellerrore: si da il caso che i sistemi per il calcolo del punteggio delle prove siano automatizzati per cui, se si vogliono eliminare dai testi delle domande si deve necessariamente compromettere-manomettere fisicamente il test. E chi cera a garantire la trasparenza della procedura, eliminando il sospetto che, oltre alle domande incriminate, ne fossero modificate anche altre? Ovviamente, nessuno. Inevitabilmente, questo caos ha avuto come conseguenza una valanga di ricorsi da parte dei medici e molti di questi, di fronte a questa assurda gincana, hanno alzato bandiera bianca, fatto le valigie, e sono andati allestero a specializzarsi.
Le richieste del M5S
Sulla vicenda il MoVimento 5 Stelle, oltre ad aver depositato numerosi atti parlamentari, al Ministro Giannini ha presentato una mozione di sfiducia Al Senato. Adesso siamo alla vigilia di un nuovo concorso per gli specializzandi in medicina e la cosa più grave è che il Miur non ha preso alcuna contromisura per evitare che si ripetano gli errori del recente passato. In pratica: il rischio caos è di nuovo dietro langolo. Di fronte a questa inerzia del Ministero non potevamo restare a guardare e quindi abbiamo stilato proposte volte a garantire lo standard minimo di sicurezza e il regolare svolgimento dei concorsi, che rivolgiamo al Miur e alla Giannini.
Se i nostri suggerimenti non saranno presi in considerazione o Giannini non dimostrerà di saper dare risposte allaltezza, valuteremo la possibilità di svolgere azioni dirette di controllo in occasione delle prove. Quando lo Stato non rispetta o tutela i suoi cittadini, allora sta ai cittadini stessi attivarsi per tutelare i propri diritti.” Progetto Università M5S
VIDEO Il Progetto Università M5S