di Rosalba Castiglione – I beni confiscati alla criminalità organizzata tornano a vivere, a beneficio della città.
Gli immobili sul nostro territorio andranno convertiti ad usi sociali ed istituzionali, tra cui anche abitativi. Il Regolamento approvato a giugno lo garantisce.
Stupisce dunque leggere, come avviene sulla stampa di oggi, riferimenti a ipotesi di svendita o altri dubbi in merito alla destinazione di questi immobili.
Ma siamo sempre disponibili a chiarire e ricordare il lavoro fatto. Grazie all’impegno dei consiglieri capitolini, Roma ha da giugno 2018 il primo Regolamento per la gestione dei beni confiscati: un testo fondamentale, che stabilisce criteri, usi e finalità.
Abbiamo chiesto a novembre 71 nuove unità immobiliari confiscate da poter destinare a progetti e servizi sul nostro territorio. E stiamo già provvedendo alle prime consegne.
La prima è stata quella di un villino in via Vernio, dato a gennaio al Municipio III per il progetto “Dopo di Noi” dedicato a persone con disabilità, mentre a febbraio abbiamo consegnato un appartamento in via Rovetti al Municipio V destinato all’emergenza abitativa temporanea.
In entrambi i casi, alla consegna delle chiavi da parte dell’Agenzia per i beni confiscati al Dipartimento Patrimonio e Politiche Abitative, è seguito il contestuale affidamento dell’immobile al municipio competente, perché potesse poi avviare i lavori per gli specifici progetti. Siamo in attesa che l’Agenzia completi il trasferimento dei nuovi beni confiscati.
Tengo a ringraziare l’Agenzia per i beni confiscati per il clima e lo spirito di collaborazione con cui si sta portando avanti questo importante impegno, insieme ai dipendenti capitolini e a tutti coloro che stanno contribuendo all’obiettivo comune. Gli immobili sono stati individuati dopo un attento lavoro di confronto con il territorio, che ha portato a raccogliere le diverse esigenze, istanze e richieste.
L’azione che stiamo portando avanti è chiara e decisa. I beni confiscati devono rivivere a beneficio dei cittadini.