di Petra Reski – Oggi, naturalmente, nessuno parla più della grande truffa che si cela dietro gli ulivi seccati del Salento. Così si può finalmente realizzare ciò che era stato previsto fin dall’inizio: eliminare gli ulivi per fare spazio a complessi alberghieri – come sta accadendo con la Sarparea, il più antico uliveto naturale della Puglia, su cui ora stanno passando le ruspe. E di cui già temevo la distruzione nel 2019 e scrivevo:
«E vogliamo poi parlare del boom turistico che il Salento sta vivendo da qualche anno e che ha come conseguenza che gli alberi di ulivo sono d’impiccio alla realizzazione di strutture alberghiere, campi da golf e resort? Alcuni terreni sono stati venduti a grandi società, per esempio l’uliveto della Sarparea che si estende per venti ettari ed è situato accanto alla baia di Sant’Isidoro. La sua esistenza è documentata già a partire dal 1443 e si tratta del più antico uliveto, cresciuto naturalmente, della Puglia, oggi di proprietà di alcuni investitori inglesi che su questo suolo carsico vogliono costruire un resort di lusso, “Oasi Sarparea”: trenta ville in parte all’ombra degli uliveti millenari e a due passi dal mare e dal parco naturale regionale Porto Selvaggio. Quest’area poté essere istituita poiché negli anni ‘80 la consigliera comunale Renata Fonte riuscì a preservare questa striscia di costa dalla speculazione edilizia, battaglia che le costò la vita: nel 1984 viene assassinata da due killer armati di pistola.
L’edilizia è uno dei classici settori a rischio di infiltrazione mafiosa. Non solo della camorra e della ‘ndrangheta che hanno colonizzato il territorio di questa regione, ma anche di quella pugliese, la sacra corona unita, la più giovane organizzazione mafiosa del Paese, attualmente in fase di espansione. Nel 2015 e nel 2016 l’Eurispes – Istituto di studi politici, economici e sociali e l’Osservatorio Agromafie hanno dedicato interi capitoli a “Lo strano caso della Xylella fastidiosa”. E giacché la storia della Xylella è veramente strana, il Parlamento italiano non solo si è risolto a disporre una complessiva indagine conoscitiva sul tema Xylella, ma ha anche chiesto di istituire un’apposita Commissione parlamentare d’inchiesta.» (Traduzione di Stefano Porreca)
La commissione parlamentare istituita ha portato tutto alla luce, compreso il coinvolgimento di scienziati nella truffa – ma naturalmente, secondo la buona tradizione italiana, i responsabili non hanno dovuto temere alcuna conseguenza.
L’AUTORE
Petra Reski è nata in Germania, è scrittrice e giornalista. Ha studiato letteratura francese, sociologia e scienze politiche a Parigi, Münster e Trier e ha frequentato la rinomata scuola di giornalismo „Henri-Nannen-Schule“ ad Amburgo. Ha iniziato la sua carriera giornalistica come reporter al servizio estero della rivista STERN. Dal 1991 vive a Venezia e ha pubblicato numerosi saggi, romanzi e libri di inchiesta, i fulcri del suo lavoro sono Venezia e la mafia. Per i suoi lavori giornalistici e letterari Petra Reski ha ricevuto numerosi premi in Germania e in Italia, tra cui il “Frauenbrücke-Preis” per il suo impegno per l’integrazione europea. www.petrareski.com