di Isabella Adinolfi – La Commissione europea ha risposto ad una interrogazione scritta, presentata ad aprile dall’eurodeputata M5S Isabella Adinolfi, per chiedere provvedimenti contro il diffondersi dei giochi d’azzardo in Europa.
Nella risposta la Commissione concorda con la necessità di attuare misure concrete, in particolare a tutela dei minori, e conferma che gli Stati membri sono liberi di disciplinare il settore del gioco d’azzardo: il decreto dignità sulla ludopatia segna la strada giusta che l’Europa stessa deve imitare.
Ecco un passaggio della risposta della Commissione: “Il gioco d’azzardo ha spesso gravi conseguenze sul piano sanitario e sociale. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha deciso di classificare la dipendenza da gioco come disturbo della salute nel progetto dell’11ª revisione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11) che sarà pubblicata nel 2018. I rischi che il gioco d’azzardo presenta per i minori sono oggetto della raccomandazione della Commissione del 14 luglio 2014 sui principi per la tutela dei consumatori e degli utenti dei servizi di gioco d’azzardo online e per la prevenzione dell’accesso dei minori ai giochi d’azzardo on line”.
Nella raccomandazione citata la Commissione invita gli Stati membri a “garantire ai consumatori, ai giocatori e ai minori un elevato livello di tutela e, in particolare, a salvaguardarne la salute e indica, tra le altre prescrizioni relative alla comunicazione commerciale responsabile da parte degli operatori di gioco d’azzardo, i controlli per accertare l’età e la promozione di programmi di controllo parentale”.
Con il governo del cambiamento l’Italia è un esempio per tutta Europa, infatti l’Italia si avvierà ad essere il primo paese che vieta totalmente la pubblicità sul gioco d’azzardo.
L’Italia stampa un quinto dei gratta e vinci di tutto il mondo e ha il record di apparati elettronici da gioco, circa 416mila, più 50mila video lottery. A ciò si aggiunge il complesso mondo delle scommesse e dei giochi d’azzardo illegali che offre alle varie criminalità organizzate colossali possibilità di riciclaggio di denaro. Tutto questo è inaccettabile, l’Europa non può più far finta di nulla, deve immediatamente intervenire con una normativa adeguata, al passo con i tempi e con i nuovi strumenti tecnologici.
In Italia, secondo un’altra indagine svolta dall’Università la Sapienza di Roma, il 3,8% della popolazione, circa 900mila italiani, sono affetti dalla malattia del gioco d’azzardo. Con lo Stato che incassa dal gioco legale almeno 8 miliardi di Euro e le mafie che ricevono da quello illegale non meno di 23 miliardi di Euro. Sono questi i contorni di un fenomeno dilagante, ormai una vera e propria patologia sociale, oltre che una delle maggiori “industrie” del Bel Paese. Secondo il ministero della Sanità circa il 2,2 per cento di giocatori d’azzardo si trova in una condizione patologica.
Il nostro impegno per contrastare la ludopatia continua anche al Parlamento europeo. Già nell’ottobre 2016 in Commissione Cultura, riguardo alla nuova direttiva europea sui servizi di media e audiovisivi che fissa le regole anche in materia di pubblicità, presentammo emendamenti rivolti a vietare qualsiasi tipo di comunicazione commerciale relativa al gioco d’azzardo ed alle scommesse. L’Italia ha deciso di agire. Ora tocca all’Europa.