La realtà virtuale non sarà solo un gioco, lo ripetiamo da tempo. Se guardiamo ora i dati della Realtà Aumentata (AR) e della Realtà Virtuale (VR) nel mercato sanitario ci rendiamo conto che le due tecnologie stanno camminando alla velocità della luce. Attualmente il mercato in ambito sanitario ha un valore di circa 1,5 miliardi di dollari e si prevede che crescerà superando i 5 miliardi di dollari entro il 2025, grazie ai progressi tecnologici e alla crescente digitalizzazione, nonchè all’accelerazione data dalla pandemia.
La tecnologia di realtà aumentata aumenta il mondo reale, aggiungendo dati ulteriori ad esso mentre la realtà virtuale è un ambiente esperienziale 3D simulato, completamente digitale, generato dal computer. Sebbene entrambe le tecnologie siano state inizialmente adottate esclusivamente dall’industria dei giochi, vari settori, tra cui l’assistenza sanitaria, ne stanno riconoscendo sempre più i vantaggi ed esplorando le prospettive per applicazioni mediche.
Le due tecnologie nel settore sanitario sono attualmente un mercato di nicchia ma offrono un enorme potenziale di crescita. Alcune delle applicazioni includono la formazione medica, la pianificazione chirurgica, la gestione del dolore, la gestione dell’assistenza ai pazienti, il trattamento di emergenza, il trattamento dello stress post-traumatico e il trattamento della salute mentale. Inoltre, la realtà virtuale può anche aiutare a rilevare tempestivamente l’Alzheimer e ad accertare i primi segni di schizofrenia. L’ambito di applicazione sta crescendo rapidamente con un numero crescente di startup che entrano in questo spazio per offrire una varietà di hardware e software destinati a diverse aree dell’assistenza sanitaria.
Gli ultimi due anni hanno segnato un punto di svolta con diverse tecnologie che sono diventate una realtà nel settore sanitario. Nel novembre 2021, la FDA americana ha approvato EaseVRx di AppliedVR, un sistema di realtà virtuale immersiva per la riduzione del dolore cronico. Attualmente è il Nord America che domina l’AR/VR nel mercato sanitario, grazie a notevoli sforzi e investimenti anche dalle istituzioni. Ne è un esempio, il National Institute of Health del governo degli Stati Uniti, che offre fondi per la ricerca sulla realtà virtuale nel settore sanitario.
In Europa invece si sta recuperando rapidamente terreno rispetto agli Stati Uniti. Paesi come il nostro, la Francia, Germania, Regno Unito, Svezia, Paesi Bassi probabilmente offriranno vaste opportunità di crescita per AR e VR nel settore sanitario. Nel 2020 la Commissione europea ha lanciato “The Virtual and Augmented Reality Industrial Coalition”, una piattaforma per il dialogo strutturato tra l’ecosistema VR/AR europeo e i responsabili politici. Inoltre, il progetto tedesco “Healthy Reality”, finanziato dal FESR, sta esplorando come utilizzare l’AR/VR per migliorare l’assistenza sanitaria in termini di nuovi trattamenti, terapie e metodi di insegnamento.
Da circa due anni anche nel nostro paese si stanno studiando e testando nuove tecnologie per applicare la realtà virtuale sul dolore cronico, così come molti corsi per psicoterapisti stanno fiorendo sull’utilizzo della realtà virtuale per risolvere le più svariate patologie, nonchè corsi per formare caregiver o per chi fa assistenza ad anziani e malati o per medici che possono sperimentare nuove tecnologie.
Un mondo quindi in continua evoluzione, che cambierà radicalmente il sistema sanitario per come lo conosciamo e nel quale non dobbiamo farci trovare impreparati.