“L’Italia anno dopo anno perde posizoni nella classifica sulla libertà di stampa, relegata ben oltre la 60sima posizione nel ranking mondiale. Prima di noi: Botswana e Niger. In Italia i media soffrono di gravi restrizioni, sono finanziati con soldi pubblici, lottizzati dalla politica ed in mano a soggetti privati. Il risultato è un’informazione asservita al sistema e alle lobby economiche e finanziarie. Gli italiani sanno che i media sono faziosi e controllati ma ne hanno preso atto, ne sono consapevoli eppure non reagiscono se non tentando di ovviare alla mancanza ricorrendo all’utilizzo di più fonti per documentarsi o accedendo alla Rete. Insomma, sanno, si indignano ma tutto sommato coinvivono con questa gravissima anomalia. Pigrizia, scarso interesse? Anche, ma in molti casi si tratta di rassegnazione. Abbiamo chiesto alla gente comune come si comporta, quello che emerge è una consapevole, arrendevole…rassegnazione. E voi che ne pensate?”
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