In queste ultime settimane stiamo ricevendo parecchie lettere, mail, richieste, segnalazioni, lamentele… i cosiddetti mugugni. Abbiamo così deciso di inaugurare una nuova rubrica, la Bacheca del Mugugno!
L’indirizzo cui inviare i vostri mugugni è [email protected].
Ecco le ultime mail ricevute, aggiornate al 4 Ottobre 2024, ore 19.06
Ci scusiamo con tutti voi ma non possiamo pubblicare tutte le mail che riceviamo…vi leggiamo tutti! Grazie!
4 Ottobre
Caro Beppe,
Crisi della democrazia rappresentativa. Siamo nati e cresciuti per questo e con una proposta. Condividevamo il metodo e gli obbiettivi generali, pur non essendo sempre dìaccordo sui singoli temi. Ricordo V-day 1 e 2, i Meetup e la nascita del movimento.
Il mio primo meetup ha eletto il primo cosigliere in piemonte (non era ancora M5S, ma amici di Beppe). Poi ho fondato il meetup nella mia città e abbiamo eletto il primo sindaco in Piemonte. Poi tutto è cambiato; non capisco a cosa serva questo partito, oggi. Per me non dovevamo neanche candidarci nelle regioni e andando a Roma il Movimento si è forzatamente snaturato in Partito, ma senza la necessaria struttura. Per quanto riguarda le modifiche allo statuto, sono come le modifiche alla costituzione: non possono essere fatte a colpi di maggioranza plebiscitaria. Comunque non c’è molto da salvare. Grazie e Auguri.
Ex Attivista e consigliere comunale,
Giuseppe Napoletano
Sono Raffaele Borreale, voglio entrare in questa bacheca del mugugno per una fondamentale ragione: stiamo percorrendo una strada che ci porta a vanificare la nostra ragione di essere. Mi spiego. Il Movimento è nato “rivoluzionario” nel senso che, in Italia, essere onesti ed avere cura del bene pubblico è rivoluzionario. Nel 2013, quando TUTTI ci erano contro, lo siamo stati pur se abbiamo ceduto in quella comunicazione flash che tutto è tranne comunicazione: semplici spot. Poi abbiamo ceduto all’esigenza di essere presenti comunque proponendo liste anche dove non c’erano meet up attivi ed uniti (fece eccezione la Sardegna 5 anni fa).Poi c’è stato il Covid dove, passata la drammatica prima fase, abbiamo appoggiato un signore (Draghi) che si permise di dire bugie, obbligando la gente a vaccinarsi perchè “fermava il contagio” cosa non vera e già lo si sapeva, alimentando il business delle Multinazionali della Farmaceutica. Poi la guerra. Siamo stati assenti prima che la Russia attaccasse (con un Ministro degli Esteri che si occupava della sua carriera e non delle crisi internazionali). Poi, scoppiata la guerra, dovevamo fare di tutto per svincolarci dalla logica delle Lobbies delle armi americane, ma solo ultimamente ce ne siamo dissociati quando è diventato palese il rischio nucleare. In ultimo l’eccidio di Gaza che doveva vederci in piazza fin dai primi giorni di bombardamenti criminali, ma noi niente. 40000 morti tra i civili ed un modo di condurre le operazioni che risale alla seconda guerra mondiale. <indietro con la Storia, anche noi, come i fascisti. Per concludere i due mandati. Per me di mandati ne basta solo uno. L’importante è avere il primo non eletto che sia disposto ad affiancare l’eletto affinchè l’esperienza acquisita non venga persa. I tre mandati ci mettono sulla strada del politico di professione (e già sappiamo come va a finire).
Saluti fraterni
Raffaele Borreale
Oggi il Movimento ha un Presidente, Giuseppe Conte, il quale secondo me, secondo altri, avrebbe dovuto azzerare totalmente le strutture sui territori, a partire dalla sconfitta subita alle europee. Già li bisognava aprire una fase di discussione con gli iscritti, ma non come si sta facendo oggi. Le discussioni si aprono prima sui territori e chi oggi si recherà alla Costituente nel ruolo di coordinatore, invece ci doveva arrivare da semplice iscritto, perché se si è perso sui territori, la colpa e buona parte delle colpe stanno nelle gestioni territoriali, dove i coordinatori spesso ignorano le richieste degli iscritti e della base, andando a isolare chi non la pensa come loro.
A Catanzaro ad esempio, un gruppo di quasi 70 iscritti non ha ancora il rappresentante, perché entrambi i coordinatori non rispettano il regolamento della formazione Gruppi territoriali. Addirittura in questi giorni il coordinatore provinciale ci ha eliminati dalla chat del Gruppo territoriale, dimostrando di essere un soggetto poco incline si principi democratici. Beppe, vedi, la tua assenza per molto tempo, ha favorito delle rendite di posizione, con eletti che si devono a capi supremi e che non rispondono più alle richieste della base che spesso li rimprovera. Hanno in testa solo il terzo mandato e purtroppo devo, dobbiamo dire, che l’aria romana gli ha fatto malissimo. Io resto convinto che la differenza la faccia l’esempio e che se noi abbattessimo le poche regole che ci sono rimaste, perderemmo consensi. Vogliamo un Movimento plurale, dove non si ha un solo capo al comando ma dove anche la base può ribaltare una decisione sbagliata del Presidente. Ecco, io credo che il Presidente sia male consigliato e che il problema del Movimento non sia il simbolo o il nome, ma l’incapacità di comunicare nei territori e di fare rete. Si è perso molto dopo il Governo Draghi e li sono andati via tanti bravi attivisti e simpatizzanti . Credo che oggi al Movimento servirebbe una leadership femminile, perché solo così riusciremo a recuperare i voti in uscita. Non credo che un eventuale scissione possa però darci benefici, ma sono dell’avviso che è inutile proseguire con gente che pensa solo alla propria carriera e poco ai cittadini, alle imprese .Torniamo alle regole e a un nuovo network di partecipazione, facciamolo con più volti, cerchiamo di avere una maggiore impronta pluralista e ambientalista, andiamo a dare dei buoni esempi. A proposito, sarebbe opportuno ripristinare un portale in cui ogni portavoce fa vedere dove destina le restituzioni. Il totale restituzioni deve poi essere riportato nella sezione trasparenza, assieme ai bilanci . Solo così possiamo essere credibili.Un caro abbraccio Beppe, torna a occuparti di politica e di tematiche, perché la tua guida, seppur con qualche errore, ha comunque spesso dato al Movimento la palma di primo o secondo partito, mentre oggi siamo il quarto partito in Italia, a volte dietro Forza Italia di Berlusconi, che è morto.Un attivista storico di Catanzaro
2 Ottobre
Caro Beppe, anzi no, giustamente retribuito Beppe. Mi chiamo Mario Settimio iscritto da un paio di anni al Gt di Carovigno (Brindisi). Premetto che non so scrivere benissimo mi scuso anticipatamente per eventuali errori di grammatica. Abbiamo perso l’occasione di introdurre un sistema di votazione con preferenza negativa,avevo il cuore per dire solo si e non avevo il vaffanculo per dire no..di fatto se non ero d’accordo lo strumento unico era astenersi, circa 7.000 preferenze per il punto 7 e 8, vado a braccio. Sapremo mai quanti vaffanculo avrebbero ricevuto quei punti? Oblio. Io quando voto vorrei venerare la divinità NON!
Un abbraccio vitale Beppe
Mario
Ciao Beppe, sono Vito Signorile, anch’io ex attivista ed ex elettore del “fu” moVimento 5 stelle.
Lo sai cosa combinammo alle amm.ve di Modugno? (una cittadina a pochi chilometri da Bari). Te la racconto in breve: 7/8 amici, uniti dalla stessa passione di voler cambiare il mondo, decisero di mettersi insieme e di scegliersi, non il candidato sindaco (che parolone!) ma il candidato portavoce di Modugno per le amm.ve 2015. Chiaramente nessuno fece caso a noi, e quando chiedemmo di poter affittare un localetto per farne il punto raccolta idee ed istanze, ci presero per rappresentanti dei vecchi partiti, chiedendoci cifre astronomiche. Dovevi vedere le facce quando dicevamo loro che noi ci autofinanziavamo e che si e no avevamo a disposizione un budget di 50 euro a testa…, Per fortuna un signore che ci vide alla ricerca e che forse ti aveva sentito parlare in tv, decise di darci il suo localetto per tre mesi, giusto il tempo della campagna elettorale. Dopo qualche settimana e dopo aver avuto il tuo telegramma che ci autorizzava ad usare il logo stellato (non sai quanto lo abbiamo desiderato…), mettemmo la bandiera fuori dal locale, che dopo qualche giorno fu rubata. La gente passava e ci guardava con tenerezza, come a dire: “ma dove vanno questi 4 sfigati!”. Arrivò il giorno dello spoglio, ricordo che decisero di fare prima quello regionale e poi quello locale. Al regionale ci fu un buuum del 5 stelle, ma noi tutti speravamo solo di entrare in consiglio comunale e di dare il via ad una vera e propria rivoluzione. La lista pentastellata arrivò al 4^ posto a pochi voti dal PD, ma il conteggio del metodo d’hont ci vide senza seggio per soli 7 voti. E lo sai che ci inventammo caro Beppe? Ci riunimmo noi soli attivisti e decidemmo di fare un ricorso elettorale senza legale, scritto da noi e portato avanti da candidato portavoce che discusse il ricorso davanti il giudice del TAR. Chiedemmo di ricontare non tutte le 34 sezioni, ma solo le 7 sezioni dove eravamo sicuri che ci avevano annullato dei voti. E così, in quelle 7 sezioni non trovammo 7 voti ma 23. Entrammo in consiglio comunale dove ci dichiarammo ne maggioranza ne opposizione, avremmo valutato i provvedimenti di volta in volta. Purtroppo la controparte fece un controricorso al CdS e per una strana sentenza non avemmo più il seggio. Ah dimenticavo di dirti che ci eravamo messi da parte una piccola somma di denaro, perchè “non si sa mai che il giudice ci condanni alle spese” provenienti dalla “politica che ti serve”, ricordi Beppe? Noi attivisti, senatori, onorevoli, consiglieri regionali, a servire i tavoli di location prese d’assalto dalla gente comune, per il solo gusto di vedere finalmente, la politica che sta cambiando. Dopo quel periodo è accaduto di tutto e di più e, onestamente, abbiamo perso la rotta. C’è chi ci diceva: “visto? era solo un bluff, giusto per dirottare la rabbia degli italiani”. Ora, caro Beppe, questo mugugno è diventato un insopportabile masso sulle nostre teste, e credimi, caro Beppe, che compassione provi a vedere un tizio (non voglio dire il suo nome) implorare alleanze a chi in passato noi avevamo deciso di allontanare.
Riprendi il simbolo Beppe e soprattutto, riprendi il discorso con la base, che dopo le epurazioni del 2018 sembravano soldati uccisi alle spalle dai suoi stessi commilitoni. A presto e cmq grazie per averci regalato qualche mese di speranza di poter cambiare questa nazione che, probabilmente, non cambierà mai!
Un ex attivista e portavoce Vito Signorile
1 Ottobre
Ciao Beppe, avrei voglia di “mugugnare” visto che non faccio più parte della comunità da settembre 2019 ed è stata non tanto un’associazione politica, o un soggetto politico… Nulla di tutto questo come lo è oggi!!! Eravamo un gruppo di persone dai 20 ai 60 anni di età all’incirca, provenienti da famiglie umili e modeste e svolgevano come me lavori precari, chi era totalmente disoccupato, chi era un semplice studente, operaio o impiegato d’ufficio o anche un commerciante disperato pronto a cessare attività. Dalle mie parti era già difficile costruire una politica onesta nonostante in Sicilia “i politicanti” dominavano la scena e stavano sempre sulla bocca di tutto e di tutti e noi gente di nicchia parlavamo di democrazia partecipativa tramite il web o di mettere una diretta streaming in un’aula di un consiglio comunale o di creare piste ciclabili o fermare la cementificazione selvaggia su un territorio deturpato come quello dove sono nato e tutto sembrava che venissimo davvero da Marte e non solo per un anziano di poca immaginazione dall’occhio perplesso. Eppure Beppe, siamo riusciti in un ambiente ostativo a creare un MeetUp (io personalmente iscritto nella prima rudimentale piattaforma del M5S nel 2010 e il primo MeetUp nel 2012) e poi a partecipare più o meno a riunioni organizzate da noi stessi senza alcun titolo o etichetta da portarsi dietro e rinchiusi in qualche “casuzza” radunandoci come topi in cerca di tepore. Dopo siamo riusciti non con molta facilità burocratica a ottenere nei periodi di campagna elettorale uno spazio pubblico per allestire i banchetti nel piazzale del paese. Poi le guerriglia gardening per riappropriarci di quelle vie o scalinate ripulendoli con le nostre braccia e con pochi fondi economici serviti all’acquisto di sacchi e guanti e lo abbiamo fatto mettendoci le nostre facce mal viste da “gentaglia” invidiosa. Dopo tutto ciò, i risultati venivano fuori alle elezioni regionali e nazionali seminando i buoni propositi e vedere quelle lotte e promesse che si stavano avverando dopo che il “virus”, così come lo definivi tu Beppe, era entrato nelle istituzioni con alcuni consiglieri e deputati eletti. Da non dimenticare il mal pensiero esternato dai politicanti in campagna elettorale su di noi che fossimo dei guastafeste o dei fastidiosi rompiscatole dissidenti persuasi da un comico ciarlatano come te. Beh! Io di quel ciarlatano che eri tu Beppe, definito dai politicanti che ci includevano anche noi armati di onestà, era una medaglia da attaccarsi al petto e li “ringraziavo” perché le percentuali promettenti ci davano moralmente vittoriosi e ne andavamo fieri. Così come andavano fieri quei elettori che sarebbero ritornati a votare con il sorriso più che sui denti o sulle labbra, sui loro volti convinti e contenti di aver perso un pò di tempo per uscire di casa e andare a mettere una X senza tanti indugi a quella forza trainante che eravamo tutti noi e che ci dicevamo “Vado a votare per me stesso”. Era diventato il motto di tutti noi attivisti cittadini e si percepiva quell’ottimismo e quella rivoluzione culturale e gentile desiderata. E lì mi rendevo conto di un altro motto avveratosi; Prima ti ignorano! Poi ti deridono! Dopo ancora ti denigrano attaccandoti, e alla fine Vinci!!! Com’era tutto vero allora!!!
