di Gianluca Riccio – Soprannominato l’Internet di domani, il Web 3.0 è una novità che cambierà le nostre vite rimodellando completamente la Rete.
Il Web 3.0 rappresenta molte cose: un aggiornamento del Web, una metatecnologia per il software aziendale, un movimento sociale per i dati aperti e una nuova generazione di intelligenza artificiale. Si, ma in pratica?
Gli hacker prendono regolarmente di mira le grandi aziende, col risultato di esporre milioni di dati dei consumatori. Uno studio McKinsey dello scorso anno mostra che diversi settori hanno un tasso di fiducia inferiore al 50%.
Il Web 3.0 potrebbe risolvere diversi problemi di privacy, perchè presenta Internet sulla tecnologia blockchain. Lo rende più “inafferrabile”. L’archiviazione di qualsiasi dato su blockchain rende tali dati decentralizzati, proteggendoli così da violazioni.
Restituire la proprietà dei propri dati ai consumatori potrebbe potenzialmente interrompere l’industria tecnologica. Non è una conseguenza da poco che i giganti della tecnologia perdano l’accesso ai dati che inizialmente hanno dato loro la spinta. Non è un caso che il CEO di Tesla e SpaceX Elon Musk e il co-fondatore di Twitter Jack Dorsey siano contrari a questa nuova tecnologia.
Le tecnologie altamente avanzate che contribuiranno all’evoluzione di Internet oltre alla blockchain sono quattro: realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR), intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML).
In una recente intervista Musk ha ammesso che potrebbe essere semplicemente “troppo vecchio” per capire queste nuove tecnologie del Web 3.0. Il tycoon si chiede: “sono come uno di quelli che liquidavano internet nel 1995 come una moda passeggera?”. Chissà. Musk concentra le sue critiche al metaverso sulla mancanza di casi d’uso convincenti e su un’esperienza utente insoddisfacente. “Certo che puoi metterti una TV sul naso,” dice. “Non sono certo che tutti si leghino un fottuto paravento in faccia tutto il giorno senza mai toglierlo. Non riesco a trovare avvincente la cosa”.
Quante e quali effetti “trasformatori” del Web 3.0 faranno più presa sulla massa e modelleranno il nostro futuro?
L’AUTORE
Gianluca Riccio, classe 1975, è direttore creativo di un’agenzia pubblicitaria, copywriter, giornalista e divulgatore. Fa parte della World Future Society, associazione internazionale di futurologia e di H+, Network dei Transumanisti Italiani. Dal 2006 dirige Futuroprossimo.it, una risorsa italiana sul futuro.