Importiamo centinaia di tonnellate di giocattoli di plastica dalla Cina. Poi li bruciamo negli inceneritori.
“Ciao Beppe,
da due anni sono papà di due splendidi gemelli e noto con stupore che il 95% dei giocattoli, libri, pupazzi ed “attrezzature” dedicate all’infanzia è “Made in China” (soprattutto quelli delle marche più blasonate). Non che voglia fare barricate od imporre dazi, ma visto che i nostri bimbi sono in contatto con questi oggetti per tutta la giornata, mi chiedo:
1) Siamo sicuri che tutta questa roba che usa plastiche, vernici, inchiostri e componenti elettronici sia a norma? (certificazioni e scartoffie a parte, c’è qualcuno che potrebbe fare verifiche indipendenti?)
2) Siamo sicuri che tutta questa roba sia prodotta in fabbriche dove la manodopera lavora in condizioni decenti?
3) Possibile che un un librettino di 4 pagine con 4 disegnini convenga idearlo in Italia e stamparlo in Cina?
4) Possibile che un banale atto d’amore, come il regalare un giocattolo ad un bambino, uccida silenziosamente l’economia italiana strozzando anche gli ultimi imprenditori onesti che cercano di tirare avanti dando ai lavoratori condizioni decenti?” Pier Luigi C.
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