
di Beppe Grillo
Puoi pagare qualsiasi cosa? Tariffe o sanzioni? Se io butto una lattina e prendo una multa da 100 dollari, va bene, la considero nel mio prezzo da pagare. Risparmio tempo, getto la lattina, pago la multa. Parcheggio nel posto per disabili, se lo considero un prezzo, non una sanzione, chi se ne frega. Mi piace guidare veloce? Pago la multa per l’alta velocità, arrivo prima. Tutto ha un costo, e se posso permettermelo, lo pago.
In Finlandia, per esempio, un uomo ricchissimo è stato multato di 170.000 euro per aver superato i 40 km/h in una zona residenziale, andava a 80. La sanzione, lì, si calcola in base al reddito e lo hanno fatto anche in Svizzera e Germania, applicano multe proporzionate al portafoglio. Sei ricco, paghi di più.
Allora, se puoi comprare e vendere tutto potremmo fare qualche proposta. Un candidato in Nevada ha proposto di pagare 25 dollari al giorno per superare i limiti di velocità. Un apparecchietto collegato al cellulare ti addebita il costo, e per tutto il giorno puoi correre, bene, hanno stimato entrate per lo Stato pari a 1,3 miliardi di dollari.
Quindi puoi fare tutto pagando.
In Sudafrica puoi pagare per sparare a un rinoceronte, 150.000 dollari per il diritto alla caccia. Il numero di telefono personale del tuo medico a partire da 1.500 dollari all’anno con consulenze e visite concordate. Nell’Unione Europea il diritto di emettere una tonnellata CO₂ costa 130 euro, si compra e si vende il diritto di inquinare. Affittare parti del corpo per pubblicità, 777 dollari. Una cavia umana per sperimentazione costa 7500 dollari. Le scuole a Dallas pagano i bambini 2 dollari per ogni libro letto. Se dimagrisci 6 chili in 4 mesi, puoi ricevere 378 dollari. Negli Stati Uniti c’è un mercato da 30 miliardi per le polizze vita su persone malate o anziane, tu paghi il premio per percepire l’indennità di morte, quindi, prima muoiono, più guadagni.
E poi c’è l’esperimento di Haifa, Israele. In sei asili nido hanno introdotto una multa per i genitori che arrivavano in ritardo a prendere i figli. Bene, i ritardi sono raddoppiati, perché la multa è diventata un prezzo. Prima i genitori cercavano di arrivare puntuali per rispetto delle educatrici e degli altri bambini; era dunque una questione morale ma con la multa, il messaggio è cambiato radicalmente, il ritardo si è potuto comprare, è diventato merce, e il dato più interessante è che, quando hanno tolto la multa, i ritardi non sono diminuiti, perché, come dice un estratto dello studio: “La multa è un prezzo. Una volta che qualcosa diventa merce, resta merce per sempre”.