di Gianni Girotto e Dario Tamburrano – Il 20 febbraio, la Camera dei Deputati ha approvato il D.L. “Milleproroghe”, e quindi ora manca solo l’approvazione in Senato per far diventare legge l’emendamento che permette finalmente la realizzazione delle “Comunità energetiche” e dell’”Autoconsumo Collettivo”. La norma contenuta in tale emendamento è un grande passo in avanti per traslare il settore energetico, dal classico modello centralizzato, fatto di grandi centrali a carbone e gas, di proprietà di una ristretta cerchia di operatori, che vendono l’energia così prodotta a milioni di clienti “passivi”, ad un modello decentralizzato e di vera e propria “democrazia energetica”, in cui i cittadini e/o le Pmi, aggregandosi localmente, si autoproducono l’energia tramite impianti di loro stessa proprietà, se la condividono per consumarla immediatamente o la imagazzinano (in entrambi i casi con un incentivo premiale che la rende molto più conveniente rispetto ad acquistarla), e possono anche vendere le eventuali eccedenze.
Questa norma avrà enormi conseguenze sul lato pratico, ad esempio parlando dei privati cittadini, pensiamo solo al fatto che in Italia vi sono 20 milioni di abitanti che vivono all’interno di 1,2 milioni di condomini, nella maggior parte dei casi piuttosto vecchi, e che sprecano più della metà delle loro bollette. Ora, grazie alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici e alla possibilità finalmente di autoconsumare l’energia, in un colpo solo possiamo:
- dimezzare il costo delle bollette per i condòmini;
- abbassarle per tutti gli italiani grazie alla maggiore produzione e minori costi di “stress” delle grandi reti di trasmissione;
- diminuire considerevolmente il fabbisogno nazionale di energia e conseguentemente le emissioni inquinanti (se riuscissimo ad efficentare ogni anno 30mila condomini, risparmieremmo 420 milioni di metri cubi di gas, e aggiungendone ulteriori 30 mila ogni anno, al decimo anno consumeremmo 4 miliardi di metri cubi/anno in meno);
- creare moltissimo lavoro per le nostre micro e Pmi.
E tutto questo rientrando dell’investimento delle spese in tempi molto molto brevi, gli studi in proposito parlano di meno di 3 anni per un condominio medio di 20 appartamenti. E poichè tutti i suddetti interventi godono dei generosi incentivi fiscali a livello di detrazione, comporteranno naturalmente l’emissione di altrettante fatture (necessarie per usufruire della detrazione fiscale) facendo quindi emergere il “nero” e pertanto creando i presupposti per diminuire le tasse a tutti.
Sul lato delle imprese vi saranno ugualmente grandi opportunità di risparmio permesse dalle suddette nuove configurazioni, e vogliamo sottolinearlo, con particolare risalto per le micro e Pmi, che, come i cittadini, potranno costituire delle Comunità energetiche, condividendone i benefici.
Si tratta di una vera e propria rivoluzione, di un enorme miglioramento strutturale nel mondo dell’energia elettrica, quanto più importante quanto più si considerà che in un futuro molto vicino, sia la mobilità sia il riscaldamente degli edifici si sposteranno sull’utilizzo di tale forma di energia, e questa norma è la prima pietra su cui costruire un futuro energetico molto più democratico, ambientale e pacifico.