Ebbene sì, Beppe, questo era il M5S visto da un ex-attivista, ex-simpatizzante e anche ex-elettore e ha lasciato tanti ex-amici attivisti e fuori usciti con ognuno tracciandosi la propria strada, ma non per questo mi pento di essere ciò che sono stato e di aver fatto parte e di aver contribuito, anzi è stata quell’esperienza che mi ha mostrato l’aspetto umano dei miei simili scrutati nel bene che nel male e più che nei loro occhi nel loro animo direi. E quando parlo del M5S guardo nel passato vissuto e anche nei tuoi video riguardo ogni tanto in maniera nostalgica di quei “semi” che stavano per germogliare quando si organizzavano i V-Day, la raccolta firme per i referendum contro la legge Gasparri, contro il finanziamento ai partiti politici e agli editori con i loro quotidiani cartacei invenduti e contro l’elezione dei parlamentari condannati in via definitiva dalla Cassazione e di quando il PDL e il PD meno L fossero la stessa cosa, ovvero una minestra riscaldata con tanto di VAFFA contornato a ogni “magagna” che compievano sottobanco. La vera sconfitta, fammelo dire Beppe… la più triste e la più deludente è stata la mancata partecipazione dell’elettorato attivo che oggi ora mai è quasi sotto al 50% a livello nazionale (Guardando le ultime europee del 2024). Ecco la vera sconfitta!!! La madre di tutte le sconfitte avvenute negli ultimi anni!!! Non dimentichiamocelo!!! Abbiamo sfiorato le stelle Beppe!!! Non le abbiamo nemmeno toccate!!! Ci siamo fatti abbagliare dallo splendore di vita parlamentare di quegli attivisti divenuti politici che dopo 5 o 10 anni di “carriera” pretendevano una nuova opportunità in altre e gloriose vesti e ricordando il mandato (e giustamente per Statuto) è valido per 2 legislature per rappresentare dentro le istituzioni il M5S.
Io guardando il presente non sono più informato di come sia strutturalmente composto l’organico o cosa c’è non saprei. Leggendo alcune cose mi fa vedere questa “associazione politica” come una struttura di un partito politico vista in senso verticale e tra l’altro non so nemmeno se hai dei poteri che vanno oltre a quello di garante (se lo sei tra l’altro ancora). Leggo che ora c’è una costituente o non so che cosa sia e che siano in tutto 133 mila iscritti con una partecipazione di quasi 13 mila iscritti??? Ai tempi miei non c’era nessuna costituente, eravamo tutti noi alla stessa linea e contavamo più di 400 mila iscritti e una piattaforma che noi cittadini valutavamo i futuri decreti e le possibili leggi da legiferare portate sia dai parlamentari che dai cittadini iscritti nella piattaforma con commenti tra l’altro dove interagivano anche alcuni parlamentari e che ho avuto occasione tra l’altro di ricevere un complimento da uno di loro (e non è poco), ma ora cos’è??? Una cosa è certa non c’è più quasi nulla di quello che ricordo io del vecchio M5S, non so che facciano se non delle riunioni massoniche o segrete o pseudo-virtuali tramite videoconferenza??? Così leggevo da qualche parte o sarà una leggenda metropolitana???
Faresti bene a lottare con le unghie di un vecchio lupo come te, perchè dopo questa regola ancora prevista (non-statuto? si chiama ancora così? o no?), non rimarrebbero nemmeno le rovine di un tempio già divenuto scempio ! ! !
Buona fortuna Beppe!!!
Un vecchio attivista siciliano che ha dato anima, cuore, corpo e tante incazzature!!!
M. (Attivista siciliano)
Ciao Beppe, sono un attivista imolese, un attivista disattivato da scelte calate dall’alto, qui i coordinatori nominati da Conte non svolgono il compito di coordinatori, ma quello di censori. Riunioni su riunioni per farci accettare decisioni prese e decise. Articolo 11 paragrafo Y dello statuto, totalmente disatteso. Come tu saprai abbiamo fatto la guerra al PD locale per via della riapertura discarica di Pediano, cercando l’appoggio di una nostra deputata al consiglio europeo, è stata stoppata, presumo che il suo operato andasse contro gli interessi di HERA quindi del PD emiliano romagnolo, per via, forse, di accordi di bottega? Ad una riunione, ho fatto presente che non avrei più avuto il coraggio di fare il banchetto M5S nel centro di Imola, e che non avremmo trovato nessuno disposto a candidarsi con una lista del M5S, l’arguto Lanzi mi ha risposto così : “ci metteremo dei nostri” ( testimoni presenti).
A Imola stavamo lavorando bene, eravamo in controtendenza, nonostante la difficile parentesi Sangiorgi, tutto lavoro sprecato
Questo è quanto spero ancora di RIVEDER LE STELLE
Mauro Guidi
30 Settembre
Ho 65 anni e sono in pensione. Ero dirigente nel settore Automotive, settore che ha dato da mangiare a tanti italiani e in particolare torinesi come me. La creazione del Movimento da parte tua e di Casaleggio è stata parallela all’inizio della crisi del settore (ricordi Lehmann Bros. ? Tutto è partito da lì…) e mi ritrovai a piedi che avevo 50 anni. Mi rimisi in gioco come P.Iva prima e Sas dopo, per poi mollare definitivamente nel 2018. Sono stato mantenuto dalla mia compagna fino al 2021, quando grazie a quota 100 del M5S, con l’ultimo scaglione, sono riuscito a raggiungere il traguardo della pensione. Da giovane studente, ero simpatizzante di estrema sinistra (ero figlio d’operaio e casalinga). Abitavo in una casa popolare, 5º piano senza ascensore. Ho iniziato a lavorare subito dopo essermi diplomato perito meccanico. Beppe, belìn, mi sono fatto il mazzo. Ed ho fatto carriera. A 38 anni ero dirigente e senza laurea, in un settore dove allora esisteva la meritocrazia. Fatte queste premesse di presentazione, colgo l’occasione per dichiarare che per me il Movimento ha realizzato il sogno politico che avevo. Ti seguivo sempre in streaming, leggevo il Blog, seguivo la crescita esponenziale, anche se qualche intoppo ci fu. Ma nel 2018, una serie di congiunzioni favorevoli ha fatto sì che gli italiani premiassero il Movimento, grazie anche al Tagliando Anti-Frode presente nella scheda elettorale, prima ed unica volta…non permise il voto di scambio di tutti gli altri partiti, che ne uscirono con le ossa rotte. Bisognerebbe ripristinare il Tagliando nella scheda! A mio parere, c’è un bacino di almeno 5 milioni di voti che fluttua in Italia ed è nelle mani di chi non si può nominare, minchia! Lasciando stare Andreotti e Berlusconi, veri e propri maestri in tal senso, c’han provato con Renzi, poi Salvini ed ora Meloni, che è più furba degli altri 2 e rischiamo di averla sulle croste per anni. Il tagliando nella scheda limiterebbe fortemente la questua dei 50/100 € per chi è disposto a vendere non solo il voto ma anche la propria dignità!
Tornando al Movimento, pur stimando Conte e quello che fece nei suoi 2 governi, oggi mi sembra diventato un partito come gli altri! E questo non me lo fa sentire più consono al mio modo di vedere le cose. Non voglio entrare in dettagli che sento ripetere da anni. Vorrei un Movimento di innovazione totale, come agli inizi. Sono il primo a dire che, cambiando il mondo e la società, alcune regole possono essere modificate nel tempo, ma senza snaturare lo spirito primordiale. A questo punto, indipendentemente dagli aspetti personali e legali, sarei quasi contento ci fossero 2 Movimenti e che ognuno andasse per la propria strada con le regole che ognuno vuole applicare. E se scissione ci fosse, sarebbe auspicabile in modo consensuale, fermando strascichi che farebbero ridere gli avversari politici. E forse tanta gente tornerebbe al voto ! Per il momento mi fermo qui.
Auguro a te, Elevato, di trovare le giuste soluzioni per proseguire quello che è il sogno di una politica in Italia di vera alternativa.
Un abbraccio
Roberto M.
Caro Beppe, sono un ex iscritto, uno dei tanti delusi a causa della metamorfosi che sta trasformando il Movimento nell’esatto suo contrario. C’è chi dice che i tempi sono cambiati e bisogna adeguarsi. Ma adeguarsi a cosa? La Casta è ancora lì, arrogante e ingorda di privilegi come sempre. La “scatoletta di tonno” è ancora ben sigillata e le “parole guerriere” sono solo un ricordo lontano. Quei princìpi e quelle regole che ci hanno portato nel 2018 ad essere la prima forza politica si stanno scardinando una dopo l’altra e sono certo che porteranno il Movimento (senza più stelle) a dissolversi senza aver cambiato nulla nella politica e nel parlamento. Tu dicevi che era biodegradabile, ma doveva degradarsi dopo aver raggiunto gli obiettivi prefissati: onestà, onore e rigore nell’esercizio delle funzioni parlamentari, riduzione dei privilegi, lotta al nepotismo, ai conflitti d’interesse, alla corruzione, applicazione del dettato della costituzione sul diritto al lavoro, sulla solidarietà verso i più deboli e verso la povertà crescente, ecc. Quindi non credo nella necessità di cambiare le regole: occorre semplicemente non fare più errori madornali come l’ingresso in governi “ammucchiata” o alleanze strutturali e innaturali con altri partiti. Ma siccome Conte e i suoi seguaci sembra che vadano in tutt’altra direzione, temo che sia inevitabile una scissione. Tu hai il simbolo e potresti ricominciare con chi crede ancora nei princìpi fondanti (magari chiedendo scusa per la battuta infelice “Draghi grillino”) e Conte, se vuole, potrà farsi il suo partito con le sue regole. Io intanto resto alla finestra ad osservare (insieme a chissà quanti altri) sperando di poter recuperare il mio diritto al voto che per il momento è sospeso per mancanza di scelte meritevoli.
29 Settembre
Buongiorno.
L’odissea che racconto valutatela voi, siamo a Gennaio 24 e molti comuni fra cui quello dove sono residente vanno al voto, seguendo l’imput del capo Politico, il M5S presente in consiglio Comunale già da 10 anni, stringe un Accordo Programmatico con quello che è definito il “Campo largo”, a Sostegno di un Candidato Sindaco del PD, basato su molti punti che sono cari al Movimento, insomma un buon programma. Raccogliamo le firme necessarie sui moduli con logo 5S, quando a 3gg dal deposito delle liste ci viene Comunicato che non ci verrà concesso il Logo, non ci viene data alcuna spiegazione, dopo 10 anni un bel Vaffa!!! Perché! che fare ora? tralascio il Caos che ne è conseguito e la corsa contro il tempo per presentare un nuovo logo, e di fatto creare una Lista Civica denominata “CASALECCHIO CON LE STELLE” risultato: naturalmente un disastro nonostante i 24 Banchetti informativi, la lista civica ha racimolato 1,7% alle amministrative mentre il M5S il 7,2% alle Europee, siamo passati dai 3 Consiglieri di 10 anni fa a Zero, Spiegazioni? Zero, oltretutto costringendo al Ballottaggio( poi vinto) per 300 voti il Candidato Sindaco, Chi si assume la responsabilità di queste cose? Ora, dopo 2 mesi in cui abbiamo fatto altri 10 Banchetti per Raccolta Firme per Referendum AD, ci e’ stato chiesto di Votare per una lista di Candidati per le elezioni REGIONALI poi scopriamo che la lista è già preconfezionata, e all’interno ci sono Candidati che hanno svolto mandati politici, (un tempo cosa assolutamente proibita) per altri partiti.Come ho scritto sopra ognuno di voi tragga le proprie conclusioni, per parte mia ritengo che ci siamo adeguati alle altre forze politiche, altro che democrazia dal Basso, abbiamo perso il coraggio, subiamo il fascino della poltrona, grave errore, perché mai dovrei Votare il Movimento? non siamo più ne differenti ne alternativi, siamo Omologati.
Che tristezza!
Saluti a tutti da Casalecchio di Reno (BO)
Stefanelli Stefano
Ex consigliere Comunale ora attivista.
Mi chiamo Giovanni Catalano, classe 1953, e sono nel Movimento sin dall’inizio, anche se non ricordo esattamente le date. Per me Beppe Grillo è sempre stato una bandiera, una persona da ascoltare. Oltre alle parole, mi ha sempre trasmesso qualcosa che non saprei definire, ma che mi ha sempre colpito. Sicuramente avrà commesso qualche errore, ma condannare e dimenticare tutto ciò che ha fatto per il Movimento mi sembra esagerato. Beppe Grillo è uno di noi: istintivo, diretto, senza filtri. A me sembra che parli con il cuore e con la pancia, anche spettinato, e le sue parole ti fanno riflettere. Giuseppe Conte, invece, parla bene, fa pochi errori, non suda, non si agita, non è mai spettinato. È un piacere ascoltarlo, dice sempre quello che ci si aspetta, è giusto, leale, bravo. Ho quasi 71 anni e ho imparato a “sentire” le persone più che ad ascoltarle. Sentire cosa mi trasmettono oltre le loro parole. Ho sbagliato tante volte, ma altrettante ho saputo cogliere ciò che era giusto. Prima mi sentivo parte del Movimento: nei pensieri, nelle azioni, insieme agli amici attivisti e ai portavoce. Con tutti c’era un bel rapporto. Oggi, invece, sono confuso. Non riesco più a fidarmi dei portavoce, li vedo distanti. Gli amici attivisti sono confusi e spaesati come me. E poi vedo un’orda di tifosi, convinti e senza dubbi, che metterebbero Grillo al patibolo e santificano Conte. Non mi sento più a casa. Non ho votato nulla riguardo ai temi della costituente perché non ho capito a cosa serva. Vedo solo fumo, nulla di concreto, nulla che possa interessare il territorio o servire a un attivista come me, che non vuole nulla in cambio, ma che vuole solo dare. La costituente mi sembra come i telegiornali di oggi: tante notizie, tantissimi argomenti lunghi e articolati, ma per gli ultimi della fila nulla. Solo fumo.
