“Dopo la notizia della distruzione di 30 ettari di macchia mediterranea pregiata la scorsa settimana, ora L’Unione Sarda, il principale quotidiano sardo, riporta che tredici nuraghi che si trovano nella zona del poligono militare di Teulada sono semi-distrutti: “A Teulada si spara sulla storia della Sardegna. Dentro il poligono ci sono tredici nuraghi e necropoli che, dopo aver superato quasi indenni millenni di storia, dal 1956 sono diventati parte della scenografia del teatro di guerra simulata sulla costa sud-occidentale“, si legge sul quotidiano. Lo scorso giugno i militari hanno realizzato in dossier per dimostrare che nuraghi e necropoli non vengono in alcun modo colpiti da missili e bombe, ma lo stesso dossier, spiega Enrico Fresu, “contiene anche le rare foto che danno un’idea delle condizioni in cui si trovano: semidistrutti“. Non sono, però, solo i nuraghi, che sono stati riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità nel 1997, ad essere “insidiati” dai missili: “Ma non sono gli unici beni storici circondati dal filo spinato della servitù. Negli allegati alle norme di attuazione del Puc di Teulada compaiono anche i ruderi punico-romani di Porto Scudo, la necropoli punica di Porto Zafferano e un relitto nella stessa zona. Per tutti c’è una postilla: zona militare. Anche se il Comune ha previsto, sulla carta, l’imposizione di vincoli rigidi (stabiliti da una legge del ’39) per tutelarli“. segnalazione da Tzetze
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