Il metodo dei partiti, quello degli inciuci, per eleggere i tre giudici mancanti della Corte Costituzionali ha fallito. L’unico metodo possibile è quello M5S, il metodo della trasparenza per il bene dei cittadini.
“Altra fumata nera ieri, a Camere riunite, per l’elezione dei tre giudici mancanti alla Corte Costituzionale. Questo è il risultato delle scelte dei partiti che, invece di optare per un voto trasparente insieme al MoVimento 5 Stelle, hanno optato per l’eterno inciucio allo scopo di piazzare due loro politici alla Consulta e poterne, così, controllarne l’operato. Ma gli è andata male.
Il Pd, infatti, dopo le richieste del M5S di fare pubblicamente un nome che il MoVimento potesse vagliare, a meno di 48 ore dal voto ha tirato fuori quello del professor Barbera. Costituzionalista affermato, ha militato nelle fila del Pci – Pds – Ds, deputato alla Camera dal 1976 al 1994, con tanto di incarico da ministro dei Rapporti col Parlamento.
Barbera si è espresso a favore della riforma renziana del Senato, dell’Italicum e da sempre ha sostenuto il “premierato forte“. Sulla sua testa pende, poi, la questione ancora aperta dell’inchiesta della procura di Bari sui concorsi pilotati all’Università.
Il suo nome è finito nelle cronache dei giornali – in contemporanea alla sua nomina fra i 35 saggi di Napolitano a inizio di questa legislatura – perché contenuto nelle informative della Guardia di Finanza. Ma di questa vicenda se ne sono perse le tracce.
Poche le parole da spendere, poi, su Francesco Paolo Sisto. Attuale deputato di Forza Italia, già presidente della Commissione Affari Costituzionali, capace di sostenere con forza la legge elettorale, per poi cambiare idea quando anche Berlusconi l’ha cambiata.
Candidato dell’ultima ora è stato anche Giovanni Pitruzzella, attuale presidente dell’Antitrust nonché avvocato amministrativista e docente di diritto Costituzionale all’Università di Palermo. Da presidente dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha adottato numerosi provvedimenti di forte impatto economico e sociale, spesso a svantaggio di grandi aziende o dei “poteri forti“. In suo studio legale ha assisto la Regione siciliana, sin dai primi anni novanta, sulle questione di costituzionalità in ambito regionale. Risulta che il suo studio abbia difeso in una causa civile Renato Schifani. Non ha mai svolto attività politica.
Infine il vincitore morale, il MoVimento 5 Stelle. Si era detto: alti profili, personalità slegate dalla politica e dalla comprovata indipendenza. Gente comeil professor Franco Modugno, scelto all’unanimità per un curriculum di altissimo livello e, soprattutto, per non essersi mai fatto acquistare dalla politica. Modugno i suoi voti li ha presi tutti, gli altri no.
E al prossimo giro, se i partiti non vogliono continuare a fare pessime figure (già bacchettati dal presidente della Repubblica Mattarella), devono passare dal MoVimento 5 Stelle. O meglio, dal suo metodo: e saranno costretti, almeno una volta, a fare una cosa per il bene di tutti i cittadini.” M5S Parlamento