La mafia si può sconfiggere. Con coraggio, Onestà e collaborazione delle amministrazioni locali. Il Passaparola di oggi è di Enrico Colajanni, presidente e uno dei promotori dell’associazione antiracket “LiberoFuturo“, nata a Palermo nel 2007.
“Sono il presidente dell’associazione Libero Futuro, mi chiamo Enrico Colajanni, da 10 anni mi occupo di antiracket nel tempo libero, ma è sempre più a tempo pieno perché il lavoro e’ diventato tantissimo.
Assistenza agli imprenditori
Abbiamo assistito oltre 300 imprenditori a Palermo senato sia nella fase della denuncia che nella fase del processo, e poi nel percorso successivo del ritorno alla normalità.
E’ un lavoro che ha dato grandi risultati a Palermo, abbiamo una certa difficoltà a estenderlo nel resto della Sicilia occidentale però, a Castelvetrano, Castellammare, Partinico, a Termini Imerese, e anche a Bagheria abbiamo costruito delle piccole realtà e si sta iniziando un percorso simile a quello di Palermo, di ribellione degli imprenditori e di affiancamento degli imprenditori antiracket. Assistere gli imprenditori è una bella impresa, è difficile, ci sono mille difficoltà soprattutto in quei settori in cui la mafia riesce a controllare sia il territorio che l’economia, penso all’edilizia, al movimento terra, per un imprenditore che denuncia diventa molto difficile lavorare, e assisterlo per farlo tornare a una condizione normale di vita, è abbastanza complesso e impegnativo.
Amministrazioni locali colluse
Una delle difficoltà più grosse che troviamo nella fase post-denuncia è con le amministrazioni pubbliche, in particolare con le amministrazioni locali, che non sempre sono a fianco, si schierano al fianco di imprenditori, anzi molto spesso sono colluse, basta pensare a quante amministrazioni vengono commissariate per questi motivi.
Essendo ostili possono creare enormi difficoltà all’imprenditore che ha denunciato. Noi abbiamo degli esempi eclatanti a Villabate, di imprenditori che hanno avuto gravi danni dalle amministrazioni comunali,o in altri casi abbiamo avuto gravi danni dalle banche. E’ un lavoro arduo ma organizzandosi e pressandosi può riuscire a capovolgere questa tendenza e soprattutto si può riuscire a isolare i politici, gli amministratori locali che sono collusi e ostili.
Amministrazioni contro la mafia
Quando invece troviamo un’amministrazione che sostiene gli imprenditori, per noi diventa tutto molto più facile, naturalmente nel rispetto delle norme e della trasparenza, non ostacolare gli imprenditori che hanno denunciato anzi appoggiarli, possibilmente creare delle corsie preferenziali nei loro confronti ,offrirvi assistenza, creare gli sportelli magari con l’aiuto delle nostre associazioni e molto molto importante dà un grande sostegno agli imprenditori e facilita e li incoraggia molto nella denuncia. Abbiamoin questo senso alcune esperienze positive, le abbiamo fatte a Partinico, e in particolare la stiamo facendo a Bagheria con ottimi risultati e speriamo presto anche di potere realizzare in collaborazione con l’amministrazione un servizio di sportello agli imprenditori anche perché lì esistono tantissimi quelli che hanno collaborato, tantissimi quelli coinvolti e che hanno bisogno d’aiuto.
Diciamo bisogna capire che il ruolo delle amministrazioni locali può essere fondamentale nel bene o nel male,noi siamo pronti a collaborare con tutti quelli che vogliono affiancare gli imprenditori che denunciano e che si liberano dal racket.
L’esperienza a Bagheria
L’esperienza fatta a Bagheria mi ha fatto pensare, io sono possibilmente un po’ un inguaribile ottimista, ha fatto pensare che se devo immaginare la fine alla mafia, beh la situazione che si è realizzata in questi ultimi due anni a Bagheria è probabilmente lo scenario ottimale. C’è stato un grande, un concorso di varie forze, un impegno delle forze dell’ordine, della magistratura, la collaborazione di molti pentiti, e alla fine la decisione di molti imprenditori di collaborare. Questo questo mix ha creato un effetto di grande cambiamento, che si è anche riverberato sulla politica, sulle elezioni comunali come abbiamo visto con grandi risultati. E’ una situazione esemplare e non è da oggi, basta pensare ai numeri: più di 50 imprenditori credo si siano già costituiti nei vari processi che sono in corso, e speriamo bene che nel del futuro molti altri decidono di denunciare, di collaborare con le forze dell’ordine e poi di costituirsi parte civile per uscire da questo fenomeno. Enrico Colajanni, presidente dell’associazione antiracket “LiberoFuturo”