Un nuovo studio pubblicato su Nature Climate Change indica che i ghiacciai delle Alpi europee stanno per entrare in una fase senza precedenti nella loro storia recente, con un picco di estinzione atteso entro il 2033, quando più di cento di essi spariranno definitivamente. Questa tendenza riflette un processo globale di riduzione delle masse glaciali che si sta accelerando a causa del riscaldamento climatico causato dall’uomo.
La ricerca ha analizzato oltre 200 mila ghiacciai in tutto il mondo utilizzando immagini satellitari e modelli climatici avanzati per proiettare quanti di essi potrebbero sopravvivere fino alla fine del secolo. Gli scienziati hanno introdotto un concetto chiave, il cosiddetto “picco di estinzione dei ghiacciai”, che indica il momento in cui il numero di ghiacciai che scompaiono in un anno raggiunge il massimo. Per le Alpi questo momento è previsto entro la prima metà degli anni Trenta.
Il fenomeno non riguarda solo l’Europa. A livello globale il numero medio di ghiacciai che scompaiono ogni anno è attualmente di circa 750, ma potrebbe salire fino a 3.000 o più entro il 2040 se le emissioni di gas serra non saranno ridotte in modo deciso. Per regioni come le Montagne Rocciose del Nord America, il Caucaso, gli altopiani andini e altre catene montuose a latitudini più basse, il picco di estinzione potrebbe verificarsi poco dopo quello alpino.
Le proiezioni per la fine del secolo sono particolarmente allarmanti. Se il riscaldamento globale continuerà secondo le attuali politiche climatiche, con un aumento stimato di circa 2,7 gradi rispetto all’era preindustriale, fino all’80 per cento dei ghiacciai oggi esistenti potrebbe scomparire entro il 2100. Limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi ridurrebbe il ritmo delle perdite, pur senza evitare una diminuzione significativa delle masse glaciali.
Lo studio sposta l’attenzione dal semplice calcolo della quantità di ghiaccio perso a un parametro più immediatamente comprensibile, il numero di ghiacciai che scompaiono come entità fisiche, con nomi, storie e identità proprie. Questo approccio evidenzia come le montagne, la biodiversità, le risorse idriche e le tradizioni culturali legate ai paesaggi glaciali siano profondamente minacciate.
Il ruolo dei ghiacciai va ben oltre l’ambiente alpino. Queste riserve naturali di acqua dolce sostengono circa 2 miliardi di persone nel mondo, soprattutto durante la stagione secca. La loro scomparsa rischia di compromettere la disponibilità di acqua potabile, l’agricoltura, la produzione di energia idroelettrica e la sicurezza alimentare di intere comunità.
Le conseguenze sono anche culturali e simboliche. In diverse parti del mondo si tengono funerali simbolici per ghiacciai ormai scomparsi, a testimonianza del legame emotivo e identitario tra le persone e questi paesaggi. La perdita di un ghiacciaio viene vissuta sempre più come un evento irreversibile, capace di segnare la trasformazione profonda di un territorio.
Lo studio rappresenta un chiaro segnale di allarme. Le decisioni prese oggi in materia di emissioni di gas serra determineranno il futuro delle montagne e delle società che da esse dipendono. I prossimi anni saranno decisivi per ridurre il riscaldamento globale e avviare strategie di adattamento in grado di tutelare le risorse naturali e le comunità più esposte.





