Piergiorgio Peluso è figlio di mammà. La genitrice è Annamaria Cancellieri, l’amica di famiglia dei Ligresti e attualmente ministro della Giustizia che non si vuole scollare dalla poltrona per motivi, lei dice, di umanità. Il vero scandalo però non è la mamma, ma il pargolo, anche se non è accusato di nulla e nessuno gli ha chiesto le dimissioni. Peluso infatti è la perfetta manifestazione di quel familismo trasversale, di amicizie incrociate, di favori dati e ricevuti che in Italia crea la cosidetta “classe dirigente“, i figli di mammà. I predestinati a cariche di amministratori delegati, direttori finanziari, direttori generali. La mamma è sempre la mamma e loro sono pezzi ‘e core e del Sistema. Peluso, classe 1968, ha avuto diverse cariche nel Gruppo Unicredit. Carriera brillante: responsabile Investment Banking in Italia, amministratore delegato Corporate, responsabile per l’Italia della Divisione Corporate & Investment Banking. In Unicredit fa sottoscrivere un aumento di capitale della Fonsai. Un investimento di 170 milioni di euro per titoli che oggi valgono 20 milioni. Lungimirante. Nel 2011 diventa direttore generale di Fondiaria – SAI. Ci resta per 14 mesi con uno stipendio annuo di 1,2 milioni di euro, il bilancio del 2011 di Fondiaria – Sai è di un miliardo di perdita. Peluso esce dalla società, sostanzialmente fallita, con una buonuscita di 3,6 milioni di euro. Nessuno fa un fiato. Quanto guadagna un ricercatore, un chirurgo, un insegnante in un anno? Che meriti ha Peluso, uno dei diecimila figli di mammà di questo Paese per ottenere una favolosa liquidazione? A fronte di che? Peluso lascia Fondiaria – Sai in macerie, ma non ha alcun problema nella ricerca di un altro posto di lavoro. E’ accolto subito in Telecom Italia con il prestigioso incarico di direttore finanziario. In un’intercettazione Giulia Ligresti commenta: ”Sto Peluso è il figlio del ministro Cancellieri… Siccome lui è talmente protetto, figurati cosa gli daranno in Telecom“. Quanti sono i Peluso d’Italia? I figli di mammà? E’ un mondo di liane e trapezi dove i rampolli di Stato sfarfallano e volano sopra le teste dei cittadini, di coloro che non nascono da lombi di Stato. Si librano da una società all’altra grazie ai loro meriti, alle loro relazioni, a mammà.
“Mamma Annamaria, solo per te la mia canzone vola,
mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!“
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