L’intervista di Silvia Mancinelli del Tempo a Giorgio Innocenzi, Segretario Generale Nazionale CONSAP, sulla questione dei poliziotti senza protezioni: «Già 40 agenti su mille sono risultati positivi. In 50mila ora temono»
Silvia Mancinelli: Poliziotti mandati allo sbaraglio ad accogliere i migranti. La Consap lo aveva denunciato a giugno. Uneco piuttosto ritardata alle dichiarazioni che il sindacato Consap aveva già fatto. Non è così?
Giorgio Innocenzi: «Le prime avvisaglie in merito ai poliziotti contagiati dalla Tbc risalgono ai primi di giugno conferma Giorgio Innocenzi, segretario generale Consap -. Le facemmo presenti, nel corso di un incontro al dipartimento di Pubblica Sicurezza, al vice capo vicario. Fummo convocati per discutere di immigrazione e di tutela del personale impiegato nel servizio di accoglienza. Io stesso dissi: “Ce ne accorgiamo adesso?“».
SM: Cosa emerse da quel primo incontro?
GI: «Innanzitutto i primi casi di agenti impiegati nei servizi di assistenza ai migranti e infetti da tubercolosi. Andavano ad accogliere quanti sbarcavano con mascherine da 50 centesimi, per niente sufficienti a proteggerli dai contagi. I controlli sulle navi che trasportano i migranti sono superficiali, con un solo medico a bordo per circa mille persone, e quando sbarcano vengono a contatto con chi li accoglie mettendoli a rischio».
SM: Quali sono gli strumenti adatti a garantire lincolumità del poliziotto?
GI: «Finalmente, a poche ore da una conferenza che tenemmo insieme ad Assotutela in Questura e alla presenza dellagente Alberto Mancini positivo al test di Mantoux, il ministero dellInterno ha diffuso il 7 agosto scorso le linee guida per le protezioni da adottare in servizio. Guanti e camici monuso, mascherine chirurgiche e occhiali paraspruzzi».
SM: E chi paga?
GI: «I fondi dovrebbe metterli il ministero, a disposizione delle Questure. Il problema è che mancano le risorse ed i mezzi non sono ancora per tutti. Rincorriamo lemergenza senza soldi».
SM: Adesso anche il leader del Movimento 5 Stelle ha detto la sua, senza peli sulla lingua. Se lo aspettava?
GI: «Sinceramente no, ma mi ha fatto molto piacere. Ci ha contattato prima di pubblicare le dichiarazioni che già tutti conosciamo sul suo blog, si è informato, e confidiamo sui suoi mezzi per svegliare ulteriormente le coscienze di chi dovrebbe adottare urgenti soluzioni».
SM: Il rischio che la tbc si diffonda ulteriormente esiste ancora?
GI: «Assolutamente si. I migranti che stanno sbarcando in queste ore vengono mandati in tutta Italia sui pullman per essere sottoposti a visite approfondite. Durante il viaggio, però, prima di esser controllati, a contatto diretto con loro, ci sono i poliziotti. Si sta procedendo in modo approssimativo e si rischia grosso».
SM: Come vi muoverete adesso?
GI: «La class action, grazie allavvocato di Assotutela Luisa Cicchetti, è già una realtà: assistenza legale gratuita per gli agenti positivi al test di Mantoux. Quindi manifesteremo davanti al Parlamento».
SM: La fobia sta dilagando?
GI: «È naturale. I poliziotti positivi agli esami sulla Tbc sono 40 su mille, ma sono 50mila quelli che hanno svolto servizio di accoglienza ai migranti e tutti, a ragione, chiedono ora di essere controllati».