“Eliminare progressivamente i pesticidi sintetici dall’agricoltura europea dell’80% entro il 2030 per azzerarli 5 anni dopo. Ripristinare gli ecosistemi naturali nelle zone agricole facendo dell’agricoltura un vettore di recupero della biodiversità. Riformare il settore agricolo dando priorità all’agricoltura su piccola scala, diversificata e sostenibile, diffondendo un rapido aumento delle pratiche agroecologiche e biologiche e consentendo la formazione e la ricerca indipendente degli agricoltori”. Tre richieste contenute in una proposta di legge europea d’iniziativa popolare. Promotrici oltre 200 realtà tra associazioni ambientaliste, biodistretti e operatori del settore agricolo-alimentare, riuniti in un network continentale: il PAN-Europe (Pesticide Action Network).
Se la proposta di legge verrà sottoscritta da un milione di cittadini europei, la Commissione europea sarà costretta a prendere posizione rispetto alla proposta e a pubblicare un comunicato ufficiale. Al tempo stesso, il Parlamento europeo deve tenere un’udienza pubblica sull’argomento. La proposta può diventare quindi legge in tutta l’Unione europea. Il cammino è attualmente a metà strada: è stato finora raccolto quasi mezzo milione di firme. Per completare il percorso c’è tempo fino a giugno prossimo.
Contestualmente alla raccolta di firme per la proposta di legge, le sigle di PAN-Europe hanno inviato una richiesta al vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans e al commissario all’Agricoltura,Stella Kyriakides, oltre che ai ministri competenti di ciascuno Stato membro. Nella lettera, c’è la richiesta di mettere definitivamente al bando tre pesticidi tossici per la vita delle api: Sulfoxaflor, Belfluralin e Cipermetrina. “I pesticidi chimici di sintesi sono pericolosi per il suolo e i suoi abitanti, comprese le api. Ma senza di loro, il nostro approvvigionamento alimentare è in pericolo” spiegano i promotori. “È bene ricordare infatti che il 70% della produzione agricola mondiale dipende dal ruolo degli impollinatori”.
Gli attuali tentativi dell’esecutivo comunitario di fermare le tre sostanze si scontra infatti con gli ostacoli degli Stati membri alla loro messa al bando. “Una maggioranza di Stati europei – si legge nella lettera – preferisce proteggere l’agrobusiness anziché tutelare il benessere di cittadini e biodiversità”.
Il legame tra salute umana, salute del suolo e degli insetti impollinatori (api in primis) è molto stretto: “api, farfalle e altri insetti stanno scomparendo dai nostri paesaggi. Con loro anche diversi tipi di uccelli, un tempo comunemente presenti nelle campagne europee” spiega Marta Messa, consigliera internazionale di Slow Food. “Anche i nostri torrenti e fiumi sono inquinati dai residui di pesticidi, e noi stessi, in quanto consumatori, siamo esposti quotidianamente a un cocktail di pesticidi sintetici attraverso il cibo che mangiamo”.
Il maggiore indiziato di essere la causa principale di questo fenomeno sono proprio le politiche agricole che cercano un aumento delle rese tramite l’abuso di agrofarmaci tossici. “Gradualmente – aggiunge Messa – la diversità biologica che è alla base dei nostri sistemi alimentari sta scomparendo, mettendo a dura prova il futuro del nostro cibo, dei nostri mezzi di sussistenza, della salute e dell’ambiente”.
Quanto è già diffuso il problema lo ricordava, mesi fa, l’Ispra in un suo quaderno: una specie su dieci di api e farfalle europee è minacciata di estinzione e una specie su tre vede la propria popolazione in declino. In più, secondo una rete di ricerca internazionale coordinata dall’Istituto di apicoltura dell’Università di Berna, la morte in massa di api in Europa è un problema che aumenta anno dopo anno. I dati disponibili evidenziano infatti un aumento tra il 5-10% e il 25-40% nelle morti invernali delle api e crescenti morie durante il periodo primavera-estate.
“Per questo – commentano i promotori di PAN-Europe – la nostra proposta alla Ue è di fornire il necessario quadro giuridico per un’agricoltura rispettosa della natura, del clima e della biodiversità, che fornisca inoltre le sostanze nutritive necessarie al terreno restituendogli fertilità”.