Giovanni Catalano
attivista di Rivoli (Torino)
27 Settembre
Da parte di un attivista di Catanzaro.
Io, come altri, chiedo a cosa serva l’istituzione di un gruppo territoriale, o se lo stesso possa essere addirittura controproducente allontanando gli attivisti che lo compongono dal movimento stesso. Nella città capoluogo calabrese il gruppo raggiunge il numero minimo di iscritti nel settembre 2023 salendo velocemente a quasi 70 adesioni. Dopo 3 riunioni ravvicinate organizzate dal coordinatore provinciale e una sola proposta di candidatura alla rappresentanza del gruppo stesso. il processo si blocca. Senza entrare troppo nei dettagli e le motivazioni , trovo incomprensibile che un coordinatore non risponda più alle richieste degli attivisti e che praticamente sparisca. Dopo aver bloccato la chat per oltre 3 mesi il coordinatore prova un nuovo incontro con ovvie polemiche e scarsa partecipazione dovuta principalmente alla sua assenza e comportamento. Affermare che nelle prime riunioni non si era raggiunta la maggioranza, se non nell’ultimo caso, motivo per il quale non si poteva indire la riunione elettiva non trova riscontro nel regolamento o linee guida del gt. Lo stesso regolamento cita, Art 7: “La prima riunione dell’Assemblea dev’essere convocata entro 15 (quindici) giorni dalla costituzione del Gruppo territoriale dal coordinatore territoriale / delegato (comunale, provinciale, regionale o estero) e comunicata al Coordinatore del Comitato per i rapporti territoriali e ai rappresentanti eletti in quel territorio, almeno 72 (settantadue) ore prima della riunione, tramite posta elettronica ordinaria, presso l’indirizzo che ciascun Iscritto al Gruppo fornisce all’atto di iscrizione, con un preavviso di almeno 72 (settantadue) ore. Nella prima riunione è posta all’ordine del giorno l’elezione del Rappresentante che presiede il consesso”.
Il punto fondamentale però è un altro. È possibile che un coordinatore provinciale supportato dal regionale possa bloccare un gruppo di quasi 70 attivisti? Per le loro questioni e visioni diverse probabilmente, col consigliere eletto ( che poco ha a che vedere con il ruolo di un gt) è corretto non avere risposte dagli organi di garanzia dei gt? Infatti chiedendo lumi e incontri ai coordinatori senza aver riscontro si è passati ad un invio formale di una lettera di chiarimenti ma a parte una sola risposta via mail , inviata dal coordinamento regionale che poneva oltre 3 mesi fa il gruppo stesso in istruttoria per verifiche, affermando che le numerose riunioni risultavano scarse nella partecipazione ( 4 riunioni in 10 mesi ), non si è saputo più nulla. E questo neanche dopo una seconda lettera a firma di oltre metà degli iscritti in risposta che ricordano il tentativo di creare il Gruppo stesso nei primi giorni di giugno a patto che si ritrassero le candidature ( nel frattempo salite a 2) proponendo un ex portavoce il quale affermava , con tutte le buone intenzioni per carità, di non avere tempo e modo di essere il rappresentante ma che lo avrebbe fatto solo a patto che almeno uno dei due candidati avesse accettato il ruolo di vice ma in pratica factotum del Gruppo. Questo il veto imposto dal coordinatore Provinciale che ha scatenato il dissenso della maggioranza e successiva comunicazione ( quindi improvvisamente non la poca partecipazione delle riunione passate non era più un problema). Possibile che per avere un chiarimento con il Gruppo di coordinamento dei gruppi territoriali sia necessario passare per il tramite di qualche portavoce eletto fuori regione ? E che lo stesso coordinamento nazionale si renda disponibile solo dopo aver concordato l’incontro tramite il coordinamento regionale che già si era negato una volta e che ovviamente si oppone nuovamente chiedendo ai vari soggetti di “non impicciarsi”?
Questo non è il movimento che ricordo , trasparente e con un’organizzazione orizzontale che permetteva la comunicazione diretta con i vertici e soprattutto rispettosa e puntuale.
In conclusione, visto che la problematica Catanzaro è molto simile a quella di altre realtà italiane , mi chiedo se il gruppo territoriale , in generale, rischi di allontanare la base creando dissensi accentrando il potere decisionale a pochissime figure impedendone non solo la creazione in sé ma anche la comunicazione con i vertici del movimento. Può essere solo un periodo di rodaggio? Non credo , anzi sarebbe necessario rivedere tutto il processo e il regolamento stesso o addirittura abolire i gruppi territoriali stessi vista la poca manovra che anche una buona parte dei gt costituiti posseggono. Al momento l’unico risultato avuto è la perdita di consenso all’interno della struttura che si ripercuote anche in sede di votazione.
L’art 1 del regolamento cita: “ciascun componente si obbliga a conformare la propria partecipazione ai principi ed alle regole sancite dalla Carta dei Principi e dei Valori, dallo Statuto e dal Codice Etico del MoVimento 5 Stelle, nonché, dai Regolamenti”…e qui il coordinatore provinciale della provincia di Catanzaro non rispetta tale articolo e soprattutto i componenti del gruppo i Catanzaro, e purtroppo dobbiamo constatare che l’impianto organizzativo e funzionale messo in piedi negli ultimi anni blocca qualsiasi comunicazione, manca di rispetto ai vertici dal Presidente Conte, al garante Grillo fino agli attivisti che compongono la base, il vero motore del movimento.
Con affetto, sperando che questo contributo arrivi ai vertici a scopo non solo di segnalare l’assurdo e curioso caso del gt di Catanzaro ma anche quello di dar spunto per opportune modifiche del processo.
Un attivista del gruppo di Catanzaro
Caro Beppe, sono un’ attivista quasi della prima ora, ho fatto sempre parte attiva del nostro fu ormai amato Movimento.
Mi ricordo le famose Parole guerriere, sotto quel palco avevo le lacrime agli occhi…come siamo potuti arrivare a questo scempio? Come?…la mia vita è stata segnata per sempre dall’ incontro col movimento, con le parole tue e di Casaleggio, eta esattamente ciò che pensavo dicevo professavo amavo…combattevo sola una battaglia contro…dicevano che ero una visionaria,una illusa,una fuori sistema, un’ idealista, addirittura una da manicomio…e, meraviglia , eccone altri da manicomio…c’erano …il mio popolo esisteva…vi avevo trovati…ci siamo trovati…eravamo tanti e tutti splendidamente pazzi…quelli fuori,i sognatori,i visionari…e talmente pazzi, da volerlo veramente quel mondo e da riuscire a riempire le città,i paesi, i fiumi,i laghi,i boschi…lande, finalmente piene di persone uscite a sperare in quel mondo che non esisteva, ma che adesso c’era…milioni di persone che quel mondo lo stavano costruendo, milioni, milioni di persone che erano parte di quel mondo……….poi il disastro,la catastrofe, il nulla, l’ appiattimento… questo non è il mio, il nostro Movimento…il Movimento è un modo di essere, è identificativo, è visionario, è oltre…qui ed ora non c’è più niente di tutto questo, è piattume, niente visione, niente di niente…sai che cosa credo,caro Beppe? LI HANNO RIADDORMENTATI…. missione compiuta, caro amico mio… missione compiuta.
Non mi dilungo su ciò che penso sui nostri furono una volta rappresentanti , preferisco stendere un silenzio dolore…
Con grandi ferite dell’ anima, ti abbraccio… sempre con te grande visionario… sempre oltre con te, caro Beppe….
Una semplice visionaria e sognatrice
Caro Beppe, sono un iscritto della prima ora e un seguace da sempre del blog e del Movimento. Ho 45 anni e da 20 lavoro come tecnico informatico per sistemi medicali di gestione dati, documenti, immagini radiologiche e cartella clinica digitale. Se mi chiedessero cosa penso del Movimento oggi, direi che ha un’identità bicefala, che il suo elettorato ha perso il 60-70% della spinta emotiva rispetto agli inizi e che, nonostante tutti gli sforzi reali e alcune buone riforme prontamente smantellate dai governi successivi, non rimane che sperare in qualche altro movimento con una visione più lucida del mondo che ci aspetta. Pur sperando ancora di vedere il Movimento risorgere con l’intensità dei primi anni, ti confido che gli scenari visti fino a oggi, insieme a quello attuale, riuscirebbero a scoraggiare dal votare persino qualcuno come Pertini. Secondo me, se il Movimento non riuscirà a riproiettare nell’immaginario collettivo le priorità delle riforme più sane, semplici e necessarie per i cittadini onesti, non risorgerà più. Di seguito ciò che intendo per proiezione delle priorità:
1. Digitalizzazione del voto a tutti i livelli (compresi i cittadini all’estero).
2. Semplificazione del messaggio politico (perché purtroppo quasi nessuno ha più il tempo materiale di leggere e studiare le miriadi di proposte degli iscritti).
3. Riforma della Pubblica Amministrazione (creare un portale unico del cittadino e non mille portali come accade ora).
4. Riforma della sanità (seguendo il modello francese, pubblica ma con l’integrazione di assicurazioni private che coprono fino all’80% delle spese mediche, anche per i farmaci da banco). Ho vissuto 3 anni in Francia e ritengo sia il compromesso migliore rispetto ai sistemi totalmente privati o totalmente pubblici come il nostro, che infatti non funziona più.
5. Riforma della scuola (la scuola va totalmente riprogettata perché non dovrà più formare manodopera a basso costo, ma persone smart ed elastiche o addirittura liquide).
6. Riforma della giustizia (che te lo dico a fà).
Mi sembra inoltre che i punti da me elencati siano stati già indicati migliaia di volte, anche da te e da molti altri iscritti, ma che, secondo me, nel corso degli anni, si siano via via liquefatti tra le miriadi di altre proposte e vicende. Come entità superiore, avrai sempre la mia stima. “Speriamo che ce la caviamo”.
Un caro saluto,
Jonathan Montemurro
26 Settembre
Buongiorno Beppe e buongiorno attivisti del movimento5stelle. Ci è stato detto, che ” nessun partito al mondo ha mai fatto prima un simile processo di democrazia partecipativa e deliberativa “. Vedendo come viene gestito questa Costituente la spiegazione è facile: Nessun partito aveva mai attivato un simile procedimento cervellotico, semplicemente perché disfunzionale. È stato chiesto ad iscritti e simpatizzanti di inserire le proposte, in modo anonimo ( e già questo non mi sembra etico) dando a tutti lo stesso peso ( anche a potenziali Troll o infiltrati) Sono arrivate quindi 22.000 proposte circa, pur non essendo stato semplice comprimere dei concetti politici articolati in sole 4 righe….. Alcune proposte erano ben scritte, altre solo degli sfoghi o anche solo due parole senza senso…..
La società incaricata dalla Dirigenza del Movimento, ha preso tutto questo mare magnum di proposte/bisogni personali, comprese quelle più articolate redatte da Gt, Consiglieri ed associazioni esterne, lo ha digerito per una settimana e cosa è uscito fuori alla fine di questo processo? Una “cagata pazzesca” fatta di 20 temini degni della 4°elementare, dove anziché esplorare e sviluppare meglio le proposte arrivate, sono state ulteriormente semplificate e schematizzate, accorpando temi dissimili tra loro e nascondendo in mezzo ad altri argomenti sentiti e desiderati dagli attivisti, quei temi più scottanti: ovvero il cambio di Nome e Simbolo e l’Abolizione del limite dei Due Mandati per gli eletti ( che credo siano il vero obiettivo dell’attuale Dirigenza). Su questi temini, chiunque, iscritto o non iscritto, si è potuto esprimere votandone ben 12, mettendoci un bel cuoricino, come alle elementari appunto…. Alla fine solo 13.000 votanti, decideranno il futuro di un partito arrivato al 10% alle Europee. Un numero su cui non c’ è proprio da entusiasmarsi tanto, come invece trionfalmente annuncia il sito del Movimento….. Ed ora finalmente i 300 sorteggiati ( o nominati) potranno rielaborarli, sotto la “sapiente” guida dei Dirigenti che guideranno i tavoli di lavoro. Dubito seriamente che però abbiano lo stesso coraggio dei 300 Spartani di Leonida, ribaltando il tavolo di lavoro e denunciando questa pagliacciata. Non sarebbe stato più normale, più serio e più producente per lo sviluppo di una dialettica politica interna ad ora del tutto inesistente, promuovere invece un congresso dove le differenti posizioni e prospettive politiche presenti all’ interno del Movimento, si scontrassero, si contassero e se non disponibili a raggiungere un accordo / compromesso, andassero ognuno per la propria strada, ma perlomeno con un’idea più chiara entrambe di cosa fare??? Si è preferito invece personalizzare la contesa in uno scontro tra due personalità, illudendo iscritti e militanti di contare ancora qualcosa, quando ormai è evidente che proprio l’assenza di democrazia interna, ascolto della base e di regole rispettate/condivise, sia il problema principale del Movimento. Basta vedere la scandalosa votazione delle liste bloccate per le regionali in Liguria ed Emilia Romagna, infarcite di nomi graditi ai vertici locali, con oltretutto il ricatto del “prendere o lasciare” e l’ultima parola comunque in mano a Conte. Per non parlare della gestione pessima quasi ovunque dei Gt, volta solo a bloccarne l’attività politica, specie nelle zone dove Malgoverna il Pd, per obbedire ad ordini centrali, allo scopo di salvaguardare il “campo largo”. Non vi è neppure la possibilità per chi vive nei territori di poter anche solo indicare democraticamente, quali sarebbero le alleanze o i candidati sindaco più graditi. Il risultato di un anno di Gruppi territoriali è stata solo la diminuzione numerica degli attivisti sinceri, che si rispecchiano nei vecchi valori del Movimento e l’entrata in massa di arrivisti e cacciatori d’oro…..
Quindi mi auguro ed esorto coloro che nel M5s, ancora vogliono fare politica per il bene comune e non per meri interessi personali, ad uscire dal partito di Conte ed a ridare vita ad un Movimento veramente democratico e che chiaramente rilanci la democrazia diretta, dato il fallimento assoluto di quella rappresentativa.
