Spesso mi dicono che la mia presenza produce una certa serenità. Preciso subito che non si tratta di un dono del cielo ma di un distillato degli innumerevoli messaggi di profondo disagio esistenziale che mi comunicano le numerose persone che incontro. Forse è per via di questa mia serenità che Gualtiero, ex professore di Università, abitante da ormai quindici anni sotto la prima arcata di Ponte dellAngelo, ha deciso di darmi la sua amicizia e di conversare con me, dopo sette anni di assoluto silenzio. Un barbone? No, un uomo garbato e mite che ha cambiato vita dopo aver capito che le strutture universitarie, a suo dire, sono una vera e propria truffa in relazione alla grandezza dellEssere Umano. Gualtiero, che alluniversità insegnava Storia dellArte, ultimamente mi ha espresso il proposito di abbandonare lItalia. Varie volte mi ha avvertito che prima della partenza per altre terre, mi avrebbe inviato una lettera per lui molto importante e sulla quale ha riflettuto a lungo. Ebbene proprio ieri ho ricevuto la lettera che ho letto e riletto. Non è un messaggio diretto a me, anzi per me neppure un cenno di saluto, proprio come accade nelle amicizie eterne. Sono corso col motorino a Ponte dellAngelo ma della piccola tenda azzurra di Gualtiero non cera più traccia. Mi mancherai, carissimo amico, la sola cosa che posso fare per onorarti è di pubblicare integralmente la tua lettera sul mio Diario. Lettera della quale ammiro la passione pur rifiutando alcune precisazioni, particolarmente quelle relative all’odio amoroso e alle maledizioni, che hai maturato nel corso della tua vita nei confronti del Potere. Silvano Agosti
Lettera ai padroni del mondo, di Gualtiero Mite Guerriero
“Miei poveri e disperati amici,
io non so né chi siete né dove abitate. Sono però certo che ognuno di voi, attuali padroni del mondo, sia allavanguardia nella scala spettrale dellinfelicità e del vuoto interiore che, per vostra precisa responsabilità, invade attualmente il nostro meraviglioso pianeta. Chi decide in modo permanente i destini del mondo intero sono, si dice, poche centinaia di individui. Addirittura qualcuno sostiene che coloro che veramente hanno il massimo potere decisionale sullintera umanità non superino le trenta persone. Non è certo da voi, quindi, che riusciremo ad avere informazioni per sapere chi siete e come siete, voi che lasciate tracce ovunque, e siete al tempo stesso impossibili da identificare. La miserabile concezione dellesistenza che vi caratterizza tuttavia si evince osservando lo stuolo dei vostri servi, quelli che fanno parte dei Governi, che gestiscono gli Stati con un sistema politico incapace di tener conto e di capire limmenso valore di ogni essere umano.
Per voi è vostro diritto inalienabile lesercizio del potere di vita e di morte su alcuni miliardi di abitanti, asserviti a ritmi di lavoro laceranti o allincertezza di un futuro nebuloso che tatticamente rendete sempre più oscuro. Latto damore, il solo atto damore che mi è consentito nei vostri confronti è maledirvi, per i milioni di esseri umani che avete fatto morire nelle guerre, per i miliardi di esseri umani cui avete negato la possibilità di vivere, offrendo miserabili, faticose e contorte esistenze, invece di poter godere serenamente della gioia immensa e semplice della vita. Io vi maledico con tutto lamore di cui la mia vita mi ha reso capace per il miliardo di bambini che avete fatto morire negli ultimi 50 anni, vi maledico sperando che lintensità del mio amore vi faccia miracolosamente dissolvere, ovunque voi siate.
I vostri panni puliti grondano d un intero oceano di sangue, e le ottuse difese dei privilegi formulate dagli intellettuali da voi comprati, generano in voi un vuoto incolmabile trasformandovi in esseri ancora più infelici di quelli che opprimete. Questa lettera non lho scritta pensando che la possiate ricevere, sicuramente nessuno di voi la leggerà mai. Lho concepita, con laiuto dellessere umano che è in me per dare ai vostri servi ignari e non la possibilità di scegliere. Al vostro servizio infatti ci sono due tipi di sottomessi: i servi colpevoli e i servi ignari. I vostri servi più spietati sono quelli che mettete al comando degli Stati, le gerarchie potenti politiche e militari a volte anchesse occulte, che controllano la tenuta del sistema sociale e del suo potenziale di inganno e di truffa esistenziale che giorno dopo giorno sono rigorosamente in grado di esercitare sullintera umanità. I servi ignari sono miliardi di esseri, costretti a denominare i loro feroci oppressori con termini come Onorevole, Eccellenza, Eminenza, Presidente etc. ma in cuor loro, senza neppure deciderlo, vi coprono con londa immensa del loro disprezzo. Tutti costoro sono soggiogati da esistenze precarie, e voi sottraete lottanta per cento delle risorse impiegandole per la difesa e la conservazione dei vostri privilegi.
Non pensate che le mie maledizioni siano solo mie, gran parte dei vostri servi, senza neppure saperlo vi maledicono istante dopo istante dai serbatoi di contenimento nei quali li avete rinchiusi : le prigioni, le divise militari, le mafie, le catene di economie che si impongono con la violenza essendo sempre più prive di creatività e di intelligenza. Ecco perché io vi immagino disperati, tormentati dal non sapere le origini del vostro disagio, perché londa immensa delle maledizioni che miliardi di sottomessi vi inviano ogni giorno vi raggiungono nei momenti di solitudine estrema, quando, sulle soglie del sonno, finalmente incontrate il vuoto che vi dilania dopo aver congedata la prostituta da 100.000 dollari, o pensando ai figli che fingono di amarvi e con i quali non avete mai giocato, impegnati come eravate a decidere guerre e genocidi.
Pensate anche solo per poco se il mondo si svegliasse senza di voi. Pensate a un pianeta abitato dalla gioia. Forse anche voi, Padroni del mondo, di fronte a una gigantesca e incessante festa quotidiana, uscireste dalle vostra tane dorate travestiti da esseri reali e vi mischiereste volentieri con tutti gli altri per scoprire in voi limmenso valore dellEssere Umano paragonando al quale il ruolo di padroni assoluti del mondo sarebbe solo una squallida torturante parodia. Forse finalmente accadrebbe il miracolo capace di seppellire nelle oscurità della Storia i vostri abietti ruoli di onnipotenza.” Gualtiero