La mobilità urbana sta attraversando una fase di trasformazione profonda. Sempre più cittadini, soprattutto giovani, dichiarano che strumenti digitali, dati in tempo reale e integrazione tra trasporto pubblico, veicoli elettrici e micromobilità sono elementi essenziali per rendere le città più efficienti, accessibili e sostenibili. Il progetto di Economist Impact, ha affrontato il tema in un rapporto intitolato “Le priorità dei giovani adulti in movimento: come bilanciare la mobilità sostenibile con le esigenze urbane”, che approfondisce le aspettative delle nuove generazioni.
Sono stati intervistati 3750 giovani tra i 18 e i 30 anni in 15 città di tutto il mondo, su cinque continenti, per capire abitudini, attitudini e aspettative verso la mobilità urbana sostenibile. Il settore dei trasporti contribuisce per circa un quinto alle emissioni globali di CO₂ e tra il 1990 e il 2022 è cresciuto più rapidamente rispetto a molti altri settori. Le proiezioni stimano che tra il 2020 e il 2030 le emissioni possano aumentare dell’11% se non verranno messe in atto politiche sufficientemente efficaci.
Quando i giovani devono scegliere una città in cui vivere, i trasporti ben connessi sono uno dei criteri più importanti. In alcune città il livello di soddisfazione supera il 70-78% (Tokyo è un caso emblematico). Al contrario, in molte metropoli la mancanza di connessione tra le varie modalità di trasporto crea disservizi quotidiani. I principali ostacoli all’adozione di soluzioni sostenibili restano infrastrutture carenti, costi elevati, preoccupazioni per la sicurezza e lentezza dei piani urbani.
L’interesse per i veicoli elettrici è alto ma la fiducia nella loro diffusione dipende fortemente dalla disponibilità di infrastrutture di ricarica e dalla durata delle batterie. Le priorità indicate dai giovani riguardano la riduzione del costo del viaggio, il miglioramento della sicurezza, l’affidabilità del trasporto pubblico e una maggiore integrazione tra le diverse modalità di spostamento.
Questi dati mostrano che la mobilità verde riguarda molto più della sostituzione delle auto termiche con elettriche. Le nuove generazioni chiedono esperienze di viaggio migliori, più sicure e affidabili. L’integrazione tra trasporto pubblico e micromobilità (biciclette, monopattini, camminate) emerge come cruciale soprattutto per i cosiddetti “first-mile / last-mile”, cioè la parte iniziale e finale del percorso dei pendolari che spesso rimane scoperta. Le infrastrutture sono un nodo centrale, stazioni affidabili, fermate ben collegate, piste ciclabili, stazioni di ricarica devono essere pianificate in anticipo. Anche la regolamentazione, la tecnologia per la gestione dei dati in tempo reale e l’integrazione amministrativa tra enti locali, aziende di trasporto e operatori di micromobilità sono indispensabili.
In Italia il quadro riflette bene queste criticità. Negli ultimi anni si è diffusa la micromobilità elettrica, con incentivi all’acquisto di bici e monopattini e nuove sperimentazioni nelle grandi città. Milano, Torino, Roma e Bologna hanno introdotto sistemi di sharing e zone a traffico limitato sempre più estese. Secondo i dati di Motus-E, nel 2024 in Italia circolavano circa 230.000 auto elettriche pure e 270.000 ibride plug-in, numeri in crescita ma ancora lontani dagli obiettivi europei di decarbonizzazione. Le infrastrutture di ricarica sono passate a 54.000 punti nel 2025, con una crescita del 35% in un anno, ma restano distribuite in modo irregolare, concentrate al Nord e nelle grandi città. La sicurezza delle piste ciclabili è un tema irrisolto, con reti spesso frammentate e poco protette.
Il rapporto di Economist Impact mostra che la mobilità sostenibile va intesa come un ripensamento complessivo delle città. Le nuove generazioni chiedono cambiamenti concreti e in Italia i margini di miglioramento sono enormi. Serve volontà politica, investimenti e soprattutto la capacità di trattare la mobilità come un elemento strutturale della vita urbana, fondamentale per la qualità ambientale, economica e sociale del futuro. I giovani sono già pronti a muoversi in questa direzione, tocca a noi ascoltarli.