Saluti
Francesco Ruggieri
Egregio Fondatore, Caro Beppe, in qualità di ex portavoce del MoVimento 5 Stelle nel comune di Soliera nell’Emilia, già attivista di lungo corso, che per anni ha lottato con sacrifici e a spese proprie da cittadino con l’elmetto dentro le istituzioni, sento il dovere di esporre quanto avvenuto in queste terre con l’avvento del nuovo corso voluto dal Presidente Conte.
Nella prima Fase lo scioglimento di tutti i Meetup e gruppi locali per fare nascere i Gruppi Territoriali gestiti ad imperi dai coordinatori. Azione che ha richiesto tempi ingiustificabili se non da una lotta ai vertici per i posti di comando. La selezione di ingresso e di permanenza è a pura discrezione dei coordinatori che hanno usato il loro potere rimuovendo dai Gruppi Territoriali iscritti ed eletti non allineati alla sudditanza al PD prima delle elezioni per evitare eventuali voti indesiderati nelle assemblee.Nella seconda Fase la scelta del campo progressista termine aleatorio nel quale si vuole identificare la sinistra che non definisce programmi e obiettivi da perseguire ma uno schema di ripartizione del potere da raggiungere con accordi pre elettorali, i Coordinatori Nominati da Conte come loro si definiscono sempre nelle assemblee, indicono le riunioni per incontrare gli iscritti dei territori presentando la scelta dell’alleanza col PD come obbligata per riportare Conte a palazzo Chigi, Il risultato è stato il crollo del consenso elettorale e la capitolazione dei gruppi nei comuni che per il 90% non hanno presentato candidati, il dato è ulteriormente falsato dai coordinatori che hanno spacciato per M5S candidati in altre liste di coalizione col PD. Quanto avvenuto al voto delle amministrative è stato surclassato dai fatti appena compiuti per le candidature alle elezioni dell’Emilia Romagna dove i coordinatori provinciali si sono autocandidati in un listino bloccato messo in una votazione farlocca alla quale gli iscritti rei di non avere seguito il “progetto di Conte” come me non hanno potuto votare nonostante si risulti tuttora iscritti al MoVimento.
Alla luce degli accadimenti esposti chiedo al Garante di revocare le nomine dei coordinatori regionali e provinciali per abuso di potere. Di revocare l’esclusione al voto sulla piattaforma movimento5stelle operate negli ultimi 12 mesi in quanto utilizzata come epurazione dei contrari alla linea di Conte, e di indire una nuova votazione per far decidere agli iscritti la conferma o la sostituzione di Giuseppe Conte. Di dichiarare nulla la farsa costituente dei 300 giovani e forti.
In sintesi la scissione è ormai l’unica via per Resettare il MoVimento e ripartire dalle basi dell’uno vale uno il sistema attuale è stato infettato in modo irreparabile.
Andrea Rossi
Chi ha avviato la fase di Assemblea Costituente sapeva benissimo che NON poteva esistere il Movimento 5 stelle SENZA Beppe Grillo. E se non si è seduto di fronte a lui decidendo le sorti del Movimento a tavolino, senza scalpori esterni, vuol dire che aveva previsto sin dall’inizio il cambio di destinazione al quale inesorabilmente andremo incontro, Pur tuttavia, posso affermare con tranquillità che riusciranno a cambiare nome, riusciranno a cambiare simbolo, riusciranno a cambiare alcune delle regole fondanti MA NON riusciranno mai ad essere il Movimento 5 stelle al quale ho avuto la fortuna di esserne un attivista.
Un attivista
Caro Beppe, sono Mirko Iaquinta, tuo Fan ammiratore e imitatore, anche solo per questo mi è stato facile aderire al visionario progetto del M5S, Sono felice d’aver fatto parte di un MoVimento Politico, Sociale, Umano che dal basso ha provato a cambiare la Storia e le sorti di uno dei Paesi più importanti del Mondo, di sicuro il Paese che grazie alle sue Personalità del Passato ha contribuito a far crescere la Civiltà umana. Mi viene la Pelle d’oca se ripenso alle immagini del Teatro Smeraldo il 4/10/2009 quanta strada abbiamo fatto, tu in prima persona, l’Attraversata dello Stretto, tutti credevamo nell’infarto TUO O di Gianroberto il ” Fatelo Voi” di Dario Fo a Milano, il calore pulsante degli 800 000 di Piazza San Giovanni il 2013 (c’ero) che ha partorito il 25%…lo Tsunami Tour, per la prima volta gli eletti definiti Portavoce stile Rivoluzione Francese, erano pari ai Cittadini che li avevano eletti, il Sogno della Democrazia Diretta, Bilanci Partecipati, Referendum Propositivo, il Cittadino che si fa Stato prendeva vita e insieme ad esso la Costruzione di una Comunità, la quasi certezza che se il Singolo ha un problema ci pensa la Comunità, dove non arriva il Singolo c’è l’intelligenza collettiva a fare il Paese dei Burocrati al Paese degli Umani. Sembra Preistoria Beppe, addirittura quasi mitologia, alcuni potranno dire possibile che insieme ad un Comico avete fatto tutto questo ? potremmo dire, 15 anni di vita hanno spazzato qual Sogno quella Comunità, quel vibrare tutti insieme per un Obiettivo più grande di Noi dove le parole riprendevano il proprio senso e le azioni erano concrete verso un Mondo, forse più povero, ma più Giusto.
Ricordi la prima occupazione della Camera per Salvare la Costituzione, l’annuncio di un un tuo Arrivo a Roma durante la Rielezione di Napolitano, ti abbiamo aspettato invano, lì forse è arrivato il primo Crack…!
Perché Beppe non arriva, il Popolo era con te voleva Rodotà Presidente avremmo fatto pacificamente una Rivoluzione, nel Nostro Stile.Ci sono stati altri momenti iconici e pieni di Energia e speranza il tuo streaming con Renzi e la successiva conferenza stampa, un CAPOLAVORO assoluto, da Oscar, a proposito che fine ha fatto lo Streaming? perché l’abbiamo abbandonato ? Beh forse è immaginabile i Portavoce, che definirei prendi voce, sempre più innamorati del ruolo più che della Mission, proprio in quegli anni l’elezione degli Eurodeputati un Organismo così lontano da controllare e così lontano dal Cittadino, le prime crepe, la malattia di Gianroberto, Casalino e Messora in lite l’allontanamento, di quest ultimo, i Meetup che perdono sempre di più forza, arrivisti che provano le scalate dal di dentro allontanano gli Attivisti e la Comunità che si sgretola, nonostante questo, riusciamo ad arrivare al Governo del Paese con una legge Elettorale fatta appositamento contro di noi , il 33% l’Avvocato del Popolo, Il Reddito di Cittadinanza a proposito splendide le due marce, la Spazza Corrotti, gli Sgravi fiscali al Sud, poi il Papete il Covid e alla fine il Governo Draghi. Crisi Nera eppure analizzando il Draghi grillino, potrebbe essere un sottotesto stile Draghi può mai essere grillino? sono costretto ragazzi, sappiamo il perché ma voi non votatelo….. siamo giunti ai giorni nostri Beppe….che dire. Grazie è stato bello sognare, un Sogno ad occhi aperti fatto da oltre 11 milioni di persone il Paese l’abbiamo quasi cambiato,c’eravamo quasi riusciti ma la natura umana feroce come un Drago ha incendiato tutto, ha portato la Cartabia, ha creato casini al Superbonus, ha portato il nostro Paese in guerra e ci ha servito un piatto di Meloni marci che scivolano dal piatto come un Biden sporco e maleodorante.
Saluti.
Ti voglio Bene Beppe.
Conte e gli altri erano nessuno e continuano ad essere nessuno, tu sei un Comico che ha dato vita a questi uomini inutili e facendo sognare 11 milioni di persone hai provato a fare la Rivoluzione.
Mirko Iaquinta
P.S. capisco il motivo del Governo Draghi, da papà lo capisco ancora di più
25 Settembre
Ciao Beppe, ti invio il mio mugugno stellare. Sono stufo di leggere sulla stampa una sola narrazione!
Tu da Garante M5S hai posto questioni di merito sui principi e valori essendone custode e sei escluso da tutto, mentre parlamentari che beneficeranno direttamente di eventuali deroghe sul doppio mandato potranno invece orientare i tavoli di discussione come “consulenti politici”. Questo per volere dei vertici politici, Giuseppe Conte in primis. Questa cosa è a dir poco scandalosa. Mi ricorda un po’ quelle volte dove i parlamentari si riunivano in parlamento per proporre l’aumento dei loro stipendi, che peraltro il M5S ha sempre condannato aspramente. Questo quando i portavoce M5S si dimezzavano lo stipendio. Ora immagino che tipo di consulenza potranno dare a quei tavoli di discussione quando dovranno appunto affrontare l’argomento del superamento della regola sul limite dei due mandati. Per trasparenza dovrebbero registrare quelle conversazioni e come accadeva un tempo mandarle in streaming. Oppure, faccio una proposta nella speranza che arrivi a Conte, coloro i quali parteciperanno ai tavoli non potranno beneficiare delle deroghe sul limite dei mandati.
Sì alla trasparenza, no al conflitto di interessi!!! Infine aggiungo che è indegno sentire dei parlamentari, un tempo “portavoce”, criticare il contratto di Grillo. Quando Grillo per il M5S ha dato l’anima e ci ha soltanto rimesso sotto tutti i punti di vista a partire da quello economico considerato che professionalmente non ha più lavorato come un tempo e senza mai ricoprire incarichi pubblici per se, per famigliari o amici. Offrendo però la possibilità a perfetti sconosciuti, molti senza arte né parte, di ricoprire le più alte cariche dello Stato, con lauti stipendi da noi contribuenti pagati, con privilegi di ogni tipo e magari con l’autista e l’autoblu. E oggi si permettono di criticarti, tu che hai fondato il M5S senza il quale questi chissà cosa farebbero! Peraltro nonostante un VDay contro i politici di professione ora sono molti parlamentari del M5S a non volersene più andare a casa?! Ma stiamo scherzando?!
Mandali tutti a casa!!
Un saluto grande e mitico Beppe, siamo tutti con te
Giorgio Kant
Caro Beppe Grillo, forse ti ricordi di me, di quel tragitto insieme sul camper da Grosseto a Siena in occasione delle elezioni del 2013. Eh si, son passati molti anni e molto è cambiato nel M5S dal quel giorno! Passata tutta quella vitalità, passione, folle oceaniche e soprattutto LE PIAZZE, luogo centrale della politica del Movimento di quegli anni. La politica vincente che ha permesso di ottenerenil 32% nel 2018, poi abbandonata a favore di impropabili ed esiziali tatticismi che han prodotto il crollo al 9%. Il M5S ha perso gli anticorpi e nelle sue fila sul territorio, ai cittadini con l’elmetto si sono sostituiti lacchè e capibastone, in totale antitesi con lo spirito dell’uno vale uno. Qualcuno dirà che sono un inguaribile nostalgico. Sicuramente si. Ma quei tempi videro il M5S crescere come ormai temo non sarà più possibile, soprattutto con queste dirigenze troppo elitarie e poco inclusive. Il gruppo di cui facevo orgogliosamente parte, Siena 5 Stelle, era diventato un riferimento nazionale per molti altri Meetup. Poi le scelte politiche di Di Maio e dei suoi sodali, uniti a una mai spiegata mancata certificazione alle elezioni 2018, hanno fatto evaporare l’unica realtà politica senese davvero innovativa. L’unica che si era opposta al Sistema, e forse per quello ha pagato, nel silenzio dei vari futuri ministri da noi più volte interpellati. Che peccato, Beppe! Potevamo fare la storia, si sono accontentati delle poltrone in Parlamento.
Un orgoglioso ex del fu Meetup 90, Siena 5 Stelle.
Michele Pinassi
Fino alle politiche del 2022, gli iscritti al Movimento 5 Stelle erano 133.664. Alla Costituente ci è stato riferito che tra iscritti e simpatizzanti sono arrivati 22 mila interventi di 400 caratteri, sintetizzati in 20 riassunti per un totale di 18 pagine, ma non ci hanno detto se hanno partecipato più iscritti o simpatizzanti. Ogni iscritto è simpatizzante ha indicato i suoi “cuori” su 12 temi a loro cari, ma sempre non ci è stato riferito come sono stati suddivisi. Ci è stato detto che 153932 sono state le preferenze e non il numero di votanti, che suddividendo il numero per 12 è di quasi 13 mila unità. Stanno inviando email di aggiornamento di iscrizione, senza promuovere con nessuna comunicazione pubblica la stessa. Vediamo partecipazione di meno di 500 e 900 persone alle votazioni per i listini bloccati, azione gravissima e non prevista dallo statuto, di Liguria e di Emilia Romagna. Al Movimento 5 Stelle servirebbe sapere quanti sono gli iscritti e non i simpatizzanti, anzi non comprendo la partecipazione di quest’ultimi. Soprattutto quando l’azione politica la dovrebbero comporre i suoi iscritti/attivisti, perché c’è una netta differenza tra iscritti, simpatizzanti ed elettori. Sarebbe stato il caso di organizzare una Costituente quando tutte le parti all’interno del Movimento 5 Stelle, in questo caso Garante e Presidente, fossero stati coesi nella sua organizzazione. Prendere atto del risultato Europeo, senza questo inutile sperpero di tempo, energie e soldi. La figura barbina, pubblica che si sta perpetuando in questi mesi è figlia del doppio ego e della continua rincorsa ai sondaggi.
