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Scarpe di seta e fibra di ortica

beppegrillo.it - Ottobre 29, 2019

di Gunter Pauli – Le vendite globali di calzature al dettaglio hanno raggiunto i 300 miliardi. La forte domanda dei mercati emergenti in Asia e America Latina ha spinto il tasso di crescita oltre il 6% annuo.

Si vendono più di 15 miliardi di paia di scarpe e il numero totale di scarpe vendute è aumentato di 2 miliardi di paia negli ultimi cinque anni e il mercato non accenna a diminuire. C’è anche da dire che il settore delle calzature è una delle industrie più globalizzate. Nel caso del Nord America, per esempio, il 96% di tutte le calzature è prodotto all’estero, ben l’87% proviene solo dalla Cina, il resto da Vietnam, Indonesia e Brasile.

La più grande azienda di calzature al mondo è Nike, poi Adidas, Puma e Asics. Per i produttori di scarpe outdoor c’è Geox (Italia) e Ecco Sko (Danimarca) che hanno entrambi superato il fatturato di un miliardo di dollari. La più antica è Bata, originariamente fondata nella Repubblica Ceca alla fine del 1800, poi trasferita in Canada nel 1940 e stabilendosi infine a Losanna, in Svizzera. La società ha venduto più di 12 miliardi di paia di scarpe nella sua storia.

Ma c’è un problema. A causa della sua estrema globalizzazione ed esposizione mediatica, i consumatori sono interessati a conoscere i vantaggi funzionali dei prodotti (come Geox che sostiene che le scarpe respirino) e desiderano comprendere i valori dell’azienda.

Dal momento che sul mercato esiste un eccesso di offerta, le varie aziende hanno cercato strategie di marketing alternative. Deckers ha preso il marchio Simple Shoes, che propone scarpe sostenibili al 100% con materiali che vanno dal cotone organico, alla pelle senza metallo, alle fibre di bambù e persino i pneumatici per auto e alle camere d’aria riciclate per le suole.

Zazzle ha introdotto scarpe progettate su misura che consentono ai clienti di creare scarpe di tela uniche. Infatti caricando i propri disegni, modelli, illustrazioni, immagini e testo possono disporre di ben 42 miliardi di varianti. Tuttavia, mentre la personalizzazione, le questioni sociali e ambientali sono importanti, l’argomento chiave che viene spesso ignorato è la salute. La salute dei nostri piedi funge da barometro della salute generale del nostro corpo.

Ed ecco la possibile innovazione.

Guillem Ferrer, che ha rivoluzionato il design del marchio spagnolo Camper, ha studiato in dettaglio le 26 ossa, 33 articolazioni e i 150 legamenti dei nostri piedi.

I nostri piedi ospitano una complessa rete di nervi e vasi sanguigni necessari per affrontare i circa 160.000 chilometri che un uomo percorre durante la vita. Una cattiva circolazione sanguigna riduce l’erogazione di ossigeno e nutrienti ai piedi. Guillem ha studiato quanto sia importante liberare i piedi da scarpe rigide che ostacolano la flessibilità.

Tutto questo ha motivato Guillem a immaginare come le calzature potrebbero evolversi. Così ha creato il suo studio di design di scarpe.

L’incontro con il dottor Fritz Vollrath, professore presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Oxford ed esperto di seta, ha dato luce a un’opportunità unica.

Il bruco di seta crea un bozzolo unico con la sua saliva che protegge la falena in attesa. Questo guscio duro ha incredibili caratteristiche antifungine e antibatteriche. È forte e resistente.

Guillem si concentra sulla riprogettazione del modello di business, puntando tutto sulla produzione locale. Infatti il 95% è locale e il 5% diventa globale. Questo è uno dei principi fondamentali della Blue Economy: rispondere alle esigenze locali con le risorse che si hanno..

Tuttavia la seta è troppo poca in natura, con un processo lento di produzione, perciò la ricerca per un tessuto abbondante che non sia in competizione con la terra per la produzione di cibo lo ha portato a prendere in considerazione l’ortica, una pianta eccezionale spesso considerata un’erbaccia. Cresce facilmente, non richiede fertilizzanti ed inoltre la fibra di ortica era già utilizzata negli insediamenti neolitici in Svizzera prima della lana o del lino.

La combinazione di bozzoli di seta e tessuto di ortica ha gettato le basi per la progettazione di un design di calzature innovative, che adoperano materiali con nessun impatto sulla natura.

Questo nuovo approccio ci fa capire come sia possibile creare accessori belli e sani, usando ciò che la natura utilizza da milioni di anni.

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