L’automazione si sta buttando nel settore del cibo e dell’ospitalità. Una start-up chiamata Spyce ha avviato un ristorante fast-food con cucina robotizzata nel centro di Boston.
La cucina Spyce è fondamentalmente robotica, cuoce il cibo in tre minuti o meno.
Ecco il funzionamento: ordini da una postazione elettronica (Ricette vegetariane, vegane e senza glutine – 7 opzioni personalizzabili). Uno schermo visualizza l’ordine mentre la cucina robotizzata si mette al lavoro, misura le parti giuste di ciascun ingrediente e le distribuisce in un wok. Il wok gira lentamente su di una resistenza a induzione e porta il cibo alla temperatura ideale. Infine fa cadere il pasto in una ciotola usa e getta. Le ciotole costano circa 7,50 dollari ciascuna.
L’unico essere umano in cucina è il “garde manger” ovvero l’ “addetto alla decorazione”.
Secondo il McKinsey Global Institute, entro il 2030 saranno automatizzati da 400 a 800 milioni di posti di lavoro grazie ai progressi della robotica e dei software di apprendimento automatico. Spyce ha l’obiettivo dichiarato di non sostituire chef umani, ma di aiutarli a lavorare più velocemente e preparare pasti deliziosi in modo più coerente, nei suoi ristoranti.
La società Spyce è stata fondata da Braden Knight, Luke Schlueter, Michael Farid e Kale Rogers al MIT delta V, un acceleratore di start-up .
Le ricette sono state create con Daniel Boulud, un noto chef francese con ristoranti omonimi a New York e in altre città, che ha affermato: “Ho scoperto che la cucina robotica apporta precisione, coerenza, gusto e freschezza alla preparazione”.
I robot quindi sono il futuro dell’industria alimentare?