“L’ultimo episodio di corruzione elettorale che ha riguardato l’arresto di alcuni deputati regionali siciliani come Nino Dina, Roberto Clemente, l’ex onorevole Franco Mineo e Giuseppe Bevilacqua, che avrebbero promesso lavoro o soldi in cambio di voti, pone in rilievo come la povertà generi situazioni di ricatto che non esisterebbero se ci fosse il reddito di cittadinanza. Quando parliamo di introdurre il reddito di cittadinanza per ridare dignità ai cittadini pensiamo anche a contrastare il dilagante fenomeno corruttivo che toglie ogni libertà all’individuo. Non si deve più consentire ai politici di giocare con la disperazione dei cittadini che, in cambio di un voto elettorale, accettano il ricatto nella speranza di portare a casa una pietanza per i propri figli. Il lavoro e il reddito sono diritti sanciti nella nostra Carta Costituzionale.
VIDEO Voto di scambio? Funziona esattamente così!
Questa situazione fa comodo alla politica sporca che utilizza la povertà per consolidare sempre di più il proprio potere e le proprie poltrone. Una politica che per riacquistare il proprio senso dovrebbe concentrarsi sulla nostra proposta sul reddito di cittadinanza che salva i cittadini da questo tipo di ricatti e tutela i diritti sanciti nella nostra Carta Costituzionale, quali il lavoro e la vita dignitosa.” Nunzia Catalfo, M5S Senato