Emanuele Amoruso
Caro Beppe,
Sono Santi Ventura da Gela scrivo per esprimerti la mia gratitudine e riconoscenza per l’impegno civico che hai portato avanti in tutti questi anni. La tua capacità di risvegliare le coscienze, di smuovere la cittadinanza attiva, e di creare un movimento capace di scuotere le istituzioni ha segnato una svolta epocale nella politica italiana. Di questo ti sarò sempre grato per questo. Tuttavia, sento la necessità di condividere con te alcune riflessioni. Il programma che Giuseppe Conte ha presentato in questi ultimi tempi riflette, per molti aspetti, idee e proposte che noi, la base del Movimento, abbiamo sostenuto con convinzione. Eppure, va detto: Conte ha svolto un ottimo lavoro di passacarte, limitandosi a tradurre in pratica ciò che le istanze popolari avevano già espresso. E da qui a definirlo “Presidente” di un movimento nato dal basso, senza che egli abbia mai davvero costruito le fondamenta, mi sembra un passo azzardato e pericoloso. Oggi vedo il Movimento trasformarsi in un partitino che non riflette più la volontà collettiva, ma solo quella di Conte e di un ristretto gruppo di suoi adepti. È questo il futuro che ci aspetta? Mi trovo costretto a tracciare una linea rossa: la scissione diventa sempre più necessaria, forse persino inevitabile. Non vedo altra via che questa, per non tradire l’essenza del Movimento originario. In futuro, non escludo la possibilità di un’alleanza, ma deve essere chiaro che il dialogo dovrà avvenire su basi di parità, non di sottomissione a una linea imposta dall’alto.I gruppi territoriali, accettati e supportati da Conte, non sono altro che piccole strutture viziati da legami familiari e personali. I parenti degli eletti condizionano ogni decisione, soffocano ogni voce critica, estromettono chiunque non sia allineato. Dopo 12 anni di militanza e iscrizione al Movimento, mi ritrovo escluso da una cerchia chiusa di amici e parenti, il cosiddetto gruppo territoriale di Gela, che a questo punto preferisco chiamare “il gruppo di Nuccio Di Paola”. Spero che queste parole possano spingere a una riflessione seria e sincera su cosa vogliamo davvero per il futuro di questo Movimento. Continuare su questa strada ci porterà solo a snaturare tutto quello che abbiamo costruito insieme.
Con stima e affetto,
Santi Ventura
Caro Beppe, sono Matteo Fallica, avvocato del Molise e storico attivista del M5S.
Sono stato consigliere comunale e candidato sindaco del mio paese, consulente legale del M5S in regione Molise e candidato alle regionali lo scorso anno. Davanti a questa diatriba interna, ho preso la mia decisione e l’ho manifestata con un comunicato stampa, sofferto ma onesto. Mi auguro che mi leggerai e ti rinnovo la mia stima. Un abbraccio
Ormai è chiaro: Giuseppe Conte vuole farsi il suo partito, sulle ceneri del vecchio m5s, che secondo lui ha esaurito la sua spinta propulsiva. Dopo il tonfo alle europee, si è convinto della necessità di lanciare sul mercato politico una seconda marca, direbbero gli esperti di marketing, con nome e simbolo completamente nuovi. Come se il problema fosse quello.Pure l’ultimo baluardo del movimento fondato da Grillo e Casaleggio, in questa logica, deve saltare: la regola dei due mandati. Cioè l’antidoto al professionismo politico, che veniva da tutti gli eletti orgogliosamente sbandierato come un distintivo d’eccellenza. Ora molti hanno cambiato idea, spero almeno per intima convinzione e non soltanto per interesse personale. Beppe Grillo non è d’accordo con Conte, né sul metodo né nel merito, e sembra deciso a dare battaglia in vista della cosiddetta “assemblea costituente”. Ha fissato dei paletti invalicabili. Ha rivendicato il rispetto dei regolamenti. Ha chiesto garanzie sul processo decisionale. Secondo me ha ragione Grillo. Nome, simbolo e limite dei due mandati non si toccano. Le modalità di svolgimento dell’assemblea devono essere trasparenti: il rischio di manipolazione dal vertice, allo stato degli atti, è alto. Non so come finirà, ma questo colpo di mano mascherato da parte di Conte non lo condivido. Se togli pure il nome, il simbolo e la regola dei due mandati, cosa resta del m5s in cui tanti hanno creduto? Nulla. Sarà una cosa diversa: il partito di Conte. Facciano pure, ma senza di me. Già da tempo non mi riconosco più in questo partito del leader e degli eletti che non conosce più alcuna forma di attivismo territoriale e che ha contraddetto uno a uno i principi fondativi. Ora per me è arrivato il momento dei titoli di coda e dei saluti, senza rancore e senza rimpianti. Come cittadino attivo c’ero prima del m5s e ci sarò anche dopo. Difesa della Costituzione e dell’ambiente, rigore sulla questione morale, impegno per la giustizia sociale e per i diritti civili: le mie idee restano e non cambiano. Le testimoniero’, come sempre ho fatto, in piazza e sul web, insieme ai tanti cittadini che le condividono, con rinnovato impegno, in forme nuove. Matteo Fallica
Caro Beppe, chi ti scrive è fra i fondatori del più antico e glorioso Meetup ligure, quello di Savona.
Nel 2011, con il MoVimento nato da poco, avemmo l’incoscienza di presentarci alle elezioni comunali, dove io, come candidato Sindaco senza alcuna esperienza, raggranellai un notevole (per l’epoca) 9 %, per merito del nostro attivismo. Mi ritrovai all’opposizione di un centrosinistra storicamente radicato, che stava finendo di rosicchiare la città lasciando macerie. Al mandato successivo come consigliere, dovetti conoscere tutta la pochezza del centrodestra subentrato. In quelle elezioni il nostro bravo candidato Sindaco, grazie al lavoro costante sul territorio e alla nostra buona fama, sfiorò il ballottaggio per pochi voti, un risultato inaudito e il migliore mai registrato in Liguria. E senza coalizioni. Fummo protagonisti in tutte le fasi successive di crescita, dalle politiche in poi, e sempre ci impegnammo con passione di attivisti, entusiasmo, voglia di cambiamento, tenendo fede a quei principi che dovevano richiamare di nuovo le persone alla politica, a una politica migliore e più vicina ai cittadini, fatta di dialogo, disponibilità, banchetti in piazza e passione senza un centesimo. E allora non c’erano figure apicali da idolatrare, conducadores o santificati in terra, l’antitesi del MoVimento. Per quanto stimi Conte come uno dei migliori Presidenti del Consiglio che si siano visti, il MoVimento era ed è altra cosa. Ora, il mio non è un inno sterile alla purezza, non rinnego alcuni dei passaggi successivi o la necessità di cedere ad alcuni compromessi. O di evolvere in qualche modo, dandosi una struttura. Ma un compromesso, per avere senso, deve essere efficace, portare a un vantaggio, un risultato e magari a un domani migliore costruendo qualcosa. Il compromesso, o meglio la resa totale senza condizioni che si sta manifestando ora, porta alla nostra scomparsa, o almeno irrilevanza! Da protagonisti, e partito un tempo di maggioranza, stiamo diventando satellite sempre meno importante dei vecchi partiti e del vecchio sistema, qui rappresentato da un irricevibile e inemendato PD. Qui in Liguria, in nome di un presunto aggregarsi a una coalizione “vincente” e in rivincita sulla destra, rischiamo, nella migliore delle ipotesi, se la coalizione vince, di rimanere con un pugno di voti e di mendicare una poltroncina secondaria, nella peggiore, di ridurci a percentuali da prefisso, screditati dagli elettori, di venderci la reputazione e pure per niente. E questa possibilità, con astensionismo alle stelle, è tutt’altro che remota.
Cinque anni di Bucci dopo Toti sarebbero la pietra tombale, dallo scempio definitivo della sanità alle peggiori scelte inquinanti, ma dall’altra parte, cosa c’è? Cosa esiste di autentico, o almeno di minimamente credibile? In tutto questo, i nuovi “coordinatori” locali nominati dall’alto fanno, disfano, decidono, comandano, non dialogano, coltivano un loro cerchietto magico, si autocandidano, si preoccupano soprattutto di emarginare i vecchi attivisti che tanto hanno sgobbato, per timore di perdere il loro poterino, data l’evidente inadeguatezza e la consapevolezza che alcuni sono una spanna migliori di loro, come certi candidati estromessi senza spiegazioni. Chi farà banchetti, chi darà volantini, chi affiggerà manifesti? Non certo questi che fanno gli splendidi, non certo i fan da tastiera, ma i tanto bistrattati attivisti. Figurarsi quanti e con che entusiasmo (quell’entusiasmo che un tempo fu la nostra arma migliore, portandoci al 33%) se ne troveranno. E i voti, o meglio i non voti, arriveranno di conseguenza. Noi non ci meritavamo questo, la Liguria non si meritava questo, Savona non si merita di vederci festanti alleati di quel partito e quegli stessi personaggi contro cui tanto abbiamo combattuto, e che ora si riprendono la scena da protagonisti, renziani compresi, trattandoci come i loro cagnolini da salotto. È questo il peggio: non di allearsi col PD, tutto si può fare per uno scopo, ma di aver rinunciato in partenza a qualsiasi potere contrattuale, di non aver esercitato alcuna spinta al rinnovamento e aver accettato il peggio del passato così come ci veniva servito. Non è solo una umiliazione per gli attivisti, per il nostro lungo percorso, ma per tutti i cittadini liguri che non si rassegnano. Io non ho alcunché da difendere né ambizione personale, ma solo la mia dignità e quella di coloro, uniti in tante battaglie, che ancora coltivano la speranza di un MoVimento protagonista, deciso, alternativo e non subalterno e destinato a scomparire. Per questo assistere allo scempio senza poter far niente è la cosa peggiore. In ogni sede possibile ho espresso la mia opinione e i miei timori, e continuerò a farlo. Ma se chi deve decidere è cieco e sordo e interessato ad altro, che non sia la nostra storia gloriosa, c’è ben poco da fare.
Un saluto con stima
Milena Debenedetti
24 Settembre
Caro Beppe, anche se ho appena 32 anni sono un‘attivista storica del MoVimento fin dalla prime ore. Purtroppo, questo MoVimento mi rappresenta sempre meno e noto sempre che tantissimi miei coetanei si stanno allontanando dalla politica. Vedere questo mi dispiace davvero. Spero che il MoVimento possa recuperare la sua identità, perché solo così possiamo recuperare un po’ di fiducia da parte dei milioni di persone che una volta ci hanno votato e ora sono talmente sfiduciate da non votare più.
Hai visto l’Assemblea Costituente? La cosa che mi ha fatto più male è vedere che il tema dei giovani è stato uno di quelli meno votati. Nella prima fase sono arrivate 22.000 proposte, ma i votanti per scegliere i 12 temi prioritari sono stati meno di 20.000, anche se guarda caso nessuno ha pubblicato il numero esatto. A proposito: ma quanti sono questi iscritti del MoVimento adesso? Una volta erano almeno 170.000. Come sai, caro Beppe, tu come Garante puoi far ripetere il voto. Se la seconda volta non voteranno almeno la metà degli iscritti, tutta questa cosa non sarà servita assolutamente a nulla. Scrivimi quando saprai quanti sono questi benedetti iscritti, perché da iscritta lo vorrei davvero sapere.
un saluto,
Flavia Minichino
Caro Beppe, sono Manuel, 32 anni, iscritto al M5S dal lontano 2011, ricordi, quando ci definivano altri, pulviscolo. Ho partecipato fin da subito alle attività del gruppo locale di Savona: era una delle primissime liste certificate M5S in Italia, con tanti attivisti, molti dei quali sono diventati miei cari amici, che si riunivano fin dai tempi dei MeetUp a parlare di proposte, progetti e soluzioni per la nostra città.
Ho vissuto in prima persona e da vicino tutti i passaggi della vita del MoVimento, finendo poi nel 2016 a essere eletto portavoce in Consiglio comunale. Nel 2021 abbiamo provato come M5S Savona a rientrare per la terza volta in Comune, riuscendoci, in un periodo in cui, tra alleanze varie e capi politici autoreggenti, il nostro MoVimento ha iniziato a scendere sempre più giù nei risultati elettorali. Le nomine dei coordinatori territoriali, senza alcuna legittimazione della base, hanno acuito e aggravato problemi cronici di partecipazione, poiché agiscono sulla base di antipatie e rancore, quasi come se fosse in corso una caccia alle streghe verso chi nutre dubbi sull’attuale linea politica, che senza ombra di dubbio, dati i risultati elettorali, si sta dimostrando fallimentare.
Il percorso dell’Assemblea Costituente serve semplicemente per rafforzare il ruolo di Conte, allontanando le voci critiche, in modo da consegnare definitivamente il M5S in mano al PD: una fusione innaturale che ci porterà a sparire non per aver raggiunto i nostri obiettivi (come dicevi tu un tempo), ma per la fame di poltrone e potere di alcuni. A titolo personale, e di conseguenza il gruppo di cui faccio parte, subisce una sorta di “mobbing” dagli attuali vertici del M5S, una roba mai vista: prima sono stato minacciato di espulsione e segnalazione ai probiviri perché, confrontandoci con il gruppo, abbiamo deciso di votare uno dei due candidati alla Presidenza della Provincia. Sappiamo bene come la si pensava con le provincie, ma nel “nuovo corso” c’è stato un liberi tutti incredibile: dagli appoggi a candidati di Italia Viva (a Reggio Calabria), passando addirittura per candidature insieme ad altri. Il minimo che potevamo fare era quindi giocare un voto per provare a scardinare un sistema che vedeva parte del centrodestra e tutto il centrosinistra gestire (e male) potere e risorse. Inutile dire che di quella segnalazione ai probiviri, dopo quasi due anni, non ve ne è traccia. Successivamente, la coordinatrice provinciale ha lavorato esclusivamente per i fatti suoi, non convocando mai riunioni per far confrontare e discutere gli attivisti, impedendo di fatto la partecipazione alle iniziative M5S, oppure meglio definirle iniziative del cerchio magico e della corte dei miracoli.
Con i Gruppi Territoriali molti speravano ci fosse quantomeno un luogo formale per discutere e lavorare, invece per oltre un anno, nonostante il raggiungimento del numero minimo di 30, è stato tenuto bloccato: nell’estate 2024 è stato infine ufficialmente costituito, escludendo però 6 persone, tra cui il sottoscritto, per il reato di lesa maestà, aver cioè criticato l’attuale linea politica verticistica e di appeasement al PD, senza che questo abbia portato a crescita elettorale, radicamento sui territori, crescita e valorizzazione degli attivisti. Dopo la riunione per eleggere il “rappresentante” del gruppo territoriale, la nomina non è mai stata ufficializzata, né gli sono stati dati gli strumenti per convocare le riunioni, in questo modo oltre 100 attivisti della provincia di Savona sono stati di fatto esclusi dalla partecipazione a questa farsa chiamata Costituente.
