Glifosato: dove passa brucia, la salute e l’ambiente. Eppure ora, secondo l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, non esiste un livello di rischio associato al glifosato che, a suo avviso, giustificherebbe il suo divieto nell’Unione europea oltre l’attuale periodo di autorizzazione, in uno studio presentato giovedì alla Commissione europea.
L’EFSA “non ha identificato alcuna area critica di preoccupazione” per il glifosato nell’uomo, negli animali e nell’ambiente, ha affermato in una nota. Nella metodologia scientifica dell’agenzia, una preoccupazione è definita “critica” quando riguarda tutti gli usi proposti della sostanza attiva valutata, impedendone l’autorizzazione. Ha tuttavia rilevato “un elevato rischio a lungo termine nei mammiferi” per metà degli usi proposti del glifosato e ha riconosciuto che la mancanza di dati ha impedito qualsiasi analisi definitiva.
Il glifosato è l’erbicida più spruzzato al mondo, che venne brevettato negli anni Settanta a marchio Roundup dalla Monsanto (ora Bayer) e poi liberalizzato con l’ingresso nel business di diversi colossi chimici – da Syngenta a Nufarm – che producono analoghi generici, per un potenziale giro di affari globale di $ 10 miliardi annui. (maggiori informazioni sui danni alla nostra salute sono qui).
Lo studio presentato giovedì alle autorità europee, servirà da base all’Unione Europea per decidere se rinnovare o meno l’autorizzazione dell’erbicida per cinque anni. L’attuale autorizzazione è valida fino al 15 dicembre. Ma le sue conclusioni hanno provocato giustamente l’indignazione di molte ong ambientaliste, che hanno deplorato la mancata applicazione del principio di precauzione. Trenta di loro hanno sfidato il governo francese giovedì scorso. “Dati i rischi ampiamente documentati per l’ambiente e la salute umana, è più che urgente applicare il principio di precauzione sancito dai testi europei e dalla Costituzione francese per porre fine al glifosato e iniziare finalmente una vera transizione. dichiara Greenpeace Francia in una nota, invitando “la Commissione europea e gli Stati membri a opporsi a un rinnovo dell’autorizzazione” dell’erbicida.
Gioisce quindi la tedesca Bayer, che ha acquistato la Monsanto nel 2018, “accogliendo con favore” le conclusioni dell’Efsa, poichè gettano le basi “per una riuscita riammissione del glifosato nell’Ue”.
Non dimentichiamo che negli Stati Uniti Bayer ha pagato miliardi di dollari per risolvere le controversie legali.
La salute e il principio di precauzione devono essere il nostro faro. Il Glifosato non deve finire in alcun modo sulle nostre tavole, deve essere assolutamente bandito.