Marea nera in Tunisia, dopo gli allarmi di Greenpeace e Legambiente il Movimento 5 Stelle chiede al governo d’intervenire per avere notizie certe. Lo fa con interrogazioni presentate al Senato e alla Camera a prima firma Vincenzo Santangelo e Davide Crippa.
In merito all’incidente che si è verificato domenica 13 marzo sulle coste delle isole Kerkennah, nella regione di Sfax in Tunisia, a 120 chilometri a sud di Lampedusa, l’incidente che è stato praticamente ignorato dalla stampa, escluso qualche sito tunisino che riporta che i ministeri tunisini della Salute e dell’Ambiente hanno aperto un’inchiesta per chiarire le responsabilità della società Thyna Petroleum Services, a cui sarebbe imputabile il danno. “La società civile residente sull’isola denuncia gravissimi danni” ha ricordato Legambiente.
VIDEO Perchè votare Sì al referendum contro le trivelle
Il Governo è a conoscenza di questo incidente? Quali azioni di competenza il governo italiano sta mettendo in atto per monitorare ed evitare che la marea nera, possa arrivare nei mari italiani e nelle vicine coste di Pantelleria, Lampedusa o dell’intera Sicilia?
Quanto sta accadendo ci ricorda ogni giorno di più l’importanza di superare la società delle fonti fossili, andando verso una nuova economia rispettosa dell’ambiente, come richiesto anche nell’Enciclica Laudato Si di Papa Francesco.
Per questo è importante che il prossimo 17 aprile tutti gli italiani si rechino alle urne per votare Si al referendum sulle trivellazioni marine.