Oggi possiamo parlare ai nostri smartphone e dirgli alcune semplici cose. Ma pensate se dovessimo impartirgli comandi più complessi. Ottenere il risultato sperato potrebbe richiedere davvero tanto tempo.
Immaginiamo la stessa cosa con un robot. Gli scienziati di norma devono programmarli esplicitamente per fargli capire come fare qualcosa. Questo significa descrivere per bene ogni passo da compiere.
Per esempio, ai sistemi vocali di Apple, Google e Amazon, si deve far capire come funziona il linguaggio umano. Ovviamente questa è una tecnologia fantastica e sicuramente a breve ci darà molte soddisfazioni.
Ma cosa succederebbe se potessimo controllare i computer, i robot o anche gli smartphone in modo più intuitivo, usando solo i nostri pensieri?
Ecco la grande novità.
I ricercatori del MIT hanno sviluppato un nuovo sistema che mira proprio a fare questo. Cioè permette di comandare tramite segnali cerebrali i vari device.
Questo apre alla possibilità della gestione di molte attività che prima si dovevano far fare agli uomini per la loro complessità. Ora sarà possibile costruire un robot standard e poi con la mente fargli fare una serie di operazioni specifiche.
Immaginiamo di essere in macchina, non ci sarà più bisogno di accendere con chiavi o altro tipo di accessorio, lo faremo con le impronte celebrali. Niente più pulsanti e pedali. Anche le auto che si guidano da sole potranno avere questi strumenti per musica o qualsiasi altro accessorio.
Potremo scrivere al computer senza tastiera, cambiare canale senza telecomando, ecc. Insomma sarà forse la morte di una serie di accessori che ci hanno accompagnato da decenni.
Ma come funziona?
Monitorando l’attività cerebrale, il sistema è in grado di rilevare in tempo reale i vari segnali delle onde cerebrali. Utilizzando un’interfaccia che misura l’attività muscolare, la persona può quindi fare i gesti della mano per scorrere e selezionare l’opzione corretta che il device deve eseguire.
Il team ha dimostrato il sistema in un compito in cui un robot muove un trapano elettrico verso uno dei tre possibili bersagli. È importante notare che tutto funziona con persone mai viste prima, il che significa che è possibile implementarlo in tempo reale senza dover settare il sistema sulla persona che lo deve utilizzare.
Una sorta di “plug and play” robotico.
Questo porta a nuovi e incredibili scenari sull’interazione uomo-robot.
Sembra particolarmente adatto a comandare robot in lavori delicati e complessi, senza dover programmare complicatissimi algoritmi, soprattutto se si lavora in settori come l’edilizia o la navigazione che già richiedono un’intensa concentrazione.
La cosa bella di questo approccio è che non c’è bisogno di addestrarsi all’utilizzo. La macchina si adatta a voi e non viceversa. Il team dice che un giorno il sistema sarà utile per gli anziani, o per i lavoratori con disturbi del linguaggio o con mobilità limitata.
Molte di questi sistemi saranno a breve distribuiti in Open Source, in modo che chiunque potrà utilizzarli e modificarli come vuole.