Il M5S nella nostra regione è quasi sparito e come premio i coordinatori provinciali si sono auto-selezionati nelle liste delle imminenti elezioni regionali. Qui si tocca il punto più basso: come ormai avviene da qualche elezione regionali sotto la guida di Conte, gli iscritti possono sì proporsi, ma poi la scrematura e la selezione viene affidata ai coordinatori provinciali, al coordinatore regionale, ai rappresentanti dei gruppi territoriali (quelli avviati ovviamente) e ai “portavoce”, non si sa quali visto che oltre al sottoscritto a Savona c’è un altro giovane consigliere comunale, il nostro futuro, che non è stato minimamente coinvolto. Ne deduco quindi che come portavoce si intende solo il senatore ligure, oppure qualcuno di specificamente selezionato. Quindi nessun iscritto ha potuto dire la sua sulle candidature, salvo votare SÌ o NO a un pacchetto completo selezionato da quattro amici al bar secondo simpatie, senza dare una minima giustificazione a persone che da 13 anni danno anima e sangue per il M5S, ma soprassedendo sul trattamento riservato a me, senza motivare e argomentare quali criteri siano stati adottati per adottare un metodo degno del vecchio Porcellum e delle liste bloccate che a parole tanto critichiamo. Alleanza? Mai discussa, tantomeno votata. Orlando Presidente? Mai discussa, tantomeno votato. Ci hanno pure spacciato che “comunque Italia Viva non ci sarà”, perché Conte non ha trovato di meglio da fare che continuare a parlare di qualcuno che ha meno voti di noi, dandogli un peso e una rilevanza che non avrebbe avuto. Da Italia Viva non ci sarà, a forse ci sarà, a ci sarà ma senza simbolo, quindi ci deve andare bene. Ma qui ci prendono tutti in giro? Pensano che gli elettori e gli attivisti abbiano tutti l’anello al naso?
Sono rassegnato caro Beppe, con tutti i nostri difetti abbiamo raggiunto risultati impensabili per una forza politica costruita praticamente dal niente, con solo la tua voce, la testa di Gianroberto e l’energia di decine di migliaia di persone comuni che aspiravano solo ad avere una città, una Regione, un Paese migliore. Oggi viene demolito tutto in nome di un presunto ritorno a palazzo Chigi, che di questo passo non avverrà mai: chi potrà votare una copia sbiadita e mal riuscita del PD, con un peso elettorale in discesa libera? Sono tanti ormai i cittadini che ogni giorno mi dicono che nonostante la delusione avrebbero votato ancora per noi, perché riconoscono il nostro impegno per la città, ma dopo l’alleanza ligure a sostegno di Orlando andranno a votare Bucci. Certo, non fa statistica, ma è un refrain continuo e non posso certo mettermi a difendere l’indifendibile, a maggior ragione dopo il trattamento ricevuto. Se possiamo fare qualcosa per salvare il M5S dalla sparizione, ridando un poco di speranza ai cittadini e a chi vuole darsi da fare, io ci sono e ti supporterò: fermiamo questa deriva prima di sparire come l’IdV, SEL e qualunque altra forza politica scomparsa dopo l’abbraccio letale con il PD. Non ce lo meritiamo, non se lo meritano gli elettori, dopo tutto il lavoro e gli insulti presi negli anni per essere stati quel sassolino nell’ingranaggio che tanto ha dato fastidio, non meritiamo di diventare noi stessi l’ingranaggio da combattere
Manuel Meles
Portavoce in Consiglio comunale a Savona (2016-2021, 2021-in carica)
iscritto dal 13 giugno 2011
23 Settembre
Caro Beppe, Sono G.C. e per questa mia comunicazione preferisco mantenere l’anonimato in pubblico.
Ho scoperto recentemente, a seguito della ricezione di una mail (ammetto di non controllare con frequenza) che la mia iscrizione al MoVimento 5 Stelle è stata cancellata per mancanza di attività partecipativa, come previsto dall’art. 5 dello Statuto. In particolare, mi è stato comunicato che se non avessi confermato la mia iscrizione entro 5 giorni, sarei stato automaticamente disiscritto. L’ho letta troppo tardi. Vorrei chiarire che, contrariamente a quanto indicato, ho partecipato alla votazione delle parlamentarie europee, votando il 18/04/2024 alle ore 16:08:11, quindi non avrei dovuto nè ricevere quella email nè essere cancellato. La mia partecipazione alla vita del MoVimento non è costante, lo riconosco, ma questo è anche dovuto al fatto che nel tempo i momenti di democrazia diretta in piattaforma si sono ridotti. Destino il mio 2 per mille al Movimento per quel poco che vale. Tuttavia, quando ne ho l’occasione, partecipo votando, e nonostante ciò mi trovo ora escluso dal MoVimento. Non so se iscrivendomi nuovamente avrei diritto a votare nelle prossime fasi, dato che potrebbe essere richiesto un periodo di 6 mesi di iscrizione, e mi dispiace non aver potuto scegliere i 12 temi sui 20 proposti, né ho ricevuto l’email per il sorteggio dei 300. Non intendo ricorrere agli organi interni per far valere una violazione dei miei diritti di associato, né avviare azioni legali in merito, ma la mia testimonianza serve a fare emergere che questo processo costituente presenta delle falle. Non mi sembra corretto che chi, come me, ha partecipato in passato e avrebbe diritto a continuare a farlo, si ritrovi ingiustamente escluso. Mi chiedo quanto possa essere valido un processo costituente che tiene fuori persone che avrebbero diritto a partecipare, e che permette a soggetti esterni di contribuire, all’interno del processo deliberativo, alla modifica di uno Statuto che regola la vita dei consociati.
Spero che questa mia riflessione possa essere utile come spunto per una valutazione più approfondita del processo costituente attualmente in corso.
Un caro saluto, G.C.
Stimatissimo Beppe,
Sono una ex consigliera di Reggio Emilia, che dopo 10 anni di battaglie in consiglio comunale, ha cercato di difendere la città dalla politica “magnona” di quelli che si definiscono di sinistra ma che di sinistra qui hanno ben poco, ma hanno da difendere e rafforzare un potere che in 80 anni hanno sempre accresciuto, inizialmente facendo il bene dei suoi cittadini poi, via via, quello dei pochi, con gravi danni all’ambiente, alla sanità, al lavoro (pensa come sono diventate le cooperative, porte girevoli per i consiglieri comunali sinistroidi).
I coordinatori regionali e la coordinatrice provinciale, calati dall’alto senza altra scelta possibile, hanno “invitato” ad uscire tutti coloro che non erano d’accordo con la loro politica, senza una votazione dalla base, e con toni di certo non democratici ma arroganti e spocchiosi per non dire altro.
Io mi sono staccata dal GT , non dal M5S, con un gruppo di attivisti e abbiamo fatto una lista civica dicendo chiaramente che ciò era per portare avanti quei valori del Movimento che invece sono stati svenduti per una poltrona di assessore. Non siamo riusciti ad ottenere il minimo per entrare in consiglio comunale, ma la nostra battaglia contro l’impianto biogas, contro la ‘Ndrangheta, contro la mancata sanità ecc l’abbiamo sostenuta.
Qui eravamo in tantissimi (ricordo 10 anni fa sul palco in piazza con te, che emozione!) tanti attivisti, ed ora questi sono stati tutti scalzati a parte uno (ha preso una botta in testa, lo scuso…) da nuovi, alcuni ex piddini, che nulla hanno di quei valori fondanti di amore per la verità e le nostre stelle, dell’amore per l’integrità e la coerenza.
Stessa cosa avviene per le regionali. Imposizione di una lista dall’alto, esclusione dalla lista di chi non si adegua al nuovo regime. Tutto senza una assemblea, come invece previsto dall’art. 11 lettera j dello Statuto.
Con altri consiglieri ed ex consiglieri della regione abbiamo inviato raccomandata di diffida invitanti i due coordinatori regionali nei 15 gg a indire assemblea in rispetto dello a statuto.
Ma ad oggi nulla. Ti chiedo aiuto perché se si può ancora salvare qualcosa possiamo farlo insieme ma solo con il tuo aiuto. Altrimenti? Una scissione? Se non c’è altra strada meglio pulirsi dalle scorie. E qualcosa di buono si può salvare da cui ripartire.
Ti ringrazio, e ti ringrazio perché mi hai dato la possibilità di sognare un futuro in cui la politica sarebbe stata diversa. Per tanti anni ho creduto e portato avanti gli stessi valori, con orgoglio e gioia. Ora una tristezza infinita.
Un abbraccio
Avv. Paola Soragni
Caro Beppe, ecco i dieci motivi per cui questa costituente è una farsa:
1. Democrazia partecipativa a convenienza: Viene invocata solo quando serve, mentre le decisioni su alleanze, organizzazione territoriale e candidati sono prese dall’alto. Ora si sta utilizzando nella costituente per non prendersi la responsabilità di far morire il Movimento e creare il partito di Conte. Si dirà: lo ha voluto la base.
2. Assenza di ascolto e di confronto: Non ci sono riunioni né momenti di confronto aperto. La democrazia partecipata e partecipativa, che dovrebbe essere un modo di operare e non solo uno slogan, è completamente assente. Tutto si svolge nel silenzio, senza discussioni libere o incontri aperti alla base. E decidono in pochi, anche come cambiare le regole.
3. Gruppi territoriali bloccati: I gruppi non si formano finché non viene scelto un referente “di fiducia”. Ci sono gruppi con oltre 30 iscritti che aspettano da anni, come nella commedia di Beckett, Aspettando Godot. Di fatto, hanno potuto partecipare a questa costituente solo i gruppi territoriali formati con il consenso del solito cerchio magico. Ma non si dice che “non esistono più cerchi magici”…?
4. Conflitto di interesse sui mandati: I portavoce che hanno detto che si può derogare al numero dei mandati sono in conflitto di interesse e andrebbe evidenziato. Sono uguali a coloro che lasciano il movimento per candidarsi con altri. Anzi, qui è anche peggio perché lo distruggono il movimento per poter ricandidarsi.
5. Tentativo di abbassare il quorum cancellando gli iscritti: poiché il garante può chiedere di ripetere le votazioni se non c’è quorum si sta facendo una forzatura dando un ultimatum di conferma in 5 giorni a coloro che erano ancora regolarmente iscritti. L’iscrizione ha durata annuale e si rinnova solo con il “login” o tramite “attività partecipativa”. Accorciare il termine a chi ad oggi è iscritto è illegale.
6. Accesso ai dati degli iscritti: Non è chiaro chi, all’interno del Movimento, abbia accesso all’anagrafica degli iscritti e chi possa inviare loro comunicazioni o proposte. Oggi non sono solo i coordinatori ma anche tutte le persone di loro fiducia. La gestione è opaca e dovrebbe essere rivista e resa trasparente. Così come non è chiaro perché la struttura avesse accesso alla mail a cui venivano inviati i quaderni per la costituente. Non doveva essere solo governata da avventura urbana?
7. Accordi sottobanco: E’ evidente che ci siano accordi tra i dirigenti per spartirsi deroghe e mantenere il controllo. Tutto ciò viene fatto isolando coloro che sono considerati scomodi perché poco controllabili. Ci sono lupi, nascosti sotto il mantello da pecora, che lavorano nel silenzio per distruggere il Movimento.
8. Travaglio e le truppe cammellate: Le “truppe” del Fatto Quotidiano stanno infangando il Movimento, e il povero Padellaro per parlare in modo rispettoso di Beppe deve scrivere sul Foglio. Il mondo al contrario (e non è quello di Vannacci!). Ma Travaglio sarà il primo ad essere deluso quando capirà che Conte farà entrare nel campo largo anche Renzi, come del resto è già accaduto in Liguria, magari senza simbolo e nascosto dietro le liste civiche, ma Renzi è e sarà nel campo progressista come vuole Bettini.
9. Sconfitta elettorale insabbiata: Il risultato da Lidl del 9,9% alle elezioni e’ stato nascosto dalla costituente che apparentemente discute di tutto ma ha già un finale scritto. Chi è responsabile di quella sconfitta? Ha ragione Beppe a dire che Berlusconi, da morto, ha preso più voti di Conte.
10. La costituente serve per dare vita al partito di Conte provando a prendersi il simbolo: L’errore di Grillo forse è stato essere troppo sincero. Perché se non avesse parlato questa costituente sarebbe stata ignorata ancora di più. Su 170.000 iscritti hanno partecipato solo in 2000. Mentre nei 22.000 contributi che vengono sempre citati sono compresi anche quei commenti alle proposte della prima fase che venivano spesso dalle stesse persone. Quindi stanno partecipando a questa farsa in pochissimi ma non si deve sapere. Come avrebbero potuto altrimenti giustificare le manovre che stanno facendo per prendersi il simbolo e liberarsi di Beppe? Ora, invece, sfruttano la disputa tra Grillo e Conte per legittimarsi. Il partito di Conte continuerà a prendere percentuali ad una cifra. Il movimento invece serve ancora tanto al Paese.
Viva il MoVimento!
B. V.
Attivista Napoli
22 Settembre
Buongiorno, sono Alfredo Campagna e sono stato portavoce a Roma nella consiliatura 2016-2021 come Presidente del Municipio XIV Monte Mario. Ho scritto queste poche parole perché non posso sopportare di vedere il nostro amato MoVimento ridotto in queste condizioni.
Dalle Parole Guerriere alle parole furbette: Questa è la fine che stiamo facendo, questo è quello che vogliono fare: trasformare il movimento in un normale partito che lotta con le stesse parole degli altri nella stessa arena.
Noi siamo ALTRO. Una comunità di persone che hanno lo stesso obiettivo, lo stesso fine, senza tornaconti personali, senza personalismi, con soltanto le stelle nel cuore. Forse oramai dovrei dire eravamo!?! Errori ne sono stati commessi, a tutti i livelli. Nel tempo sono entrate nel MoVimento delle persone arriviste che non avevano a cuore il progetto ma la possibile poltrona e da lì il declino fino all’errore più grande che non potevano permetterci in quel momento storico: vincere le elezioni. Troppo giovani, troppo inesperti ma soprattutto ancora troppo lontani da quella “Rivoluzione Gentile” che dovevamo portare avanti, purtroppo abbandonata una volta entrati nelle istituzioni.
