“Renata ha 45 anni. è ammalata di cuore, lavora ogni giorno nelle pulizie per conto di cooperative della Legacoop i suoi committenti sono aziende pubbliche o a partecipazione pubblica, ogni giorno 3 ore, 4 nel migliore dei casi. Renata lavora anche con la febbre perchè sta per superare il periodo di comporto che non esistono tutele particolari per chi ha patalogie gravi, se sgarra anche di un solo giorno si trova a casa, “in agguato” le colleghe a zero ore per la perdita di altri appalti. Tra poche settimane scade il suo appalto, la società pubblica che raccoglieva le varie committenze sarà liquidata in quanto il Comune proprietario ha deciso di dismettere ogni partecipazione dalle società strumentali, non solo per rispettare la legge di stabilità del 2014 ma perchè con queste azioni andranno a concludere altre operazioni (immobiliari, per esempio). Renata e le sue colleghe sono preoccupate perchè non è detto che le società vogliano confermare l’appalto e forte è il timore che ci siano tagli al personale e alle ore. Renata vive con una figlia studentessa e il marito separato le passa 250 euro al mese, giusto il costo della casa popolare. Un appalto nuovo rappresenta una incognita , una minaccia per il salario e lo stesso posto di lavoro, il timore di Renata è che lei e le sue colleghe tutte in età avanzate possano essere liquidate con il contratto a tutele crescenti, sostituite da personale giovane, precario e ricattabile ma sicuramente piu’ in salute e produttivo, disposto a subire paghe inferiori.” da senzasoste.it
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