La politica è diventata una delle più importanti attività del Paese. Non soffre la crisi, i suoi addetti aumentano ogni anno. I loro stipendi crescono e non temono licenziamenti. La politica è il primo settore improduttivo, ma il meglio retribuito.
“Nella seduta di giovedì scorso dove Tremonti annunciava la gravità del momento di crisi c’erano circa 60 parlamentari su oltre 600. Gli altri 560 stavano a godersi i 25.000 euro che si fottono ai contribuenti ogni mese. Ho appreso la notizia (vergognosa) da Monicelli, ospite di Annozero, che con estrema lucidità ha additato i politici come coloro che pensano solo ai fatti propri … e dei loro cari, ma non alla cosa pubblica. Ho visto poi in TV che in Sicilia, nonostante i dipendenti della Regione e degli enti locali siano in proporzione agli abitanti più di 10 volte quelli di altre Regioni, sono stati recentemente stabilizzate altre migliaia di persone e si moltiplicano gli enti inutili (Province comprese). Non capisco come possa fare un intero popolo a non accorgersi o infischiarsene del fatto che oggi vivono di politica in Italia oltre 500.000 persone che hanno come obiettivo quello di farsi i propri affari, allargare i loro stipendi, privilegi, occasioni di profitto alle spese della collettività. Fino a quando pensano di trovare i soldi per andare avanti e perchè si accusano i mercati se scommettono sulla deblacle, se questa è più che pronosticabile. Infine, anche a livello europeo, perchè tutta l’elefantiaca struttura messa in piedi non si è accorta di quello che è poi successo, a partire dalla Grecia. Eppure sono pagati tutti tantissimo. Perchè bravi o perchè vicino ai politici anche lì?” Chiara Mente
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