Due grandi uomini ci hanno regolato un sogno, il loro sogno, e non smetterò mai di ringraziare Gianroberto e Beppe per il grande dono ricevuto. Per ora basta parlare del passato, anche se sappiamo che il ricordo è fondamentale per costruire un futuro migliore, guardiamo avanti. Nelle lettere del Presidente Conte ci vedo molta vecchia politica, parole usate per creare tifo come in un banale talk show, parole che rigirano la realtà a proprio piacimento, parole per abbindolare i creduloni del mito del personaggio creato. Si parla di avviare per la prima volta nella storia quello che noi portiamo avanti ormai da anni, molto prima dell’avvento del salvatore. Si parla di dare voce unicamente agli iscritti quando si è consapevoli che molti legati ai vecchi ideali hanno fatto un passo di lato perché la mandria del nuovo corso non guarda in faccia nessuno e travolge qualunque cosa gli si frapponga davanti. Ho letto parole dove si attribuisce una connotazione di destra (se non addirittura fascista) a chi ricorda semplicemente che noi nasciamo “né di destra e né di sinistra” ma per le buone idee e per il bene comune. Noi siamo oltre i vecchi schieramenti. Mi pongo una domanda: Visto che tutto deve passare per l’assemblea, a chi è stato chiesto di schierarsi a sinistra? In quale votazione? Abbiamo sempre combattuto i partiti tradizionali rivendicando le nostre peculiarità per ritrovarci ora ad essere la copia sbiadita di un partito di sinistra. Non posso continuare oltre e mi limito a dire una cosa molto impopolare: con le leggi non si cambiano le società, è inutile vincere se la società non è pronta a sostenere il cambiamento. Come abbiamo visto le leggi possono essere cancellate facilmente nella legislatura successiva, gli accordi con i partiti tradizionali portano a distruggere tutto quello che di buono si vuole fare.Concludo dicendo che dobbiamo tornare alle Origini, ripartire dalla Rivoluzione Gentile, una Rivoluzione Culturale che faccia crescere noi insieme alla società e che permetta alle persone di comprendere che realmente quando si è uniti si ha il potere di cambiare in meglio la nostra società, una società che poi non vorrà più tornare indietro sui suoi passi, che non permetterà più ai politici di turno di distruggere il loro futuro. Ecco in quel momento va bene vincere, fino ad allora vanno fissate le basi partendo realmente dai territori e dal singolo cittadino. Senza questo è inutile fare politica, ci si rende semplicemente complici del solito teatrino per le folle.
Alfredo
Salve Beppe, mi chiamo Samuele Rossi ho 26 anni e scrivo da Lucca dove sono nato e dove attualmente abito. Approfitto di questa rubrica che hai creato per un piccolo “mugugno”. Voto M5S dal 2018 (prima volta che ho potuto votare avendo raggiunto la maggiore età) e mi interesso spesso alle iniziative, ai programmi e alle idee del movimento in generale. Purtroppo non c’è qua a Lucca un gruppo “movimento cinque stelle” con cui trovarsi per parlare, confrontarsi ed esprimere idee e questo mi crea un certo disagio. Secondo il mio parare manca un organizzazione pragmatica del movimento sopratutto nelle città più piccole. Avere dei luoghi fisici dove trovarsi, organizzare iniziative, manifestazioni ecc.. non stando solo sul web, potrebbe riavvicinare le persone al movimento. Per le ultime comunali qua a Lucca Beppe non sapevo nemmeno dove potevo andare ad ascoltare il candidato cinque stelle che si poteva votare. Siamo evaporizzati così come si sono evaporizzati i voti negli ultimi anni e forse capisco anche il perché. Sono profondamente arrabbiato e amareggiato sopratutto quando vedo che, oltre a non avere una “base” fisica dove poter incanalare la mia rabbia, vengono prese scelte “dall’alto” sotto la falsa narrazione, a mio parere, di un assemblea costituente mal organizzata che penso che abbia il solo scopo di cambiare certe regole al movimento affinché possa allinearsi con gli altri partiti politici di “sinistra” e formare finalmente il già deciso campo largo per fronteggiare il Governo Meloni alle prossime politiche. Bene Beppe! Se l’obbiettivo deve essere questo (mi auguro di no) solo per sopravvivere preferisco estinguermi per delle idee che sopravvivere, passami il termine, con un inciucio.
Samuele
21 Settembre
Al Presidente M5S Giuseppe Conte
Al Garante M5S Beppe Grillo
Alle Sig.re Laura Bottici e Virginia Raggi ed al Sig. Roberto Fico n.q. Componenti del Comitato di Garanzia del M5S
Premesso che
Lo Statuto del MoVimento 5 Stelle pubblicato in GU Serie Generale n. 97 del 27.4.2022 , all’art. 2-1 “Carta dei Principi e dei Valori” prevede:
“g) RISPETTO DELLA LEGALITÀ.
Il rispetto della legge e delle regole giuridiche è condizione indispensabile per assicurare una pacifica convivenza e un più ordinato svolgimento della vita sociale.”
h)TRASPARENZA E SEMPLIFICAZIONE.
La trasparenza è un principio fondamentale che migliora il funzionamento dei sistemi democratici. ……..;”
all’art.2-2 “Finalità” prevede:
“e) Il MoVimento 5 Stelle svolge la propria attività politica nel rispetto del principio di trasparenza e partecipazione”.
all’art. 7 rubricato “Democrazia Diretta e partecipata” prevede:
“a) Competono a coloro che risultano regolarmente Iscritti al MoVimento 5 Stelle, mediante lo strumento di democrazia diretta e partecipata costituito dalla consultazione in Rete, le seguenti decisioni fondamentali per l’azione politica del MoVimento 5 Stelle:
……..
votare mediante consultazione in rete le proposte di autocandidatura presentate dagli iscritti, secondo le procedure stabilite dai Regolamenti contenenti le specifiche tecniche delle modalità di presentazione delle autocandidature; “
Considerato che
In data 17 settembre 2024 sul sito Movimento5stelle è apparso l’avviso di convocazione della consultazione in rete degli iscritti per la votazione della proposta di lista di candidati per le elezioni dei consigli regionali della Liguria e dell’Emilia-Romagna.
Si legge nel suddetto avviso che sono state delineate le proposte di lista dei candidati per ciascuna regione “D’intesa con i coordinatori regionali, che hanno preventivamente attivato un confronto con i coordinatori provinciali, i portavoce eletti e i rappresentanti dei gruppi territoriali, attingendo alle proposte di autocandidatura pervenute o integrandole ove necessario…….”.
Nello stesso avviso si legge che solo in alternativa a tale modalità ed “in caso di non approvazione della proposta, si procederà immediatamente al metodo alternativo della votazione individuale tra le proposte di autocandidatura pervenute, con la conseguenza che le liste saranno composte, a seguito di detta votazione, seguendo l’ordine decrescente del numero di preferenze ricevute nel rispetto degli obblighi di rappresentanza di genere previsti dalla legge”.
Tale modalità scelta per la individuazione dei candidati e la composizione delle liste non è prevista dallo Statuto del M5S ed è la prima volta che viene adottata.
La modalità di individuazione dei candidati e della composizione delle liste da presentare alle consultazioni regionali è sempre stata effettuata mediante la convocazione degli iscritti delle regioni chiamate al voto, tramite consultazione in rete delle proposte di autocandidatura per cui ciascun iscritto poteva esprimere fino a 2 preferenze secondo le regole sulla parità di genere.
Le liste dei candidati, a seguito della votazione, erano formate secondo l’ordine del numero di preferenze ricevute, dal più alto al più basso, e nel rispetto dell’equilibrio di genere così come previsto dalle leggi elettorali.
Si veda a tal proposito la ultime consultazioni effettuate per la consultazione in rete degli iscritti per la votazione delle proposte di autocandidatura per la composizione delle liste provinciali di candidati alle elezioni dei consigli regionali del Lazio e della Lombardia del 5 gennaio 2023 o della Regione Molise del 24 maggio 2023.
Tutto quanto ciò premesso e considerato,
si chiede ai sensi dell’art 17 dello Statuto del M5S:
– in base a quale norma statutaria e/o regolamentare è stata decisa la “nuova” modalità di individuazione dei candidati per la formazione delle liste per la tornata elettorale delle Regioni Liguria ed Emilia Romagna decise solamente da: coordinatori regionali, coordinatori provinciali, portavoce eletti e i rappresentanti dei gruppi territoriali con esclusione della consultazione della base degli attivisti delle rispettive regioni.
– su quali presupposti si è deciso di mettere al voto degli iscritti del M5S di dette Regioni solamente le liste già formate dei candidati alle elezioni regionali che appaiono quindi “blindate”.
– quali sono i criteri adottati dai coordinatori regionali, coordinatori provinciali, portavoce eletti e rappresentanti dei gruppi territoriali per la selezione dei candidati finlizzata alla formazione delle liste e dell’ordine in cui appaiono i candidati nelle liste stesse per la consultazione elettorale per le Regioni Liguria ed Emilia Romagna.
– se tale “nuova” modalità di individuazione dei candidati per la formazione delle liste da presentare alla consultazione elettorale per le Regioni Liguria ed Emilia Romagna sia stata messa al voto degli iscritti del M5S di quelle Regioni.
Gli Attivisti: Alessandra Agnello, Marco Bella, Francesca Flati, Rossella Fioriti, Gianni Di Mambro, Claudio Alviti, Renato Frilli, Marco Sparaco, Antonio Zaccaron
Come tutti ho ricevuto l’e-mail che invita a scegliere i temi. Lo dico con molta franchezza mi sento un po’ preso in giro. I temi dovrebbero essere formulati in modo da consentire l’individuazione di una strategia per il futuro; invece per la maggior parte si tratta di argomenti che potrebbero a malapena far parte di una campagna elettorale! Nei temi proposti si trova tutto e l’opposto di tutto, in altri casi è impossibile capire quale sia il tema perché quello che dice il titolo nulla ha a che vedere con il contenuto! La fase di selezione e raccolta dei temi e la sintesi che ci viene proposta, è stata realizzata senza alcuna trasparenza, non si sa chi l’abbia fatta, quale processo sia stato seguito e se nelle formulazioni abbiano partecipato o meno persone in conflitto di interesse con i temi stessi. Se veramente sono stati presi in esame tutti i suggerimenti e con quale criterio. Ad esempio non si parla di “posizionamento politico” ne di “offerta politica”. Come se queste fossero cose già decise e non è possibile mettere in discussione oppure, come se non avessero alcuna importanza. Se l’obiettivo strategico è quello di tornare ad essere il Movimento con il 32% di consensi non ci si può certo confinare in un’area dove ci sono solo cespugli e per giunta con scarsissimo spazio per crescere! Se invece l’obiettivo è quello di mantenere il Movimento con un basso profilo (come oggi) allora mi scuso, evitate di leggere anche il resto. Non si evince la voglia di costruire una strategia vincente, non ci si pone come metodo quello di esaminare i problemi del nostro paese (anche quelli che incidono nella politica internazionale) e da questi formulare una strategia di incontro. Il tema delle alleanze non è un tema strategico ma tattico; si fa confusione tra il come e il dove andare. Ho l’impressione che tutto sia intriso di autoreferenzialità, che manchi quella vista veramente “dall’esterno” ,obiettiva. Il Movimento ha perso credibilità e attrattiva per il paese, è passato dal 32 al 9,9% ! Ed il 50% dei cittadini non esprime il proprio voto! Da questo bisogna partire: i cittadini ci stanno comunicando, con l’unica voce che hanno, che il faro che avevamo acceso adesso è spento! La strategia di un Movimento che vorrebbe proporsi (lo vuole veramente?) alla guida del paese, dovrebbe partire dal comprendere come è fatto il paese stesso, quali bisogni ha e dove sarebbe meglio orientarlo: studiare. Da questo poi si costruisce la strategia, cioè quale offerta politica deve costruire il Movimento per proporsi in modo attendibile e convincente. L’offerta politica dovrà essere poi formulata al paese che, non è assolutamente interessato all’organizzazione interna del Movimento, allo statuto, ai valori e tutti gli elementi “ombelicali” riportate come temi. Semmai, una volta individuata la strategia, per perseguirla, potrebbe essere necessario migliorare l’organizzazione interna, i principi e i valori che consentono di compattare il Movimento in modo ordinato e coerente . Sono quindi un mezzo e non un tema strategico. Non si può discutere del “come” se non si sa dove andare! Mi sembra un modo, quanto meno confusionario di gestire un processo come quello Costituente,
confusione che se non si interviene, si riprodurrà fino alla fine. Chiedo di riflettere su quello che si sta facendo!
Sebastiano Oriti
Salve Beppe,
scrivo perchè domani, 20 settembre, sarà indetta la votazione della lista di candidati impropriamente redatta dai “vertici” locali per le prossime elezioni Liguri.
Il gruppo di attivisti Liguri (dissidenti?…) di cui faccio parte, voterà NO, rifiutando il listino preconfezionato per vari motivi:
1. i candidati di alcune province non si sono potuti nemmeno presentare,
2. ad alcuni candidati su Genova è stato prima “consigliato” di non proporsi, poi sono state cercate scuse di avvicendamenti politici nei ruoli comunali occupati, poi, dopo ns battaglia e comunicati di denuncia (avrai seguito sui quotidiani locali), si è riusciti a far entrare la candidatura in lista (parlo di Ceraudo),
3. nel Tigullio, in riunione del GT riservata ai soli candidati, a porte chiuse, si è scelto di candidare solo chi aveva già occupato cariche pubbliche, fregandosene di curriculum e capacità
4. il responsabile provinciale, assieme a quello regionale, ha partecipato al confezionamento della lista anche se lui stesso candidato (!), in palese conflitto di interessi,
5. la referente del GT Genovese è presente in lista, in palese violazione del regolamento dei GT; per questo, ha dichiarato di aver dato le dimissioni – 3 giorni prima della chiusura delle candidature – ma risulta invece ancora presente nel ruolo;
6. i candidati inseriti nelle province di SP e SV, a detta degli attivisti delle zone, non risiedono nelle zone e/o sono praticamente sconosciuti alla base degli iscritti ecc… ecc…
In questi giorni, abbiamo concordato di votare NO all’approvazione della lista, che se fosse rigettata, prevederebbe poi la votazione di TUTTI i singoli candidati e la nuova stesura della stessa in base alle preferenze raccolte, come era sempre stato fatto nel M5S. Ci siamo impegnati a diffondere l’idea del rigetto della lista indegna sui ns canali social e media, per quanto possibile. Se il Blog di Beppe potesse aiutarci, forse potremmo riuscire nell’intento.
