Il blog ha intervistato Sabina Guzzanti, anche lei presente sul palco di Bologna, che ha dato il suo parere sul TG1 di Riotta.
“Uso questo spazio per avere la possibilità di replicare agli attacchi e insulti ricevuti dopo il V-Day e dopo il mio intervento ad Annozero sulla questione del TG1, in particolare, e la polemica con Riotta nata da una battuta nel mio film in cui facevo dell’ironia sul fatto che Riotta, prima di diventare direttore del TG1, ha scritto sul Corriere una serie di articoli sempre più di destra per dimostrare di essere affidabile e di poter fare il direttore del TG1.
Riotta si è arrabbiato per questa battuta e ha replicato con un articolo su L’Espresso in cui ha fatto una disquisizione su cosa sia il vero giornalismo, elencando tutti i professori che ha avuto all’università in America, tra cui il povero Sartori che non so quanto sia contento del suo allievo, l’importanza dei fatti e dell’obiettività.
Da Santoro, allora, ho di nuovo replicato dicendo che una persona che dirige il TG1 che vediamo tutte le sere non si può permettere di dare lezioni di giornalismo a nessuno perché quello non è giornalismo. Il TG1 non è al servizio dei cittadini ma dei politici che hanno scelto lui e i giornalisti che parlano. Portando degli argomenti ho detto che, ad esempio, il giorno del V-Day ha dato alla notizia uno spazio ridicolo, 29 secondi.
“Ieri sera manifestazione organizzata da Beppe Grillo, il cosiddetto V-Day, a sostegno della legge di iniziativa popolare per un Parlamento pulito. Per gli organizzatori avrebbero firmato in 300.000. Manifestazione che si è svolta in molte città italiane. Immediate le reazioni politiche: per il ministro
Bersani bisogna riflettere la testimonianza di un disagio; “è una manifestazione di cui dovremmo vergognarci – dice Pierferdinando Casini – visto che è stato insultato Marco Biagi che invece andrebbe santificato”
Non ha mandato una troupe, visto che nei giorni successivi, quando ha voluto attaccare Grillo con tutte le sue forze, ha dovuto usare delle immagini di EcoTV. Il TG1 di quella sera conteneva i soliti spottini dei politici: Prodi che parlava da un convegno a Bari, Berlusconi da non si sa dove, un lungo servizio su dei subacquei che stavano battendo un guinnes dei primati con inviati e tutto quanto Abbastanza ridicolo, un servizio che, tra l’altro, è stato mandato in onda a puntate le sere successive: evidentemente qualche sponsor di questi subacquei aveva ottenuto questo spazio al TG1. Dopo il mio intervento al TG1 hanno letto un comunicato in cui si respingevano i rozzi insulti della soubrette.
“La Guzzanti sbaglia: in Rai ci sono giornalisti veri”, stigmatizza Carlo Verna, leader del sindacato USIGRAI. I colleghi del comitato di redazione del TG1 respingono gl insulti rozzi della soubrette ai giornalisti impegnati ad informare in modo onesto.”
Comunicato a cui ho a mia volta replicato, ma non è stato pubblicato da nessuna parte, dicendo che visto che tanti giornalisti bravi in Rai ci sono dovrebbero farli lavorare. Questo sarebbe il lavoro del sindacato, che però non lo fa: siccome è un sindacato di sinistra difende un direttore messo lì dal centrosinistra, non facendo il suo dovere. Questa è la prova che quando si fanno delle critiche circostanziate l’unico effetto che si ottiene è quello di ricevere delle bastonate a cui non è concesso replicare.
Sul Corriere della Sera, di cui Riotta è stato vicedirettore, è apparso un articolo contro il mio film di bassissima lega in cui si parlava solo degli incassi rallegrandosi del fatto che il film non avesse avuto un grande successo al botteghino, cosa anche discutibile; comunque non c’è niente di cui rallegrarsi se un bel film, definito sul Corriere da Tullio Kezich un capolavoro, viene visto da poche persone.
L’articolo era firmato da un giornalista che di solito scrive trafiletti, evidentemente nessun giornalista serio l’ha voluto scrivere.
Tra l’altro questo film, Le ragioni dell’Aragosta, parla proprio di quel che succede oggi: l’esperienza delle persone che cercano di fare qualcosa nel vuoto della politica. Ha come pretesto il fatto che degli attori si mettono ad aiutare i pescatori sardi, una cosa inventata, ma plausibile perché la gente si rivolge a noi per le ragioni più disparate, e facendo finta li abbiamo aiutati sul serio ma plausibile perché la gente si rivolge a noi per le ragioni più disparate, e facendo finta li abbiamo aiutati sul serio: normalmente nella finanziaria sarda alla pesca è destinato un budget di circa 5-6 milioni di euro mentre quest’anno ne sono stati stanziati 41!
Quindi anche solo facendo finta di fare qualcosa si è prodotto un risultato concreto. Su questo ci si dovrebbe ragionare.
Se si fanno delle critiche circostanziate, se si fanno delle attività democratiche come organizzare manifestazioni e raccogliere firme dall’altra parte la risposta è sempre e soltanto repressiva.”
Ps: Firmate lappello per la Giustizia e la Legalità in Calabria.
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