Grazie comunque per quanto potrai fare.
Gruppo La Resistenza
Gentilissimo Beppe Grillo, mi chiamo Luciano Tentoni e sono un consigliere del M5S della provincia di Bologna. Ti scrivo qui perché non so come altrimenti contattarti, stante il fatto che le vie gerarchiche sembrano costituite per impedire lo scambio piuttosto che facilitarlo. Sono in forte imbarazzo nei confronti degli attivisti del comune e del gruppo territoriale costituendo (cosiddetto “GT Bologna Est” di cui sono in membro costituente, o almeno uno di quelli che sta tentando di costituirlo), dicevo sono in forte imbarazzo perché abbiamo forte l’esigenza di fare valere.le nostre istanze territoriali ma l’attuale assetto del Movimento dato dal Presidente con lo statuto non sembra essere mirato alla trasparenza, né alla partecipazione. Già lo stesso fatto che non si abbiamo mail dirette degli organi interni cui rivolgersi è a mio parere limitante per la democrazia interna. Inoltre i referenti territoriali, non organo statutari ma “braccia operative” del Presidente (e di controllo aggiungo) , sembrano lavorare per evitare ogni partecipazione del territorio, semplicemente posti lì per diffondere il “verbo” cui tutti ci si deve attenere. Chi obietta o ha pareri differenti viene messo alla berlina, in questo aiutati da un manipolo di yes-men ben scelti nei vari gruppi che hanno il compito di presidiare le varie chat e lavorare nelle stesse per isolare. La frase tipica “il M5S di una volta non esiste più, ora è questo il M5S; ci dicono cosa dobbiamo fare e se non ci sta bene ce ne andiamo” accompagnata poi dalla solita frasetta “anche a me non sta bene ma lavoro per il bene del M5S” giusto per farti sentire un pesce fuori d’acqua, o peggio. Tra poco in E.R. ci saranno le elezioni del presidente e la richiesta a gran voce di tantissimi attivisti del territorio di votare per legittimare l’appoggio al candidato PD ci viene negata con la giustificazione: “non è necessario votare perché già in Lombardia si è votato per l’alleanza ed è passata ed anche in altre regioni non sì è votato”.
Ecco fatto il preambolo, per noi arrivisti tutto è complesso, scrivere agli organi statutari è impossibile non essendoci contatti diretti. Unica mail è la generica info, che non si sa da chi è presidiata e chi inoltra a chi. Attraverso l’unica mail generica abbiamo mandato una lettera alla Raggi come membro del comitato di garanzia, ma .. silenzio! Non sappiamo neanche se l’abbia ricevuta. Ora, essendo l’interpretazione autentica una tua esclusiva prerogativa, vorremo scriverti per chiederti secondo dettato dell’articolo 12 lettera A secondo comma dello statuto, l’interpretazione autentica dell’articolo 11 lettera j relativamente alle definizione di Alleati Nazionali e se le alleanze a “macchia di leopardo” sul territorio nazionale possano costituire alleanza stabile con altra forza politica e che pertanto, in quanto tale, non richiede l’espressione del voto degli attivisti territoriali ai sensi del medesimo articolo statutario. Vorremmo scriverti ma con quale canale ufficiale? Non esiste! Leggo questa cosa come fortemente lesiva dei diritti degli attivisti. Altra cosa irragionevole è che io come portavoce territoriale non possa avere i contatti degli iscritti del mio territori al Movimento. Per coinvolgerli in iniziative devo mandare un messaggio al coordinatore provinciale, spiegando cosa intendo fare che poi lui (o lei) a sua volta inoltra al coordinatore regionale che poi manda mail agli iscritti del mio territorio, se lo ritiene opportuno (Sic!). Immagina se volessimo come territorio votare una mozione per deferire il coordinatore provinciale o il coordinatore regionale al comitato di garanzia o ai probi viri. Questo è il livello di democrazia interna oggi del Movimento?
La mia richiesta, se ritieni opportuno prenderla in considerazione, è semplice, istituire e rendere noto sulla pagina del movimento i contatti diretti degli organi statutari.
Ti ringrazio per l’attenzione che vorrai dedicare a questa mia e ti saluto.
Luciano Tentoni
Mi chiamo Marcello Runco, sono iscritto al movimento 5 stelle e faccio parte del gruppoterritoriale del comune di Cesena (FC).
Con la presente voglio portarla a conoscenza dei fatti che io ritengo gravissimi, che esporrò di seguito: Da marzo un gruppo di attivisti si è riunito attivamente tutti i Lunedì e non avendo il gruppo territoriale il responsabile provinciale teneva le relazioni con la coalizione, siamo riusciti con tanta difficoltà e perseveranza a presentare una lista nostra dentro la coalizione di centrosinistra appoggiando il Sindaco uscente Lattuca, alle consultazioni abbiamo preso il 4.35% eleggendo un consigliere comunale Vittorio Valletta. Nelle consultazioni Vittorio Valletta avendo preso 120 preferenze era stato designato dal gruppo di attivisti come futuro assessore, anche i giornali hanno dato per certa questa notizia, ma Venerdì prima della presentazione della giunta, avvenuta sabato mattina senza che il gruppo e i candidati in lista fossero avvisati hanno scoperto dai giornali locali che Vittorio non sarebbe diventato assessore ma che era stato nominato Andrea Bertani nostro iscritto ed ex consigliere Regionale Emilia Romagna ma non era nella lista per l’elezione dei consiglieri. In una riunione successiva ho chiesto delucidazioni in merito, delucidazione evasiva e non supportata da motivazioni valide. Alla luce di tutto ciò, chiedo visto che si sta rinnovando dal basso il movimento e che tutti possono contribuire, (trovarsi con i capetti di turno), per scelte che dovrebbero essere condivise invece di essere calate dall’alto. Francamente sono amareggiato per i fatti successi, come ho detto in riunione con il gruppo territoriale che abbiamo formato (finalmente), non credo di riuscire a continuare visto la poca onestà intellettuale, riservandomi di uscire con un comunicato sui giornali per portare alla luce questo fatto gravissimo.
Grazie
Marcello Runco
Di seguito la mia lettera aperta inviata allo stesso Conte:
Gentile Presidente Conte,
è arrivato per me il momento di salutare e togliere definitivamente il disturbo. Ero uscito dal Movimento all’indomani dell’appoggio al governo Draghi ma ero prontamente rientrato nel momento in cui si prefigurava la scissione di Di Maio e la caduta di Draghi, favorita dalle sempre più consistenti critiche che il Movimento gli rivolgeva.
Il buon risultato delle Politiche 2022 faceva pensare ad una riconquistata autonomia dal quadro politico nel quale siamo stati costretti a governare. E invece Lei ha scelto, senza alcun mandato da parte degli iscritti, di stringere rapporti sempre più stretti col PD e con il sedicente centrosinistra, forse pensando di poter acquisire un ruolo di primo piano al suo interno. I fatti, cioè i voti alle Europee, hanno dimostrato che la Sua scelta penalizza il M5S e lo relega in un ruolo assolutamente subordinato al PD, in un quadro di rinnovato bipolarismo che proprio il M5S aveva messo in discussione col risultato elettorale del 2018.
Nel Movimento da Lei presieduto non c’è spazio per la discussione e la critica. In qualsiasi associazione politica è d’uso, dopo ogni tornata elettorale, aprire una discussione sugli esiti e sulle prospettive. Lei si è guardato bene dal favorire una discussione ampia e di massa sul risultato delle Europee e ha invece aggirato la questione lanciando una “assemblea costituente” di un soggetto politico già costituito. Non a caso Patuanelli La corregge e parla di “un’assemblea che più che costituente sarà deliberante, come da Statuto”. Il parere sulle cause del deludente risultato elettorale Lei lo fornisce solo adesso, e solo per rispondere a Grillo: il magro risultato delle Europee sarebbe dovuto all’appoggio a Draghi e alla nomina di Cingolani, voluti da Grillo. Lei dimentica, però, che tra quei fatti e le elezioni europee ci sono state di mezzo le elezioni politiche del 2022 dove, anche grazie al Suo apporto, il peso di quella sciagurata scelta è stato attutito. Ora Lei ci viene a dire che il M5S ha perso, nel 2024, due milioni di voti rispetto alle politiche del 2022 (4.335494 settembre 2022 – 2.336,251 8/9 giugno 2024) perché Grillo ha imposto l’appoggio a Draghi nel febbraio del 2021? Questa tesi non ha fondamento. Le ragioni del magro risultato vanno ricercate altrove e, se ci fosse stata l’opportunità, pubblica e collettiva, di dire la propria, anche io avrei detto la mia.
Lei abdica al ruolo che Lei stesso, da statuto, si è assegnato (il Presidente “determina” la linea politica del Movimento e convoca l’assemblea degli iscritti alla cui approvazione sottopone un suo documento politico) e rimette agli iscritti l’indicazione delle questioni di cui la cosiddetta assemblea costituente dovrebbe discutere; salvo poi assegnare a “professionisti esterni” il compito di scremare e decidere su cosa e come discutere. Lei sta inventando di sana pianta una procedura non prevista dallo Statuto affidando un delicato ruolo politico a persone che del Movimento neanche fanno parte. Altro che assemblea deliberante da Statuto di cui parla Patuanelli.
Ciò che si prefigura, ciò che io vedo, è l’indizione dell’assemblea costituente di un nuovo partito, il Suo partito personale.
Lei, contro Grillo, parla di sovranità degli iscritti ma è proprio Lei quello che nomina i coordinatori regionali provinciali e comunali (perfino in forza italia il segretario nazionale nomina il coordinatore regionale ma non i coordinatori provinciali, eletti dagli iscritti). E’ sempre Lei che, violando lo Statuto, non ha consentito agli iscritti abruzzesi di votare a favore o contro la coalizione con Pd e Italia Viva. E’ sempre Lei che si è guardato bene dal convocare l’assemblea degli iscritti per la valutazione delle elezioni regionali del 10 marzo scorso nonostante la richiesta formale inviataLe da oltre cinquanta iscritti abruzzesi.
Ho l’impressione che, convocando l’assemblea costituente, Lei stia solo facendo un gioco furbo: ciò che Lei vuole (accordo strutturale col Pd, abolizione limite mandati, accettazione del sistema bipolare, il governo per il governo, affrancazione dal giogo grilliano) non risulterà il frutto della Sua proposta ma risulterà provenire dalla base. Se poi la base sarà costituita da diecimila persone, a fronte dei centosettantamila iscritti, poco male; l’importante è arrivare al partito di Conte, fatto di yesman, adoratori del Capo e professionisti della politica. D’altra parte, l’astensionismo non rientra tra le Sue principali preoccupazioni e dunque “meno siamo e meglio stiamo”.
A me questo gioco non piace e pertanto La saluto cordialmente e tolgo il disturbo.
Avv. Isidoro Gianluca Malandra
Abruzzo
Spero sinceramente che prevalga la visione da te auspicata e che il movimento non arrivi a rinnegare definitivamente i suoi principi fondanti. Quindi concordo sul mantenimento della regola del limite dei mandati e sull’importanza del simbolo, quale costante richiamo alla nostra essenza. La politica non deve diventare una professione ed ho assistito con amarezza e sgomento all’esercito dei fuoriusciti che in luogo di dimettersi si sono accomodati in altre poltrone. Pertanto sì ad una politica che nasca dal basso e no ai listini bloccati. Solo la base è in grado di individuare nei territori le persone più competenti e in grado di interpretare l’impegno politico come servizio e non come privilegio personale. Avevo sperato che nella costituente vi sarebbe stato un confronto, non su fondamenti non negoziabili, bensì sulle sfide future e su alcune scelte discutibili fatte dal movimento durante la recente esperienza di governo . Oggi più che mai la gestione dei beni comuni (salute, acqua, ambiente) nel rispetto dei principi costituzionali costituisce un obiettivo irrinunciabile. L’accesso universale alle cure e all’acqua, la regolamentazione dei rifiuti e dell’energia nel rispetto dell’ambiente e in coerenza con la funzione sociale dei servizi stessi devono continuare ad essere temi prioritari di una forza politica nata con lo scopo di immaginare e progettare un modello sociale e di sviluppo alternativo e, quindi, una società più equa e sostenibile . Il modello nazionale vincente, anche nel settore dei beni comuni, continua ad ispirarsi al dogma del mercato e, purtroppo, nella passata legislatura neanche il movimento è riuscito a sottrarsi alle ricette liberiste. Mi riferisco alla norma sui beni comuni firmata anche dai nostri parlamentari, che è stata oggetto di centinaia di emendamenti che ne hanno snaturato finalità e obiettivi; o al decreto legislativo 201/2022 che costituisce un inno alla privatizzazione dei servizi , alla loro gestione secondo regole di profitto e che relega la gestione pubblica (anche per quanto riguarda il servizio idrico) ad estrema eccezione residuale. Il progetto multiutiliy Toscano, di cui mi sto occupando come consulente del forum toscano dell’acqua, è frutto della cultura giuridica espressa da quel decreto legislativo e forte è anche nel mio territorio la delusione di comitati e associazioni per le scelte del movimento in materia di beni comuni. Il movimento ha inoltre a mio avviso peccato per mancanza di coraggio e trasparenza nella gestione del caso Atlantia.
Se il movimento, anche attraverso una feroce autocritica, non recupererà la sua identità, non tornerà a radicarsi sui territori, non sceglierà di recuperare i giovani rappresentando e sostenendo le loro istanze e azioni ( benchè scomode e radicali) di denuncia della rilevante crisi ecologica mondiale, si ridurrà ad essere un insignificante partitello di cui non vi è nessun bisogno nel panorama politico italiano.
Riprendi le redini.
Un caro saluto
Donella